Una Città280 / 2021
dicembre 2021-gennaio 2022


Questa libertà di dubitare è fondamentale nella scienza e, credo, in altri campi. C’è voluta una lotta di secoli per conquistarci il diritto al dubbio, all’incertezza; vorrei che non ce ne dimenticassimo… Come scienziato conosco
il grande pregio di una soddisfacente filosofia dell’ignoranza, e so che una tale filosofia rende possibile
il progresso, frutto della libertà di pensiero. E come scienziato sento la responsabilità di proclamare il valore
di questa libertà e di insegnare che il dubbio non deve essere temuto, ma accolto volentieri, in quanto possibilità
di nuove potenzialità per gli esseri umani. Se non siamo sicuri, e lo sappiamo, abbiamo una chance
di migliorare la situazione. Chiedo la stessa libertà per le generazioni future.
Richard Feynman, Il senso delle cose, 1999
dicembre 2021 gennaio 2022

A fianco di Khalida

La democrazia e l’America
Su una crisi che viene da lontano
Stephen Eric Bronner

Il supermercato dell’energia
Su Kazakistan, Ucraina, Bosnia ed Europa
intervista a Paolo Bergamaschi

Ho bisogno di una persona...
Una legge per la non autosufficienza
intervista a Livia Turco

Le grandi navi
Foto e testo di Antonio Ferrari

Ma poi si incontrano di nuovo, vero?
Una buona pratica in carcere
intervista ad Amedeo Savoia

Una conversazione che non è finita
Wojciech Karpinski

Appunti sulla politica antitotalitaria in Italia - seconda parte
Massimo Teodori

Muska carissima...
Una lettera di Nicola Chiaromonte a Melanie von Nagel

La fame di studio
Sulla crisi della scuola
intervista a Paola Mastrocola

Quel gruppo di giovani
La storia della rivista “Cultura e realtà”
intervista a Giovanni Tassani

Thomas Mann, arte e politica
Alfonso Berardinelli

Io eredito, tu erediti, egli eredita...
Federica Cornali

Attraversando frontiere
Emanuele Maspoli

La marcia di Jarrow
Belona Greenwood

Molestie e stupri
Vicky Franzinetti

Il Giorno della memoria
Wlodek Goldkorn

La visita è alla tomba di Giuseppe Mazzini
 
In copertina il monumento grandioso di Astana, oggi Nur-Sultan, una capitale nata dal nulla e fatto costruire da uno dei dittatori postsovietici, a testimonianza della mania di grandezza e della smania di ricchezza che devasta il pianeta (e di cui sono testimonianza, nelle pagine 16 e 17, anche le navi colossali che solcano Venezia).
Qui a fianco facciamo gli auguri a Khalida Toumi, la grande femminista algerina, che verrà processata, dopo alcuni anni di carcere, per accuse strumentali. Sulla stampa algerina è apparso un lungo articolo che ne ricorda la lunga e tenace lotta per i diritti delle donne e per la democratizzazione del suo paese.
Con l’intervento di Bronner iniziamo un dibattito sulla democrazia americana e, incredibile ma purtroppo vero, sui rischi di involuzione autoritaria che corre; questo in un momento in cui le dittature guadagnano terreno ovunque e più che mai, quindi, ci sarebbe bisogno di un nuovo internazionalismo democratico. Della situazione in Kazakistan e in Ucraina e dei venti di guerra in Europa, ci parla Paolo Bergamaschi.

Con Livia Turco affrontiamo un problema che angoscia tantissime famiglie, quello della non autosufficienza di tanti anziani e di una legge attesa da anni; nella recente legge di bilancio, attraverso i Leps, livelli essenziali, si puntella qualche principio, come la scelta della domiciliarità, che non è soltanto il poter stare a casa, ma un progetto integrato fra le attività della vita quotidiana, compresa la compagnia, il non essere soli, fino al disbrigo delle pratiche burocratiche e all’assistenza sanitaria vera e propria.

Nelle pagine al centro, in via eccezionale riproponiamo l’inserto dell’Altra tradizione. Non potevamo ignorare un avvenimento che aspettavamo da anni e a cui amici come Gino Bianco e Wojciech Karpinski, e ovviamente Miriam Rosenthal Chiaromonte, avevano dedicato l’impegno di una vita: quello di far conoscere in Italia l’opera e la vita di un intellettuale militante come Nicola Chiaromonte, famoso in Polonia e negli Stati Uniti e pressoché sconosciuto in Italia. Il motivo lo conosciamo: in Italia era proibito essere antitotalitari e di sinistra contemporaneamente. L’uscita del Meridiano Mondadori con una raccolta dì saggi sancisce la fine di un boicottaggio vergognoso. Siamo orgogliosi di avere dato una mano a Gino Bianco a Wojciech Karpinski e a Miriam Chiaromonte in questa dedizione, i cui frutti, purtroppo, nessuno di loro ha potuto raccogliere. Nell’inserto ripubblichiamo l’intervento “Una conversazione che non è mai finita”, che Karpinski tenne al convegno dedicato a Chiaromonte organizzato da “Una città” nel lontano 2002. Ricordiamo i partecipanti, da Enzo Golino, che purtroppo non c’è più, a Irena Grudzińska Gross che in fuga dalla Polonia trovò, come tanti altri polacchi, rifugio in via Ofanto; a Ugo Berti, il primo a pubblicare per il Mulino testi di Chiaromonte; a Pietro Adamo, Gregory Sumner, Marino Sinibaldi. Ricordiamo la soddisfazione di Gino Bianco per il fatto che, con quel convegno, avevamo scongiurato un tentativo della destra di “impossessarsi” di Chiaromonte. Pubblichiamo inoltre la seconda puntata degli “appunti sull’antitotalitarismo italiano” di Massimo Teodori.

Poi riprendiamo il dibattito su scuola e uguaglianza a partire dalle considerazioni di Paola Mastrocola, autrice di un libro molto discusso sui danni della cosiddetta “scuola progressista”; infine Giovanni Tassani ci racconta le vicende di un gruppo di cattolici che speravano in un rinnovamento radicale del Partito comunista, che non arrivò mai; “Cultura e realtà” la rivista fondata da Felice Balbo e Cesare Pavese che non andò oltre i tre numeri.

Infine, Alfonso Berardinelli ci parla di Thomas Mann, Federica Cornali, di neodemos, del tema dell’eredità, Wlodek Goldkorn della Giornata della memoria, poi l’invettiva di Vicky Franzinetti contro gli stupratori e le lettere di Belona Greenwood dall’Inghilterra e di Emanuele Maspoli dal Marocco.