Una Città196 / 2012
Agosto-Settembre


LA COPERTINA è dedicata agli operai di Taranto.
L’UMILTA’ DELLA DEMOCRAZIA. Una democrazia elitarista, in cui, in nome della competenza, contano solo gli effetti delle decisioni, non il modo in cui vengono prese; una critica alla democrazia che viene da lontano e che la vede come pura mascheratura, casomai pure utile in quanto illusoria per la gente, dell’inevitabile potere delle élite; un plebiscitarismo in cui i cittadini sono solo una massa informe; la democrazia che non vuol affatto appiattire tutti ma solo neutralizzare i privilegi della fortuna e della cultura; è la "diversità” democratica a formare quella che i padri fondatori americani chiamavano "aristocrazia naturale”. Intervista a Nadia Urbinati (da pag. 3 a pag. 6).
IL BIOMEDICALE E L’ACCIAIO. Un "appunto” di Francesco Ciafaloni sulla ripresa delle esportazioni, con uno sguardo al distretto di Mirandola, che va molto bene nonostante il terremoto, e all’Ilva, che continua a guadagnare, anche se a prezzo della salute dei suoi operai (pag. 7).
INVISIBILI. Giuseppina Virgili, imprenditrice dell’abbigliamento, racconta le traversie che, dopo trent’anni, l’hanno portata a dover chiudere la sua ditta: i clienti che smettono di pagare, le banche che da alleate diventano nemiche e chiudono il credito, i professionisti che smettono di seguirti, le istituzioni che non ascoltano, la solitudine...; l’idea, anche per uscire dalla disperazione, di mettersi assieme ad altri e fondare un’associazione per dare voce ai piccoli imprenditori, vera spina dorsale del paese (da pag. 8 a pag. 11).
PERCHE’ E’ CADUTA L’OCCUPAZIONE GIOVANILE? Nella rubrica "neodemos”, Luciano Abburrà ci spiega come la caduta dell’occupazione giovanile abbia interessato soprattutto le posizioni professionali intermedie, mentre professioni di rango superiore e inferiore sembrano aver avuto un andamento di crescita o almeno di stabilità (pag. 11).
ESODATI, DEROGATI, SILENTI. Francesca Tornieri, dell’Inca Cgil di Verona, ci racconta di come negli ultimi mesi siano stati travolti dall’aumento delle domande di disoccupazione, ma anche dalle pratiche di chi vuole capire il proprio destino previdenziale; le tante norme succedutesi negli ultimi anni, l’allungamento delle finestre, l’innalzamento dell’età pensionabile, il caso di chi rischia di perdere i contributi versati e di chi invece, all’improvviso si trova senza ammortizzatore e senza pensione; il problema, grave, della sostenibilità degli ammortizzatori sociali (da pag. 12 a pag. 14).
IERI E’ PASSATO... L’abitudine all’alcol fin da giovane, le prime sbornie, l’incontro con la cocaina che corregge gli effetti dell’abuso di alcolici e rende efficienti, l’illusione di aver trovato il paradiso... e poi i primi problemi, anche economici, il ricorso all’alcol fin dal mattino, i primi ricoveri, la frustrazione di non riuscire a uscirne, i problemi con la famiglia, l’inferno della dipendenza... fino a quella prima sera agli Alcolisti Anonimi, quando cambiò tutto. Intervista a Maurizio (da pag. 15 a pag. 17).
SCUOLE LIBERE. Thomas Packer ci parla della sua esperienza di preside della West London, una delle prime 24 Free School nate in Gran Bretagna, scuole fondate da insegnanti, genitori o comunità, autonome nella scelta dell’offerta formativa, nelle assunzioni degli insegnanti e nella gestione del budget, ma finanziate dallo Stato; l’importanza della disciplina e la scelta di insegnare il latino (da pag. 18 a pag. 21).
