Una Città156 / 2008
Maggio


IL NUOVO A PAROLE. Il Partito democratico ha raccolto voti in un elettorato anziano, fatto di pensionati, poi in una fascia di quarantacinquenni-cinquantacinquenni con posizioni reddituali medio-alte e titoli di studio medio-alti, prevalentemente lavoratori del settore pubblico ed una parte di giovanissimi; ha perso in modo consistente nei settori considerati tradizionalmente ostili, cioè piccole imprese, artigiani, commercianti e quant’altro; così pure nella fascia di età 25-45, in particolare 35-45, e nei settori intermedi e soprattutto nei settori privati; ex roccaforti del lavoro operaio hanno espresso anche al nord massicci voti alla Lega;?è un risultato elettorale frutto di un sommovimento sociale ben più profondo dell’immaginabile, e che continua a trovare la sinistra, ma questo da molti anni, del tutto impreparata; a questo si sono aggiunti i tanti errori e problemi irrisolti del Partito democratico, a cominciare dalle candidature di parata, dall’evanescenza organizzativa, dall’irrisolta dualità dei due partiti. L’intervista è a Roberto Fasoli (da pag. 3 a pag. 7).
CHI E’ PIU’ CREDIBILE? è l’intervista in cui Francesco Giuliari, oltre a spiegarci i motivi della vittoria del centrosinistra a Vicenza, malgrado la grave inferiorità numerica, ci racconta della grande forza della Lega, unico partito "vivo” nelle campagne e nelle valli; ci dà la sua versione della vittoria di Berlusconi e alleati, del resto largamente prevedibile: erano più "plausibili” della sinistra su tanti temi molto sentiti dalla gente (pag. 7-8).
SPEZZARE LA CRONICITA’. Don Virginio Colmegna è un prete che all’età di sessant’anni ha messo su, con la Casa della Carità di Milano, un’impresa benefica per tanti versi esemplare; il suo obiettivo è combattere la cronicizzazione del bisogno ed evitare quindi ogni forma di assistenzialismo; decisiva, per questo, la proposta di patti rigorosi, da rispettare con fermezza, in cui chi riceve si impegna a dare; i buoni risultati ottenuti con i rom e anche fra gli altri cittadini, in partenza del tutto prevenuti (pag. 9-11).
FESTA DELLA LEGA A ZANICA: andare a una festa della Lega fa impressione: sembra di essere a un festival dell’Unità degli anni Sessanta; con questo servizio fotografico iniziamo un viaggio all’interno della Lega; per capirne di più (pag. 12-13).
IL CORPO DELL’UOMO. L’intervista è a Stefano Ciccone, del gruppo "Maschile Plurale” di Roma, che ci racconta come siano ormai tanti, in giro per l’Italia, i gruppi di uomini che si riuniscono a parlare della loro vita intima, cercando di destrutturare un paradigma che vuole il maschio dominante, tutto ragione e niente corpo. L’atto di nascita di questa rete è un appello in cui si diceva: "La violenza contro le donne ci riguarda. Prendiamo la parola come uomini”, dove si cercava di ribadire che la violenza non è una questione che riguarda le donne, ma direttamente la sessualità e la socialità maschile; nell’intervista si parla anche di cosa è successo quando nel gruppo sono arrivati gli omossessuali, del problema, apparentemente delicato, dell’affettività corporale del maschio coi bambini, del gioco che, condotto dalla donna, slaccia le perversioni dal potere... (da pag. 14 a pag. 17).
L’EDUCATORE è l’intervista, per "problemi di lavoro”, a Gianni Manzo, operatore sociale napoletano, che ci parla della passione per un lavoro, a torto considerato giovanile o transitorio, dei problemi, anche gestionali, di una piccola cooperativa stretta tra bandi al ribasso e mancato riconoscimento di una professionalità, e del sogno, un giorno, di poter offrire contratti a tempo indeterminato (da pag.18 a pag. 20).
