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Risultati della ricerca: 183

Una Città 146 / 2007
QUEI PRIMI EBREI RUSSI
Intervista a Georges Bensoussan di Lanfranco Di Genio
L’idea sionista, nata in ambiente laico, fu osteggiata dai religiosi, per i quali era un insulto a Dio. L’impossibilità per un ebreo, pure ateo, di separarsi dalla Torah, il libro della storia del popolo; così per Israele, dove però decide la Corte Suprema, non quella rabbinica. L’ebreo per gli arabi era il dhimmi, il debole, il sottomesso. Non riconoscere uno Stato vuol dire metter nel conto un genocidio. Intervista a George Bensoussan.

Una Città 145 / 2007
QUEL NONNO DESAPARECIDO...
Intervista a Carlos Fonseca di Pieralberto Valli


QUEL NONNO DESAPARECIDO...
Intervista a Emilio Silva di Pieralberto Valli
Un movimento, nato dalla tenacia di un nipote che voleva scoprire dove fosse stato sepolto il nonno scomparso nel 1936, che ha portato alla scoperta di centinaia di fosse comuni. Una transizione tutt’altro che gloriosa, che molte famiglie pagarono con un silenzio durato decenni. Il ruolo, straordinario, delle donne e la storia, commovente, delle “tredici rose”. Intervista a Emilio Silva e Carlos Fonseca.

Una Città 144 / 2007
RICORDIAMO JACEK KURON
Intervista a Nelly Norton di Barbara Bertoncin
L’esperienza straordinaria dei Walterowcy, specie di scout rossi, dove i “suoi” bambini impararono a “dissentire”. Una vita trascorsa in jeans, senza patente, né soldi in tasca. Il carcere, gli affetti e quella casa dalla porta sempre aperta dove tutto avveniva. Gli ultimi anni, segnati dalla malattia ma anche da una nuova lotta, quella per l’Ucraina democratica. Intervista a Nelly Norton.

L’ONDA LUNGA
Intervista a Lucia Vastano di Enzo Ferrara
Una montagna di fango che inonda un’intera valle e provoca quasi duemila vittime e poi il “dopo”, che per i superstiti diventa peggiore deI disastro: le truffe dei risarcimenti, la memoria violata... Intervista a Lucia Vastano.

RICORDIAMO JACEK KURON
Intervista a Marta Petrusewicz di Pieralberto Valli
L’esperienza straordinaria dei Walterowcy, specie di scout rossi, dove i “suoi” bambini impararono a “dissentire”. Una vita trascorsa in jeans, senza patente, né soldi in tasca. Il carcere, gli affetti e quella casa dalla porta sempre aperta dove tutto avveniva. Gli ultimi anni, segnati dalla malattia ma anche da una nuova lotta, quella per l’Ucraina democratica. Intervista a Marta Petrusewicz.

Una Città 143 / 2006
L’ASSENZA DI ALLENDE
Intervista a Manuel Reyes Mate di Pieralberto Valli
L’idea sbagliata che la storia sia oggettiva e scientifica e la memoria individuale e soggettiva; la storia, che è storia del fatto, dei vincitori quindi, non può fare a meno della memoria dell’’assente’. La memoria della repubblica annientata nel ‘36 tornata presente con forza in Spagna. L’oblio può arrivare solo dopo la riconciliazione, non dopo la punizione. La responsabilità che si tramanda. Intervista a Manuel Reyes Mate.

Una Città 140 / 2006
LA PAROLA GRECA, VARIOPINTO...
Intervista a Pierre Vidal-Naquet di Barbara Bertoncin, Alessandro Coppola, Asher Salah
L’insegnamento “dreyfusardo” del padre e lo scandalo della seconda condanna di Rennes, l’impegno contro la tortura, di cui facevano uso le forze francesi contro i patrioti algerini; la scelta della Grecia che permetteva di tenere la distanza, l’eterna questione fra Sparta e Atene, e poi l’impegno per uno Stato palestinese, l’amore per la musica e la poesia, gli amici e anche le antipatie... Intervista a Pierre Vidal-Naquet.

Una Città 138 / 2006
IL PRIMO A SION...
Intervista a Mordechai Morale Bar-on di Francesco Papafava, Asher Salah
I genitori emigrati nel 1924, la nascita in Palestina, il kibbutz e la gioventù comunista, l’arruolamento, da ragazzo, nei battaglioni formalmente inquadrati nell’esercito britannico, poi la guerra del 48 e una carriera nell’esercito scandita dal 56, il 67, il 73, l’82. Gli studi storici, la convinzione della necessità di uno Stato palestinese, l’impegno pacifista e la fedeltà al sionismo... Intervista a Mordechai Morale Bar-on.

IL CANTO, LA LOTTA E LA MONDA
Intervista a Emilio Jona di Paola Sabbatani
La storia delle mondine, un esercito di donne che per quaranta giorni vivevano e lavoravano insieme per mondare il riso, fu anche un grande movimento di emancipazione femminile. Un lavoro durissimo, coi piedi in acqua e sempre chinate, da cui nacque la lotta per le 8 ore. Il loro canto veniva da quello militare, a differenza di quello operaio urbano, che veniva dall’opera lirica. Intervista a Emilio Jona.