Una Città191 / 2012
Febbraio


La copertina riproduce uno dei fotomontaggi celebrativi dei cent’anni del Tuc, Trades Union Congress, la confederazione dei sindacati britannici: la foto, che raffigura un disoccupato del 1929, è incorniciata dalla cassa dell’orologio commemorativo realizzato in occasione del meeting di Londra della Prima Internazionale (1865), che annunciò l’adozione dell’obiettivo delle 8 ore di lavoro. La dedichiamo a Pino Ferraris e a tutti coloro che hanno sperato di vedere una sinistra "della società” e non "dello stato”, che pensavano che la scelta del modello tedesco, anziché di quello inglese, la scelta marxista cioè, da parte dei socialisti italiani fosse stata sbagliata, e anche funesta in qualche modo, in un’Europa in cui la statolatria totalitaria, di destra e di sinistra, stava gettando le basi di un’immane catastrofe.
ADDIO PINO. Ricordiamo l’amico e maestro Pino Ferraris con gli interventi di Francesco Ciafaloni e Alessandro Coppola e ripubblicando la sua intervista su Osvaldo Gnocchi-Viani e un suo racconto autobiografico (da pag. 3 a pag. 8).
FLESSIBILITA’ AL RIBASSO. Per i lavoratori autonomi la crisi degli ultimi anni ha comportato un calo delle tariffe e un ritardo dei pagamenti, a cui oggi si aggiunge anche un’estrema difficoltà a trovare nuove commesse; la necessità di riqualificarsi pena il rischio di dover lasciare; un peggioramento delle condizioni di cui gli stessi autonomi, disposti finora a subire condizioni inaccettabili, sono corresponsabili; la curiosa formula del nuovo regime dei minimi che agevola le partite Iva giovani e "povere”. Intervista ad Anna Soru e Dario Banfi (da pag. 9 a pag. 12).
IL PERMACULTORE. Prendere e tornare in Sardegna, acquistare un pezzo di terra e metter su un’azienda agricola ispirata ai principi della permacultura: gli accorgimenti per il risparmio energetico e il ciclo pecore-asini-galline che permette di avere un prato inglese quasi senza l’intervento dell’uomo; i momenti di sconforto per un isolamento non voluto e però anche la soddisfazione di vivere con quello che si produce. Intervista a Alessandro Caddeo (da pag. 13 a pag. 15).
IO HO DUE PAPA’! La decisione, dopo anni di dubbi e discussioni, di diventare genitori; la figura della "donatrice”, quella della "portatrice”, e il problema del compenso alle donne che fanno "gestazione per altri”; l’assenza di un riconoscimento giuridico, che può rendere le cose dolorose, paradossalmente più in caso di separazione che di morte; le esperienze di mutuo aiuto e la rassicurante constatazione che alla fine questi bambini sono il miglior argomento a favore della possibilità per gli omosessuali di avere figli. Intervista a Tommaso Giartosio e Gianfranco Goretti (da pag. 16 a pag. 19).
LA CUPARELLA DI PORCINAI. La scelta di spendere le proprie competenze nel pubblico, per potersi occupare veramente dei monumenti; la passione per parchi e giardini e la scelta, passati i 50 anni, di tornare in formazione; la figura di Pietro Porcinai, architetto e paesaggista toscano, la cui opera, che consta di oltre mille giardini, rischia di andare perduta. Intervista a Marina Fresa (da pag. 20 a pag. 23).
UNA SERATA MAGNIFICA. Federica Bosi, l’ultima notte dell’anno, ha seguito gli operatori di una cooperativa torinese in giro per la città a portare generi di conforto a chi, per tanti motivi, è finito a vivere sulla strada (pag. 23).
LUOGHI: nelle centrali, la straordinaria esperienza di un’organizzazione internazionale, Kiwanja, che da anni lavora per colmare il digital divide dei paesi in via di sviluppo.
CANTIERE TUNISIA. Stefania Sinigaglia, di ritorno dalla Tunisia, ci parla di un paese che stenta a mantenere le promesse alimentate nei mesi dello scoppio della rivoluzione: il lavoro che manca, l’economia che peggiora, i barbuti e le donne velate che aumentano stanno creando un senso di grande frustrazione, specie tra i giovani; il mistero dei tunisini scomparsi (pag. 26-27).
