Una Città121 / 2004
maggio-giugno


PER UN MONDO MULTIPOLARE, in seconda, è l’intervento-editoriale di Francesco Ciafaloni.
IL BENE DELLA CONOSCENZA è l’intervista in cui Cristiano Antonelli, economista, risponde alla domanda se l’Italia sia in declino o meno; ci spiega inoltre che stiamo vivendo una specie di 29 i cui costi, per di più, l’America sta scaricando sull’Europa e che sarebbe quanto mai necessaria un’unificazione vera dell’Europa di fronte alle sfide tecnologiche su cui si misurerà il nostro futuro; dalla terza alla quinta.
AVER SIGNIFICATO, riuscire a dare un senso alla propria vita e poter parlare, anche della morte che si approssima, sono le esigenze di chi è colpito da malattia fatale; l’intervista, in sesta e settima, è a Luca Ostacoli, psico-oncologo.
PENALE O SOCIALE quando si parla di tossicodipendenze? Per Fini e compagnia non ci sono dubbi, si decide arbitrariamente, senza alcuna base scientifica, quali sono le sostanze proibite e se ne criminalizza anche l’uso personale; dalla parte opposta c’è invece chi vede nella pratica della riduzione del danno, non solo l’approccio più pragmatico a un problema molto complesso e differenziato, ma un fondamento della cittadinanza: l’intervista è a Edoardo Polidori e a Filippo Rivola del Sert di Faenza; dalla ottava alla undicesima.
NULLA DI SCONTATO è il racconto di Silva Bon sulle vicissitudini durissime attraverso cui deve passare chi è colpito dal disagio; la grande esperienza dei gruppi di autoaiuto e autogestione;
in dodicesima e tredicesima.
Dalla quattordicesima alla diciassettesima parliamo di Cina;
IL TEMIBILE SCAMBIO DI ESPERIENZE è quello che i dirigenti cinesi vogliono assolutamente scongiurare quando si tratta di lotte, rivendicazioni, ribellioni che riguardino contadini poveri e la gran massa degli inurbati; gli intellettuali cinesi sempre in bilico fra portavoce della società civile e consiglieri del principe; lo scambio modernità-stabilità, dopo Tiananmen, che per ora funziona; l’intervista è a Jean Philippe Béja, sinologo.
A seguire PER QUELLI CHE SONO VIVI PER QUELLI CHE SONO MORTI, una lettera aperta del medico Jiang Yanyong alle autorità cinesi, che gli sta costando un lungo periodo di rieducazione, come dicono là.
In diciottesima e diciannovesima ricordiamo Anna Segre (I) e (II), recentemente scomparsa.
LA PRATICA DELLA NORMA è quella che, attraverso l’argomentazione, il dialogo, il confronto continuo fra culture diverse e nel rispetto dei dati di fatto, può farci evitare sia la legislazione conclusiva e prepotente della maggioranza sia un relativismo che, a sua volta, rende inutile il dialogo; l’intervista, in ventesima e ventunesima, è a Gianfrancesco Zanetti.
LA RESISTENZA MAI RACCONTATA, è quella civile, ordinaria, delle popolazioni meridionali contro un’occupazione tedesca che fu terribile al sud come al nord; l’intervista è a Gabriella Gribaudi, in ventiduesima e ventitreesima.
L’ISLAM E’ CONTRO LE DONNE? è la domanda dell’ultima; risponde il teologo musulmano Ghaleb Bencheikh.
In copertina: Trieste.