… ma bimbo o bimba, intelligente o meno, bello o no, secondo canoni che si rivelano sempre molto soggettivi, quello che più mi sta a cuore è che tu porti in te la vera bellezza. Quella che uomini e donne sensibili di ogni epoca hanno sempre riverito, quella bellezza che non si vede con gli occhi. Prego Iddio che tu sia un bambino di pace e gioia, un bambino generoso e pieno di attenzioni verso gli altri, soprattutto i meno fortunati e i più vulnerabili. Un bambino che comprenderà in fretta che non è tutto oro quello che riluce. Prego perché Laura e io sappiamo inculcarti la tolleranza e il rispetto per gli altri, il rifiuto della violenza come soluzione di facilità. Che là dove tu passi, ci sia calore umano e tenerezza. Che tu sappia confortare chi è triste e galvanizzare gli animi coraggiosi. Che tu dia prova di coraggio sempre, che tu dica a voce alta e forte, con dignità, quello che credi sia giusto. Perfino nell’avversità e di fronte al biasimo dei più. Senza chinare il capo anche se ti costa, per guardare dritto negli occhi chi ti ama, con la certezza di aver sempre cercato il bene. E cercare il bene vuol dire amare il prossimo, chiunque esso sia. L’importante, figlio mio, è che tu sia felice, che la tua vita sia dolce senza essere inquadrata, che tu ti senta tanto amato quanto amerai e, soprattutto, che tu sia libero”.