IL PARTITO DELLA PROPRIETA’. Gregory Sumner, nella "lettera dall’America”, ricorda Gore Vidal e il suo monito contro il "Partito della proprietà”, da sempre forte in America; le occasioni perdute di Obama (pag. 22).
LUOGHI. Nelle centrali commemoriamo l’anniversario del­l’11 settembre.
IL BAR SI CHIAMA ROSA ELLE. Trent’anni fa un gruppo di trentacinque giovani tedeschi, stanchi di partecipare tutti i giorni a una qualche manifestazione "contro”, decisero di fondare sulle colline umbre una comune che vive tuttora, malgrado una terra arida, i figli che non restano, le vicende affettive intricate. Ne parlano Beatrix, Ingrid, Sabine e Ildiko (da pag. 27 a pag. 31).
PERDERE LA PACE. Il decennale conflitto dell’Armenia con l’Azerbaijan per il Nagorno-Karabakh e le analogie con il Kosovo; la crisi economica e la difficile transizione verso l’integrazione europea. Appunti di viaggio di Paolo Bergamaschi (pag. 32-33).
LE UGUALI OPPORTUNITA’. Sul rapporto tra liberalismo e liberismo Einaudi ebbe a riflettere tutta la vita; l’ambiente Torinese di fine Ottocento e la straordinaria esperienza del "laboratorio di economia politica”, la crisi dei liberali tra le due guerre; l’interesse per il movimento socialista e la successiva delusione; la critica ai monopoli e la polemica con Croce sulla possibilità di essere liberi in una società illiberale; gli allievi Gobetti e Rosselli; l’importanza delle regole in un regime di libero mercato e la preoccupazione per uno Stato troppo invasivo. Intervista a Roberto Marchionatti (da pag. 34 a pag. 38).
IL CONDIZIONALE ATTENUATIVO. Richard Sennett parla delle doti richieste per vivere in una società in cui siamo chiamati a convivere con persone con valori e abitudini diverse dalle nostre, in primis l’empatia, che è diversa dalla simpatia; la crisi delle scuole pubbliche e il ruolo dei social network; l’esperienza di Seiu, il sindacato americano del personale dei servizi, che organizza asili e assistenza agli anziani; la gratificazione che si prova quando si smette di avere paura dell’altro (da pag. 39 a pag. 41).
"BIOLOGICO”. Giorgio Forti interviene sul dibattito aperto dall’intervista ad Antonio Pascale, spiegando perché non ha senso parlare di agricoltura "biologica” e quali sono i motivi per cui invece ha senso opporsi agli Ogm (pag. 42-43).
LETTERA DALL’INGHILTERRA. Belona Greenwood ci parla dell’inflazione delle parole, di un esule cubano e dell’incerto destino delle piccole riviste indipendenti (pag. 45).
LA VISITA è alla tomba di Nello Traquandi.
APPUNTI DI UN MESE. Si parla di Gaza dove è in corso un inedito boom edilizio e di una fabbrica di gelati del West Bank, di scuole rumene, del dibattito in corso in Gran Bretagna sul costo della non autosufficienza e sulla quota da chiedere agli assistiti, di banche del tempo e monete locali in Spagna, di soap-opera in Siria, di morti in carcere, di quanto sia poco sano un mondo povero di microbi, eccetera eccetera (da pag. 44 a pag. 47).
IL VECCHIO CERVI. "Il presidente aveva letto, in un articolo di Italo Calvino, che tra i libri dei sette fratelli, si noverano alcuni fascicoli della rivista La Riforma Sociale, un tempo da lui diretta e poi soppressa dal regime fascistico, e dice al padre della sua commozione per poter così pensare con orgoglio ad un suo rapporto spirituale coi martiri”; per il "reprint” dell’ultima pubblichiamo un testo di Luigi Einaudi uscito su "Il Mondo” del 16 marzo 1954 in cui racconta del suo incontro, da Presidente, con il padre dei fratelli Cervi.