Una Città229 / 2016
Marzo


«Le condizioni del tempo in cui viviamo sono così fatte che convien correggere la definizione antica dell’uomo onesto, e dire che per essere tale non basta più ad alcuno neppur l'esercizio delle più elette virtù private, se egli chiude l’orecchio e il cuore al grido dei dolori umani, s’egli non s’adopera direttamente per la rigenerazione dei suoi simili, e pel trionfo
della giustizia, se non volge almeno una parte della propria operosità a cercare coscienziosamente al servizio
di qual dottrina sociale, per il bene di tutti, debba impiegare le sue forze»
Edmondo De Amicis, 1892, tratto da "Osservazione sulla questione sociale”,
conferenza tenuta nella sera di giovedì 11 febbraio 1892 all’associazione universitaria torinese


Indice

Tanto si scaricano la scheda riassuntiva da Internet
Fare l’insegnante oggi
Intervista a D. Favale e M. Mairano

La scorta trilaterale
Richiedenti asilo al Brennero
Intervista a Mario Deriu

Società plurali, policentriche, percorsi ibridi e imprevedibili
Sulla gestazione per altri
Intervista a Tommaso Giartosio

Il lato oscuro della libertà
La libertà di vendere la propria libertà
Di Francesco Ciafaloni

Un museo del fascismo?
La posizione della Fondazione A. Lewin
Lettera di Marcello Flores

Luoghi della memoria
I dubbi su un museo del fascismo a Predappio
Intervista a Mario Isnenghi

Se le loro energie venissero utilizzate...
L’esperienza della Carovana del libro
Incontro con Jamila Hassoune

La riforma dell’umanità
Mazzini e il socialismo
Intervista a Roberto Balzani

Bologna, il ’77 e le virtù civiche
Un anno cruciale...
Intervista a Gianfrancesco Zanetti

Dateci un asilo e vi daremo un figlio
Il problema dell’infecondità
Intervento di Beppe Ruggiero

Novecento poetico italiano/9
Da Rèbora a Cardarelli
Di Alfonso Berardinelli

Lettera dal carcere. L’anno 9999
Di Carmelo Musumeci

Lettera dall’Inghilterra. Dentro o fuori?
Di Belona Greenwood

Lettera dal Marocco. L’impronta regale
Di Emanuele Maspoli

Lettera dal Pakistan. All’ombra dell’esercito
Di David L. Suber

Appunti di un mese

Un delitto storico
Reprint da "Le Courrier Socialiste”, n.12, 1951
di Raphael Abramowitz

La visita è alla tomba dei monaci di Tibhirine


Sommario

La copertina è dedicata Khaled Asaad, il vecchio archeologo di Palmira, conosciuto e stimato da tutto il mondo, ucciso barbaramente dai fanatici dell’Isis, oggi finalmente cacciati dalla città a cui aveva dedicato la vita.

Il mestiere dell’insegnante è cambiato moltissimo in questi anni. Daniela Favale e Marialuisa Mairano, insegnanti alle medie, ci parlano di ragazzini che è sempre più difficile motivare e il cui problema principale è forse la fatica a cui nessuno sembra averli preparati; un’immagine di giovani super impegnati, svegli, capaci di trovare facilmente qualsiasi informazione, abituati a discutere con gli adulti e al contempo molto fragili, che vanno in crisi al primo litigio con gli amici; poi genitori perennemente in ansia che chiamano i figli in orario scolastico per sapere che voto hanno preso...

In queste settimane l’Austria ha comunicato di voler costruire una barriera al confine del Brennero. Mario Deriu, della Polizia di Stato, ripercorre la situazione dei suoi colleghi negli ultimi tre anni: costretti a far fronte a un’emergenza, quella dei profughi, che li mette quotidianamente nel grande imbarazzo di dover far scendere dai treni intere famiglie di siriani in fuga, che oltretutto hanno già pagato il biglietto fino a Monaco, sotto lo sguardo dei poliziotti austriaci e tedeschi della scorta trilaterale che si assicurano che i profughi vengano "scaricati” in Italia...

Torniamo a parlare di gestazione per altri: davanti alle possibilità offerte dalla scienza e dalle tecnologie quali limiti possiamo e dobbiamo porci? Tommaso Giartosio che, assieme al compagno e grazie all’aiuto di Nancy, è oggi padre di due figli, risponde che un limite è sicuramente la sofferenza delle persone, che però va provata, mentre oggi gli studi anche longitudinali sui bambini nati da gestazione per altri ci dicono che crescono bene. Giartosio racconta di come Nancy sia diventata in qualche modo parte della famiglia e cerca di sfatare alcuni pregiudizi, come quello che la gestazione per altri non possa essere una scelta vera e matura.

La proposta di creare un museo del fascismo nella ex casa del fascio di Predappio sta suscitando un acceso dibattito fra gli storici e non solo. Pubblichiamo la presa di posizione della Fondazione Alfred Lewin seguita da una lettera di Marcello Flores, uno dei promotori del progetto; iniziamo poi una serie di interviste a storici di orientamento diverso sia sul progetto di Predappio sia, più in generale, su come raccontare il fascismo. Il primo è Mario Isnenghi.

Girare per i villaggi sperduti del Marocco a portare libri, a parlare coi giovani sulla loro vita quotidiana e sulle aspettative, sui loro interessi; un rapporto prezioso con le associazioni locali, in particolare di donne; i passi avanti della nuova Costituzione, ma il grande problema che rimane, quello di un diritto ereditario che privilegia i maschi; la gran voglia di emigrare e l’incontro con giovani marocchini europei che chiedono scuole islamiche che non ci sono neanche in Marocco. Incontro con Jamila Hassoune.

Con Roberto Balzani parliamo del rapporto fra Mazzini e il socialismo a partire da due studi fondamentali, quello di Salvemini e quello di Nello Rosselli; il periodo francese sansimoniano e poi l’incontro a Londra con gli operai in carne ed ossa; la polemica con un socialismo che non riuscendo a evitare le pulsioni egoistiche, non può che perdere; il legame fra cooperazione come unione di capitale e lavoro e "religione” umanitaria; il tentativo di distillare le "regole d’oro” dell’umanità dal meglio di tutte le religioni; le prime organizzazioni operaie, che sono mazziniane; il danno della nazionalizzazione del mazzinianesimo operata prima dai repubblicani stessi, poi dal fascismo.