A voi giovani che mi siete ignoti, benché io vi sappia numerosi in Italia... io non intendo dirvi se non poche cose che dovrebbero, parmi, costituire il carattere del vostro moto, qualunque ne sia la sorgente.
Non abbiate Capo, alla cui volontà commettiate la direzione esclusiva delle opere vostre e i fati del paese: Capo, come vado ripetendovi a ogni tanto, è il programma. Intorno a esso comincia la disciplina e dovete averla severa, concorde, perenne; ma non immobilizzate l’iniziativa in un individuo qualunque ei sia. Quando i tempi volevano che il lavoro umano si concentrasse intorno al problema dell’io, dell’individuo, l’iniziativa poteva, doveva forse, appartenere a un individuo, ma il carattere dell’iniziativa deve essere in armonia colla natura del fine: oggi il problema da risolversi è problema d’associazione e l’iniziativa deve essere collettiva. Amate, onorate gli uomini che hanno operato a pro del paese; non siate mai immemori o ingrati al loro passalo, dov’anche li trovaste mutati; ma non fidate mai ciecamente in alcuno: non immedesimate in alcuno il Programma; non sostituite l’uomo al principio.
[...]
E quando entrerete nella sfera dell’azione, fate d’essa una continuazione del vostro apostolato. Non esagerate la deliberazione a ferocia, né la necessità di vincer gli ostacoli a una celata paura dei nemici che vi sproni a sistemi persecutori o di terrorismo ordinato: in verità, non ne avete bisogno: avete bisogno di conquistar la coscienza, che oggi ancora vi manca, della forza ch’è in voi, bisogno d’unirvi quanti siete a conquistare il fine che tutti, qualunque sia la sorgente dei nostri pensieri, adoriamo. E quando vi leverete sereni e forti di volontà e rifulgerà nei vostri primi atti la certezza della vittoria, voi vedrete metà degli uomini del campo avverso salutare in voi la forza davanti alla quale essi piegano da lungo il ginocchio e l’altra metà combattere fiaccamente come chi non crede. Io non v’ho mai creduli incapaci di vincere bench’io talora, vedendo i vostri dissidi, lo vostre incertezze, le vostre imitazioni straniere e la vostra prontezza a sognar salute d’altrove più che da voi medesimi, v’abbia con profonda amarezza temuti incapaci di sorgere...
Giuseppe Mazzini,
Ai giovani, in “La Roma del Popolo”, novembre 1871
Visita alla tomba di Giuseppe Mazzini
in memoria
Una Città n° 280 / 2021 dicembre 2021-gennaio 2022
Articolo di Giuseppe Mazzini
LA VISITA - GIUSEPPE MAZZINI
Archivio
IL SUD DI DOLCI E LA FIAT DI PANZIERI
Una Città n° 287 / 2022 ottobre
Giovanni Mottura, nato a Torino nel 1937, è stato un militante politico ed un intellettuale ben conosciuto nella sinistra italiana. Impegnatosi già da studente nell’Unione socialista indipendente di Cucchi e Magnani, aderì pi&ug...
Leggi di più
Cosa intendi dire?
Una Città n° 283 / 2022 aprile
Realizzata da Gianni Saporetti
Realizzata da Gianni Saporetti
Questa intervista è disponibile nel libro Cosa intendi dire?, ed. Una città, aprile 2023...
Leggi di più
Stavo finendo il liceo...
Una Città n° 295 / 2023 settembre
Realizzata da Gianni Saporetti, Massimo Tesei
Realizzata da Gianni Saporetti, Massimo Tesei
Mio padre era morto nel 1927 di cancro allo stomaco. Più tardi ci saremmo detti spesso che aveva avuto fortuna.
Nel 1933 io stavo finendo il liceo, l’era nazista stava iniziando. Di circa 20 alunni ero l’unica ebrea e fino ad allora ...
Leggi di più
LA VISITA - CARLA LONZI
Una Città n° 299 / 2024 febbraio
"Così sono arrivata al femminismo che è stata la mia festa, qualcuna doveva ben cominciare, e la sensazione che mi portavo addosso che, o lo facevo io o nessuno mi avrebbe salvato, ha operato in modo che l’ho fatto io. Dovevo trov...
Leggi di più
Addio Silvia
Una Città n° 198 / 298 dicembre 2023 - gennaio 2024
Come faceva quella canzone: “Era il più buono di tutto il capannone…”?. Silvia non era la più buona, ma la più generosa sì. La sua generosità era autoritaria, non si poteva evitare. Lei non avrebbe mai...
Leggi di più