Una Città103 / 2002
Aprile


E ORA COSA? chiede Jeff Halper, israeliano, dopo l’orrore di Jenin. Si prepara un bantustan palestinese con l’avvallo del congresso americano?
\r CHE NON MI VENGANO A PARLARE DI BIRKENAU... è l’intervista a Liana Millu, deportata ad Auschwitz: indigna l’uso della Shoah ai fini di una politica criminale come quella del "nefasto” Sharon; le responsabilità gravi di America ed Europa che da tempo avrebbero dovuto riconoscere lo stato palestinese.
\r NON A NOME NOSTRO! è l’appello di Pierre Vidal-Naquet e altri ebrei francesi contro la politica di Israele che mentre riconosce un diritto di sangue millenario agli ebrei non riconosce il diritto del suolo ai palestinesi! In seconda e terza.
\r LA BANDIERA NERA "alcuni la vedono, per tanti non sventolerà mai, per altri, come me, sventola solo da vecchi”; a parlare è un colonnello israeliano in pensione e la bandiera nera è quella che dovrebbe sventolare davanti agli occhi di un soldato quando riceve un ordine illegale, come quello di demolire case di civili o sradicare campi di ulivi; dalla quarta alla settima, forum dell’associazione Gush Shalom.
\r IL VICOLO CIECO DEL NAZIONALISMO è l’intervista in cui Asher Salah, israeliano, ci parla di una nuova sinistra, di ebrei e palestinesi insieme, che rimette in discussione sia il carattere etnico dello stato israeliano che l’ultra-nazionalismo di Arafat, copia del sionismo; la prospettiva confederale; in ottava e nona.
\r LA MATRICE DEL CONTROLLO è l’intervista in cui Jeff Halper ci spiega la sistematica, premeditata, pianificazione degli insediamenti ebraici in Cisgiordania al fine di rendere impossibile ogni stato palestinese autonomo e sovrano; le proposte di Barak erano risibili, altro che 97 %! In decima e undicesima.
\r IL ‘38, IL ‘48... è l’intervista in cui Piero Cividalli ci racconta dei Rosselli amici di famiglia, dell’antifascismo del padre, del sionismo vagheggiato che divenne realtà con le leggi razziali e poi della Brigata Ebraica con gli inglesi, dell’entusiasmo del ‘48, ma anche delle sue pagine nerissime, e ancora delle altre guerre, del rapporto coi nonni in Italia... In dodicesima e tredicesima.
\r AL FREDDO, GIOVANI E VECCHI, EBREI E ARABI, hanno camminato NEl fango assieme, è l’intervista a Leena Dallasheh, dell’organizzazione pacifista Ta’ayush; in quattordicesima.
\r IL TEMPO PER STUDIARE: per Roberto Fasoli, della Cgil di Verona, invece di investire in formazione il governo vuol precarizzare il lavoro per tenersi qualche nicchia di mercato; in sedicesima e diciassettesima, insieme al ricordo di Marco Biagi.
\r PROBABILMENTE COLPEVOLI erano i responsabili Montedison, ma sono stati assolti; l’intervista è a Paolo Vineis, epidemiologo; in diciottesima e diciannovesima.
\r In ventesima e ventunesima gli interventi di Anna Bravo e Marianella Sclavi al convegno di Bolzano sulle politiche di interposizione nei conflitti.
\r LA FILOSOFIA DELLA MITEZZA, del dialogo, era quella che animò il liberalsocialismo di Guido Calogero; l’intervista è a Thomas Casadei; in ventiduesima e ventitreesima.
\r In ultima, ne IL DONO DELLA TERRA, intervista a Laura Coppo, si narra di una straordinaria coppia di indiani...