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una città/20104 dicembre 2001
una città
una città/2010
3 ottobre 2001
Una città
una città/2010
2 dicembre 2000
una città
una città/2010
Chi è una città
una città
Una città/2010
Appello per Berneri
Una città
Una città/2010
Lenin e Borghi
Socialismo e marxismo - edizioni Una città/2010
Crisi coi novatori
Bianco Gino
Tra le posizioni di pensiero espressa dall’intellighentia italiana esule in Francia negli anni Trenta, singolarmente viva e anticipatrice rispetto a posizioni e idee formulate più tardi fu quella che maturata all’interno del movimento antifascista «Giustizia e Libertà» mise capo alla cosiddetta «crisi dei novatori» e quindi alla separazione dal movimento di GL, nel 1936, di Andrea Caffi, Nicola Chiaromonte, Mario Levi e Renzo Giua. Vi si trova un modo originale di intendere la politica e la «società» che coinvolge i temi sulla funzione e il ruolo degli intellettuali, del rapporto tra élites e rivoluzione, tra minoranze intellettuali e apparati politici. ...
Una città/2010
Chi è un terrorista?
La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
La disfatta francese
Chiaromonte Nicola
Disfatta di chi? Non certo degli studenti. In venti giorni, senza premeditazione, mossi solo da un tumultuoso subbuglio di scontentezze e di idee marxiste-leniniste, maoiste, castriste, anarchiche, dutschkiane, marcusiane, e chi ne ha ancora ne può ancora aggiungere, in venti giorni, dunque, trincerandosi in scuole e teatri e battendosi a sassate per le strade, gli studenti parigini avevano scompaginato e alla fine addirittura sgominato il regime gollista. Il maestoso generale era stato coperto di ridicolo e s’era afflosciato fino a terra: fino all’abbandono. Ma, dato per vinto il 28 maggio, il 29 tornò vincitore...
La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
Gli esami d’ottobre
Chiaromonte Nicola
In italia come in Francia, gli studenti ribelli annunziano per ottobre la ripresa della rivolta. Stanno escogitando metodi nuovi, dicono. Ma lo scopo rimane quello di rendere impossibile il funzionamento dell’università «nozionistica» borghese finché essa non ceda alla contestazione sistematica riorganizzandosi «dal basso» per diventare il centro promotore della trasformazione sociale invece della macchina per l’inserimento forzato degli individui nella società dei consumi che, secondo i ribelli, essa attualmente è. ...