CRISI, MIGRAZIONI E BUON VICINATO. Massimo Livi Bacci (neodemos.it) ci parla di una Tunisia in una situazione estremamente critica e che però, dal punto di vista demografico, può essere definita un paese "maturo”, con bassi tassi di natalità e alta speranza di vita (pag. 27).
LOSING CONTROL. A causa delle trasformazioni geopolitiche, economiche e tecnologico-industriali del dopo-guerra fredda, la capacità degli Stati Uniti di controllare la diffusione delle tecnologie sensibili a potenziali rivali si è considerevolmente erosa; le tecnologie duali e la Cina che ha superato gli Usa nei supercomputer. Intervista a Hugo Mejier (da pag. 28 a pag. 30).
L’OLIO DI RISERVA. L’insegnamento di Sergio Quinzio e la sua idea che la tradizione ebraico-cristiana sia stata traviata dall’ellenismo; i Vangeli che non hanno paura di dir la verità raccontando anche le mascalzonate di Pietro e quel parlare nelle piccole comunità primitive del regno a venire; San Paolo che credeva di non morire; una chiesa che non annuncia più la verità fondamentale della resurrezione dei corpi, che sola potrà sanare l’ingiustizia passata. Intervista a Daniele Garota (da pag. 31 a pag. 35).
PAVONE 32, TURSI 45. I giorni all’indomani del 25 luglio del ‘43, quando in molti si illusero che fosse tutto finito; le circostanze straordinarie dell’arresto, e poi i mesi a Regina Coeli, ad ascoltare le "conferenze” di Ginzburg, Rossi-Doria, Muscetta...; il giorno in cui Leone fu portato via; l’incontro fondamentale con Nestore Tursi, tra i primi ad aderire al Pci e presto uscitone con il "gruppo dei tre”, spirito libero e coraggioso che aveva conosciuto le carceri italiane e francesi. Intervista a Claudio Pavone (da pag. 36 a pag. 39).
TI ASPETTO LUNEDI’. Il ricordo degli insegnanti antifascisti del Berchet, le attività clandestine, la fuga in Svizzera e poi il ritorno in Italia, l’impegno nel Partito liberale, la carriera alla Comit di Mattioli e poi alla Caboto...; l’impegno sociale e politico che, assieme al lavoro e agli amici, danno senso alla vita. Intervista a Federico Magnifico (da pag. 40 a pag. 43).
RICORDANDO HAVEL. Nella sua "Lettera dall’America”, Gregory Sumner ricorda l’impegno, ma soprattutto la lezione di umiltà, di Vaclav Havel, la cui testimonianza ha ancora qualcosa da dire alla nostra società (pag. 43).
LETTERA DALLA CINA. Ilaria Maria Sala ci parla delle recenti elezioni a Taiwan che dimostrano, casomai ce ne fosse bisogno, che non c’è alcuna incompatibilità tra democrazia e cultura cinese (pag. 45).
LA VISITA è alla tomba di Bruno Buozzi.
APPUNTI DI UN MESE. Si parla di Bitcoin, le monete fatte di righe di codice, di un libro uscito in Francia in cui ci si chiede se i gay si stanno spostando a destra, di un appello del gruppo Martin Buber - Ebrei per la Pace, di Alzheimer e vecchiaia, della legge francese che punisce con il carcere chi nega il genocidio armeno, su cui già Hrant Dink, il giornalista armeno ucciso, aveva espresso dei dubbi, di crisi greca, del preoccupante proibizionismo algerino, e poi delle scuole libere inglesi, di quel che sta succedendo in Ungheria e di deputati d’altri tempi, come Antonio Fratti che appena eletto in parlamento partì per combattere a fianco dei patrioti greci e lì morì; eccetera eccetera (da pag. 44 a pag. 47).
PER UNA SCUOLA NELL’AGRO ROMANO. "Coperte le spese della prima aula (poco oltre duemila lire) s’iniziò lo scorso ottobre il compimento del progetto. Ora le due aule (artisticamente decorate da Duilio Cambellotti) sono finite: accanto alla prima è una cameretta per il maestro, accanto alla seconda una camera comoda e luminosa per l’ambulatorio medico”; per il "reprint” dell’ultima pubblichiamo un testo uscito sull’"Unità” di Gaetano Salvemini il 5 giugno del 1914.