Cambiamento formato: OK
Cambiamento testata in "domande": OK, ma mantenete come proposto "una città"
in piccolo. Le "domande" sono la vera identità distintiva di "una città".
Non è per timore di localismo, che proprio non c'è. Ricordate QUADERNI PIACENTINI? A chi mai è venuto in mente di pensare al localismo? Sono curioso di vedere la bozza, ma sarà certamente bella.
Ciao, Carlo

Carissimi, proprio adesso che mi ero così affezionata a Una Città "storica" ! continuo a parlarne in giro e a far circolare alcune copie, preparando iniziative di promozione a Milano e pensando anche a Torino.
Io apprezzo molto sia il formato che il nome; concordo con molte considerazioni fatte da altri prima di me.Mi sembra che sarebbe più utile rovesciare il ragionamento: si potrebbe ragionare sui contenuti, riflettere sugli equilibri dei vari argomenti trattati; interrogarsi su quanto soddisfa l'interesse di lettori che ci piacerebbe leggessero e commentassero la nostra rivista.
Capisco il problema dei costi editoriali, ma ribadisco che mi sembra più importante ridefinire, magari riprogettando parzialmente la sostanza del messaggio e della funzione politica che a me sta molto a cuore. Ho voglia di partecipare alla discussione, trasloco imminente permettendo. Un abbraccio a tutti, Joan

Cari amici, tenendo presente la possibilità che Una città resti, a furor di amici e collaboratori, chi sta per ricevere il facsimile tenga presente che il nuovo formato e la grafica della testata varrebbero anche per "una città". Basta immaginare "una città" al posto di "domande". A presto. La redazione

Carissimi, lasciate tutto così (formato e impostazione) oggi per cambiare bisogna conservare! saluti oscar

La testata "Una Citta'" per me è insostituibile (perchè luogo di municipalità universale ecc. ecc.) Per il formato sono d'accordo per quello nuovo proposto; in più mi vien da suggerire: perchè non usare una carta meno traslucida (a volte per leggere bisogna prendere l'esatta angolazione della luce..) e meno incartapecorita, tipo carta di quotidiano, se mai con qualche grammatura in più ( tipo il settimanale CARTA). Costerebbe anche meno. ciao giorgio benelli

Non cambierei testata. Ai motivi citati dai numerosi sostenitori di questa tesi aggiungo il peso acquisito in ogni paese democratico dalla società civile (da civis) e dalle buone pratiche di cittadinanza (che sono chiamate così anche nelle aree rurali) a cui il giornale ha sempre prestato una particolare attenzione. Credo che la testata attuale sia azzeccata perchè riassume da un lato l'ideale riferimento alla "polis" e alla "civitas" e dall'altro l' oggettiva tendenza mondiale all'urbanizzazione che la recente Biennale di Architettura di Venezia ha documentato. Un secolo fa solo il 10% della popolazione mondiale viveva nelle città, nel 2050 il 75% vivrà in città che saranno per lo più sterminate megalopoli ("sprawl" urbano come ricordato da qualcuno che è già intervenuto) dove chi vorrà rintracciare la memoria della polis fonderà giornali o blog che si chiameranno "una città". Il formato ridotto è più comodo ma non potrà non portare conseguenze sulla lunghezza dei pezzi col rischio che la cultura della domanda si trasformi in ordinaria pratica dell'intervista. In fondo la lunghezza dei pezzi deriva dal fatto che all'intervistato è concesso un divagare che assimila il pezzo ad una sorta di racconto personale. Qui sta l'originalità di "una città". Però nello stesso tempo un pò più di elasticità e praticità non guasta. in bocca al lupo!
Mario Spada

Carissimi, rispondo per ultimo perchè ho avuto un venerdì - domenica molto pieni. Anch'io sono per mantenere "Una città", come del resto avevo già detto nella riunione in cui se ne era parlato. Gli argomenti sono quelli di Pino, di Luca, di quasi tutti gli altri. Capisco che voi, Gianni in particolare, come il serpente, vogliate cambiare pelle, perchè uno, dopo un po', non ne può più del vecchio se stesso. Ma sacrificatevi per il bene comune. "Una città" non solo è bello e non fa pensare a Forlì, ma anche se lo facesse, la Romagna, terra di anarchia, è un così bel posto! Mi ci identifico volentieri.
Per il formato a me il lenzuolo piaceva. Ma anche il facsimile arrivato questa mattina è bello. Speriamo ci porti fortuna. Statemi bene. Francesco

Il formato nuovo può essere buono ma concordo moltissimo con tanti amici di lasciare il nome storico: "UNA CITTA" ormai non è più un termine in senso stretto ma un logo.. ...[continua]

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