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Una Città 91 / 2001
LA QUESTIONE DIMENTICATA
Intervista a Valerio Marchetti di Monica Marino
Il grave danno procurato dall’esaltazione della differenza: aver fatto dimenticare la grande questione dell’uguaglianza e dei diritti connessi. Il razzismo differenzialista che sta per conquistare comuni e regioni. La polemica anti-illuministica contro la democrazia astratta in nome del popolo tradisce la contraddizione della “comunità per scelta”. Intervista a Valerio Marchetti.

LE CHIAVI DI PIETRO
Intervista a Chiara Frugoni di Gianni Saporetti
La partita doppia delle pene e delle opere buone, il mercato delle indulgenze, la nuova idea del purgatorio, non potevano che affermarsi in una società ormai pienamente mercantile. L’idea di un Giubileo che non avesse precedenti per la generosità dell’indulgenza elargita, che restaurasse la potenza anche politica della Chiesa, a Bonifacio VIII la diede il predecessore Celestino. Intervista a Chiara Frugoni.

Una Città 90 / 2000
LA RADICE COLONIALE
Intervista a Wlodek Goldkorn di Gianni Saporetti
Il necessario e ineludibile riconoscimento del carattere coloniale, non solo nazionale, del conflitto. Perché il '67 non può cancellare il '48. La visione di Peres di un grande Medio Oriente, di una confederazione fra Israele, Giordania e stato palestinese, in cui gli ebrei siano finalmente integrati. Perché di Gerusalemme non si doveva assolutamente parlare. Arafat, in fondo, voleva fare come Ben Gurion. Intervista a Wlodek Goldkorn.

57 ANNI...
Intervista a Lissi Pressl Lewin di Gianni Saporetti, Massimo Tesei
Fuggita da Berlino nel ‘36 con la madre e il fratello, mandata in salvo a Londra dalla madre, nel 2000 ha trovato la loro tomba in Italia. Intervista a Lissi Pressl.

Una Città 89 / 2000
LA ROTATIVA DEL ‘19
Intervista a Pier Paolo Poggio di Gianni Saporetti
In un mondo che sembra vivere in un presente assoluto, dove la memoria è solo strumentale alla politica, il ricordo dei cicli produttivi e delle macchine che segnarono la vita e le idee delle generazioni del 900 va salvaguardato. Il museo dell’industria e del lavoro che nasce a Brescia. Intervista a Pier Paolo Poggio.

Una Città 88 / 2000
SCESE DAL TAXI LI’, DAVANTI ALL’UNIVERSITA’...
Intervista a Fresia Cea di Massimo Tesei
Svegliarsi un giorno con la radio che trasmette marce militari, continuare a sperare che non sia arrivato il peggio, poi il precipitare degli eventi. Il dramma di un padre benpensante, che “conosceva un generale”. Intervista a Fresia Cea.

Una Città 87 / 2000
IL CORPO A CORPO DELLE RIUNIONI
Intervista a Nadia Urbinati di Thomas Casadei, Franco Melandri
La vicenda intellettuale di John Stuart Mill, pensatore della moderna democrazia. La sua idea di sfera pubblica, maturata nelle discussioni nella fitta rete dei club studenteschi, anello fondamentale di congiunzione fra sfera privata e sociale e gestione dello stato. L’influenza della questione femminile. La superiorità del vociare di Atene sul silenzio di Sparta. La sua concezione dell’uguaglianza, e del cooperativismo, come condizioni di libertà individuale e diversità. Intervista a Nadia Urbinati.

LA MANTELLA CHE ANDAVA COSI’ BENE A PAPA’...
Intervista a Rosaria Casaccia di Barbara Bertoncin
Insegnare l’italiano a giovani meridionali, militari a Udine negli anni ’60 e ’70. L’esperienza di una giovane insegnante con ragazzi che non avevano alcuna stima per lo Stato, per la scuola, né, spesso, per se stessi. Intervista a Rosaria Casaccia.

Una Città 85 / 2000
PATRIE CARNALI
Intervista a Pier Paolo Poggio di Gianni Saporetti
Il danno della mancata storicizzazione del nazismo. Il razzismo differenzialista oggi egemone in Europa. Il convegno delle SS in cui si discusse del regionalismo caro a Haider. Il disarmo culturale della sinistra di fronte all’avanzata del globale e alle spinte telluriche del locale. Intervista a Pier Paolo Poggio.

Una Città 84 / 2000
LA MEMORIA DELL’IRREPARABILE
Intervista a Annette Wieviorka di Marco Bellini
La convocazione del testimone in quanto "presenza del passato fra di noi" rischia di contribuire alla banalizzazione della shoah. Tanti superstiti non vollero identificarsi nel sopravvissuto. Il cambiare delle testimonianze nel tempo. Il racconto della shoah trasportato nella cultura ottimistica americana rischia di essere stravolto. Il susseguirsi delle generazioni non ripara la fine di una civiltà. Intervista a Annette Wieviorka.