IL 2 DI GENNAIO DEL 1961 è l’ "intervista fotografica” a Gianni Marchetto, ex-operaio Fiat, oggi in pensione, ma tuttora impegnato sui problemi dell’ambiente di lavoro, in cui ci racconta della sua infanzia nel Polesine, e poi dell’arrivo a Torino, dell’entrata in una Fiat da dove uscivano i vecchi operai sindacalizzati, perché licenziati o perché si mettevano in proprio, ed entravano i "barotti”, i contadini e i montanari che mantenevano la testa in cascina, e dove i cronometristi la facevano da padrone fino a che... (da pag. 21 a pag. 26).
L’INDIPENDENZA DEL KOSSOVO FARA' VOLARE ANCORA LE FARFALLE è l’intervista fatta da due giovani caschi bianchi di "Antenne di pace” a un artigiano della filigrana kosovaro cattolico (pag. 27).
DIARIO DI VIAGGIO IN PALESTINA è la prima parte di un reportage, di Paola Canarutto, dai Territori occupati, che non aiuta certo ad essere ottimisti, soprattutto per l’implacabile avanzata degli insediamenti: "Y. mi mostra le colonie che si vedono dalla strada. Una è costituita da roulottes, visibilmente collegate alla rete elettrica. ‘E’ ancora provvisoria’ -spiega, assuefatto allo sviluppo degli insediamenti ebraici- ‘fra un po’ diventerà definitiva’”... (da pag. 28 a pag. 31).
LE NUOVE MATRIOSKE DELLA PIAZZA ROSSA sono gli appunti di viaggio di Paolo Bergamaschi, questa volta da Mosca (pag. 32-33).
REPORTER SENZA FRONTIERE è l’intervista a Vincent Brossel sull’impegno dell’associazione internazionale di cui è il responsabile per la libertà di stampa in tutto il mondo, dall’Eritrea a Cuba alla Cina e sulla campagna per il boicottaggio della cerimonia di apertura delle Olimpiadi in Cina (pag. 34-35).
LA RIVOLUZIONE DEL DISARMO è quella sognata da Carlo Cassola, strenuo pacifista, che vide nell’art. 52 il punto nero della Carta Costituzionale; che credeva nella possibilità pratica di un disarmo planetario, e che pure non escludeva affatto la necessità del "pronto soccorso”?e di una legislazione internazionale che lo contemplasse. L’intervista è a Gianni Bernardini (da pag. 36 a pag. 38).
IL 68 E’ MORTO. VIVA IL '68! Con l’intervento di Marco Boato cominciamo un dibattito sul 68 e sulla sua eredità (pag. 39).
SULL’ INTERVISTA "VALORI CONTRO DIRITTI”; pubblichiamo alcune lettere pervenuteci dopo l’intervista di Paolo Dusi apparsa sul numero 154 (pag. 40-41).
RICORDARSI. La fotoricordo del mese è dedicata alla Maison des journalistes di Parigi in omaggio a tutti i giornalisti caduti negli anni passati. La Maison parigina è una casa in cui possono trovare asilo per alcuni mesi i giornalisti perseguitati e minacciati di morte nei loro paesi (pag. 42-43).
APPUNTI DEL MESE. Si parla dei 4000 soldati morti in Iraq dall’inizio della guerra, del preambolo della "nuova dichiarazione dei princìpi del Partito socialista francese”, messo a confronto con il "Manifesto dei Valori del Partito democratico”, di inquietanti episodi di traffici e corruzione da parte dei contractor in Iraq, di cybernazionalismo in Cina, di Michael Loscalzo, diciassettenne americano che in attesa dell’operazione per cambiare sesso ha iniziato ad andare a scuola vestito da donna, appoggiato dai suoi compagni contro le autorità scolastiche, del boom di centri commerciali in Siberia e di una giornata qualunque di un’adolescente di Mosul, della possibilità per i genitori di Sichuan che hanno perso un figlio di poter trasgredire alla politica cinese del figlio unico, eccetera... (da pag. 44 a pag. 47).
LA LETTERA DALLA CINA, di Ilaria Maria Sala, è a pag. 45.
"La Visita” è dedicata a Mauro Rostagno (pag. 47).
LA copertina è dedicata ai rom e sinti che sono oggetto di una campagna infame di stigmatizzazione.