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per le diverse fedi religiose. Ora quel fatto-
re segna le vite e si sovrappone ai conflitti
interni a ciascuna comunità, a quelli fra ge-
neri, fra generazioni, fra identità individua-
le e collettiva.
I giovani, interlocutori privilegiati di Adopt,
sono i più esposti alle richieste di fedeltà da
parte di memorie in competizione fra loro -
tradizioni vere e inventate, narrazioni fa-
miliari, interpretazioni del gruppo dei pari
con il suo desiderio di aria nuova e il timore
di essere considerati traditori dalla propria
gente. Aperta per vocazione a narrative di-
verse, la stessa Adopt non è affatto immune
da tensioni interne, da malintesi, dall’avvi-
cendamento dei partecipanti che è tipico di
situazioni come queste -un gruppo misto
troppo idilliaco è probabilmente un gruppo
colonizzato da una delle parti in causa.
L’attuale buona salute di Adopt si deve cer-
to alla consapevolezza che per fare da ponte
fra realtà in conflitto servono molte cose -
coraggio, onestà intellettuale, un po’ del ta-
lento chiamato “mestiere sociale”, fatto di
rispetto verso l’altro e di una padronanza
dell’imprevisto che aiuta ad accogliere le
asperità senza farsene distruggere. Ma pri-
ma ancora serve ricordare la più ovvia, la
più lungimirante e spesso trascurata delle
considerazioni: un ponte si regge su due
sponde, e identificarsi con una soltanto è
uno sbilanciamento esiziale, come lo è illu-
dersi che il ponte esista ancora mentre è in-
vece crollato. Tutti conosciamo Ong in varie
realtà del mondo che si sono improvvida-
mente schierate con la parte a loro avviso
più debole, tutti conosciamo altre Ong che
non hanno compreso la differenza fra una
guerra e un massacro di inermi.
Adopt ha saputo evitare queste derive.
“Penso che siamo ora un gruppo forte e uni-
to”, ha detto un ragazzo durante l’incontro
di costituzione formale dell’associazione. E
una ragazza: “La responsabilità dobbiamo
iniziare a prendercela noi”. “Noi” del grup-
po, con la speranza che diventi “noi di Sre-
brenica”, “noi della Bosnia”.
Il Comitato scientifico e di Garanzia della Fon-
dazione è composto da: Fabio Levi (presidente),
Bettina Foa (coordinatrice), Anna Bravo (rela-
trice), Anna Maria Gentili, Andrea Lollini,
Christoph Baker, Grazia Barbiero, Francesco
Palermo, Gianni Tamino, Karin Abram,
Mao Valpiana, Margit Pieber, Maria Bacchi,
Marianella Sclavi, Marijana Grandits,
Massimo Luciani, Paolo Bergamaschi,
Pinuccia Montanari, Roberto De Bernardis.
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Protocollo d’intesa per la costituzione
della Rete “International Network
for Srebrenica”
Considerato
il ruolo che gli Enti, le Istituzioni Locali,
gli Istituti di ricerca e le associazioni pos-
sono svolgere per costruire la pace e la con-
vivenza mediante programmi di solidarie-
tà e di cooperazione decentrata, di promo-
zione del dialogo e della comprensione tra
i popoli, di sensibilizzazione e mobilitazio-
ne dell’opinione pubblica;
che la Fondazione Alexander Langer Stif-
tung, Onlus, la quale nel suo Statuto pre-
vede di operare per “la ricerca di soluzioni
solidali, democratiche e giuste ai bisogni
e ai conflitti che attraversano le società” e
la promozione di “riflessioni e azioni con-
crete in direzione di una conversione eco-
logica dell’economia, del lavoro e degli sti-
li di vita”,
che l’associazione Tuzlanska Amica di Tu-
zla/Bosnia-Erzegovina, nata con l’obiettivo
di alleviare le sofferenze di donne e bambi-
ni vittime della guerra, garantendo assi-
stenza medica, psicologica e di prima ne-
cessità alle famiglie in difficoltà,
hanno supportato fin dall’inizio il progetto
“Adopt, Srebrenica”,
Visto
il progetto allegato denominato “Adopt,
Srebrenica” per la promozione del dialogo
interculturale e la diffusione di una cultu-
ra della pace e della nonviolenza nella cit-
tà di Srebrenica, promosso dal 2005 dalla
Fondazione Alexander Langer Stiftung,
con sede a Bolzano in Via dei Bottai, 5 e
dall’associazione Tuzlanska Amica, con se-
de in Tuzla, in via Hasana Kikica, 1;
che nel corso di un incontro preparatorio
che si è svolto a Bolzano il 26 novembre
2012 si è manifestato l’interesse di Enti,
Istituti di ricerca e associazioni, di farsi
promotori della costituzione di una Rete
che consolidi il lavoro da tempo avviato di
sensibilizzazione in Italia e di sostegno in
BiH di iniziative per la pace e la conviven-
za, in particolare nell’area di Srebrenica;
che il Comune di Bolzano ha dato la sua
disponibilità a svolgere la funzione di Co-
ordinamento della Rete e a individuare le
modalità per svolgere tale funzione
Sottoscrivono
un protocollo d’intesa che costituisce la Re-
te “International Network for Srebrenica”.
Si impegnano
- a dare sostegno e risonanza al progetto
Adopt, Srebrenica di cui all’allegato docu-
mento;
- a promuovere azioni comuni che abbiano
l’orizzonte etico e culturale di riferimento
sulla base del percorso e delle esperienze
fin qui condivise;
- a proseguire e potenziare la collaborazio-
ne proficua fra gli Enti Locali, le istituzio-
ni e le associazioni aderenti, attraverso lo
scambio, l’informazione, l’aggiornamento
reciproco;
- a individuare possibili progetti comuni,
compreso l’accesso a bandi pubblici, che
consentano un sostegno concreto alle atti-
vità insieme decise;
- a organizzare annualmente due appunta-
menti di programmazione e verifica: uno
in Italia, in sede da concordare tra i sog-
getti aderenti al presente protocollo, e uno
a Srebrenica, in forma di seminario di ri-
flessione e scambio, nell’ambito della Set-
timana Internazionale della Memoria;
- a promuovere nei propri territori le tema-
tiche e le attività del progetto Adopt, Sre-
brenica e a mettere in comune e diffondere
strumenti, testi e materiali elaborati, com-
presa la diffusione di una newsletter che
contenga le informazioni e le notizie prove-
nienti dalla Rete.
Srebrenica, 29 agosto 2013
Provincia Autonoma di Bolzano/Autonome
Provinz Bozen, Comune di Bolzano/Stadt-
gemeinde Bozen, Comune di Venezia, Co-
mune di Trieste, Comune di Pescara, Co-
mune di Caramanico Terme, Comune di
Penne, Aiccre Abruzzo, Accademia Euro-
pea (Eurac) di Bozen/Bolzano, Centro Pace
E. Balducci di Cesena, Gruppo/Skupina 85
di Trieste, Buongiorno Bosnia/Dobar Dan
Venecija di Venezia, Mila Donnambiente
di Pescara, Baobab Pescara
1...,19,20,21,22,23,24,25,26,27,28 30,31,32,33,34,35,36,37,38,39,...48
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