In cosa crediamo

 
Crediamo che la "militanza della domanda e dell'intervista”, la pratica dell’ascolto e del racconto, siano un’ottima cosa, sia per chi voglia governare il paese più importante del mondo sia per un giovane che voglia far qualcosa di buono nel quartiere più sperduto del globo. E che il pluralismo sia un valore assoluto ma anche una cosa molto utile, così come l’idea, il pregiudizio vorremmo dire, che negli altri ci siano sempre delle ragioni da stare a sentire, da indagare.

Crediamo all’attualità dei grandi ideali di un tempo lontano, gli ideali del socialismo umanitario: democrazia e libertà, giustizia sociale, cooperazione e mutualità, comunalismo e federalismo, europeismo e cosmopolitismo.
Pensiamo valga la pena impegnarsi in una battaglia delle idee affinché la sinistra, anche riandando alla sua tradizione più antica, ritrovi la sua "ragione sociale” nella fiducia nelle persone, nella loro libertà e capacità di autonomia e nel loro bisogno vitale di associarsi, di cooperare. Ci sembra importante provare a raccontare, a giovani ansiosi di cambiamento, come si possa essere radicali senza essere antagonisti, come si possa costruire un mondo migliore senza dover prima distruggere.