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una città/200720 settembre 2007
una città
una città/2007
21 settembre 2007
una città
una città/2007
28 settembre 2007
una città
Sarajevo Mon Amour- Infinito edizioni/2007
Egregio Izedbegovic
Jovan Diviak di Gianluca Paciucci
edizioni una città/2006
Cosa rimane
Una città
Cosa rimane - edizioni una città/2006
Le amicizie trasversali
Grudzinska-Gross Irena
Tra le molte fotografie che tengo sulla mia scrivania, una delle più importanti è la celebre foto, scattata nel 1947, nella quale Nicola e Miriam Chiaromonte sono seduti in compagnia dei loro amici di New York: Mary McCarthy, Dwight Macdonald, Lionel Abel, Elizabeth Hardwick e altri. Questa è una foto di amici, e quando penso ai Chiaromonte li vedo così. Mary McCarthy ha scritto, in una lettera a Hannah Arendt, che i Chiaromonte con Ignazio Silone le sembravano "una parte della mia famiglia eterna”. ...
Cosa rimane - edizioni una città/2006
Chiaromonte, l’America e “l’etica del limite” nell’età dell’estremismo
Sumner Gregory di Enrica Casanova
Sono onorato di essere qui oggi a condividere alcune riflessioni su Nicola Chiaromonte, eroica figura antifascista della "Generazione della Resistenza”, la vita e l’opera del quale, saranno presto, così spero, celebrate e studiate con maggiore ampiezza sia in Italia, suo paese natale, che in altri paesi. Nello specifico, vorrei parlarvi dell’impatto che Chiaromonte ebbe su un gruppo influente di americani mentre si trovava in esilio a New York negli anni ’40. Il suo umanesimo, che lasciò una traccia così profonda, fu il frutto di una dura esperienza di vita durante l’era di Hitler e Mussolini e delle ideologie che giustificarono il genocidio durante la seconda guerra mondiale; rappresentò la speranza che potesse esistere un’alternativa, che la giustizia, il dialogo e l’idea di comunità fossero ancora praticabili pur nell’ombra dell’Olocausto e di Hiroshima ...
Cosa rimane - edizioni una città/2006
Una conversazione che non è finita
Karpinski Wojciech
Nell’autunno del 1972 a Varsavia, dopo il ritorno dal primo viaggio in Italia, scrissi un saggio su Nicola Chiaromonte. Che cosa mi aveva incuriosito nel suo atteggiamento? Mi era sembrato diverso dalla maggior parte degli autori interessati alla problematica dei diritti e dei doveri dell’individuo nei confronti della collettività da me conosciuti. Intravidi nel suo modo di pensare qualcosa al contempo personale e antidogmatico. L’incontro con i suoi testi si accompagnava alla voglia della conversazione, come se parlasse proprio a me, di cose importanti e di solito sottaciute. All’epoca non sapevo quanto avessi colto nel segno: il mio conoscere Chiaromonte, la scoperta della sua opera dura ormai da trent’anni; la conversazione con lui non è finita, siamo ancora lontani da una conclusione ...
Cosa rimane - edizioni una città/2006
Pubblicando Chiaromonte
Berti Ugo
... non sono uno studioso né di Chiaromonte né di nient’altro; ma certo, questo lo posso rivendicare con qualche soddisfazione, sono quello che ha avuto l’idea, dieci anni fa, di rimettere in circolazione gli scritti di Chiaromonte che allora, tranne forse gli scritti sul teatro editi da Einaudi, erano tutti fuori commercio
Cosa rimane - edizioni una città/2006
Nicola Chiaromonte e la tradizione libertaria
Adamo Pietro
Nel marzo del 1999 sono tra gli organizzatori di una serie di conferenze tenute alla Libreria Tikkun di Milano intitolata "Gli eretici della sinistra”. Il primo incontro prevede la discussione su Albert Camus, Camillo Berneri e Nicola Chiaromonte. L’incontro si fa subito vivace. Il moderatore (per la cronaca Attilio Mangano) presenta infatti i tre pensatori in una sorta di scala discendente di "eresia”: Camillo Berneri l’anarchico, Albert Camus il libertario, Nicola Chiaromonte il liberale. Sia il sottoscritto sia Giovanni Scirocco (relatore su Chiaromonte) ci opponiamo con una certa veemenza a siffatta caratterizzazione ed entrambi insistiamo -con aperto divertimento del pubblico- sul diritto di Chiaromonte a essere inserito, a pieno titolo, nel canone libertario. ...