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Cosa rimane - edizioni una città/2006Attualità di Nicola Chiaromonte
Bianco Gino
Vorrei cercare di indicare alcune delle ragioni che rendono ancora straordinariamente attuale il pensiero e l’esempio (cioè la sua scelta di vita) di Nicola Chiaromonte. Uno stile di vita che nei fatti, e con grande coerenza, rifiutava il feticismo del successo, il perseguimento del potere e della ricchezza. Privilegiava, al contrario, una comunità di uomini "legati da una solidarietà materiale spontanea, capaci di condurre vita semplice e modesta”. Chiaromonte era un esempio di quei destini in cui il dramma della storia e il dramma della persona si incontrano, quella che è stata descritta come "la contrazione del tempo storico nel tempo personale”. ...
Cosa rimane - edizioni una città/2006
Chiaromonte, un chierico che non ha tradito
Golino Enzo
C’era una volta a Roma un magico pentagono. Correvano gli anni Cinquanta e i primi Sessanta, e alcuni giovanotti d’ogni parte d’Italia esibivano in quel perimetro le prove, a volte già folgoranti e mature, di carriere che si sarebbero dipanate nei mass media, nei giardinetti dell’accademia, nelle lettere, nella politica, nell’industria, magari intrecciando i percorsi disinvoltamente, curiosi ed eclettici, attenti a non rinchiudersi entro steccati disciplinari. Ai vertici di quel pentagono c’erano "Il Mondo” di Mario Pannunzio in via della Colonna Antonina 52; "L’Espresso” di Arrigo Benedetti in via Po 12; un paio di caffè e la libreria Rossetti in via Veneto; altri caffè come Rosati e Canova in piazza del Popolo; "Tempo presente” in via Sistina 23, la rivista fondata e diretta (1956-1968) da Nicola Chiaromonte e Ignazio Silone, austeri dioscuri di quella stagione. ...
Una città/2006
Marcelo Quiroga Santa Cruz
la redazione
una città/2006
Ricordiamo Pierre Vidal Naquet
la redazione
Una città/2005
lettera di Jean Selim al figlio che doveva nascere
Le due libertà - edizioni Una città/2004
sommario
una città
quaderno dell'altra tradizione 2
Le due libertà - edizioni Una città/2004
Le due libertà
Ferraris Pino
Il riferimento alla discussione tra Francesco Saverio Merlino e Errico Malatesta su anarchia e democrazia nel 1897, il richiamo alla polemica tra Merlino e Filippo Turati su collettivismo, lotta di classe e ministerialismo nel 1901, potrebbero rappresentare l’accenno a quello che sarebbe un ben più impegnativo e suggestivo lavoro: mettere in luce la poliedrica ricchezza del dibattito socialista nella fine dell’800 confrontando i tre modi concreti di vivere e di pensare la relazione tra socialismo, libertà e democrazia in questi tre esponenti di spicco: l’anarchico Errico Malatesta, il socialista liberale ante-litteram Saverio Merlino e il socialista democratico Filippo Turati. ...
Le due libertà - edizioni Una città/2004
Libertà, eguaglianza, proprietà: il “caso Proudhon
Berti Nico
Il rapporto fra libertà ed uguaglianza, la loro possibile, o impossibile, coesistenza paritetica è sicuramente uno dei nodi centrali della modernità politica e proprio in questa chiave esso è stato pensato, alla metà dell’800, da Pierre-Joseph Proudhon...
Le due libertà - edizioni Una città/2004
Il populismo russo: percorsi carsici
Poggio Pier Paolo
Nel lessico politico della sinistra populismo è parola bollata negativamente; su ciò concordano le due principali correnti intellettuali e di pensiero politico dell’Otto e del Novecento, quella liberale e quella marxista. Anche in un contesto profondamente diverso dal nostro, quale quello americano, le cose non cambiano: i liberali e i progressisti individuano nel populismo il loro peggiore nemico; rimando in proposito al libro fondamentale, anche se discutibile, di Christopher Lasch, Il paradiso in terra. Populista è stato considerato il fascismo, così come il nazismo, nonché il comunismo sovietico, ovviamente il peronismo, le dittature sudamericane, ma anche Bossi e Berlusconi sono etichettati come populisti (io stesso ho curato una raccolta di saggi intitolata Dal leghismo al neopopulismo). ...
Le due libertà - edizioni Una città/2004
Società aperta e libera sperimentazione: giellisti, socialisti e anarchici di fronte ai totalitarismi
Adamo Pietro