Una Città n° 153 / 2008
Febbraio
LA SINISTRA, LA SOCIETA’. Cosa sta succedendo con la politica? L’abbiamo chiesto a Nadia Urbinati, Enzo Rullani, Aldo Bonomi; poi continueremo. L’impressione che se ne ricava è che la sinistra sia arrivata al capolinea dell’incomprensione della società e che ora non resti che cambiare; che il governo dell’esistente, sia pure buono, quando non invece a difesa di interessi ormai solo corporativi, sia del tutto inadeguato rispetto ai cambiamenti radicali intervenuti nel mondo negli ultimi anni; che non ci sia più alcuna visione di futuro, nessun ideale, nessun progetto di società. Sia Rullani che Bonomi esprimono ottimismo, che dal basso stia salendo un bisogno nuovo di "fare società”; ma la politica deve raccoglierlo; noi, e l’abbiamo scritto, crediamo che solo un "partito della società” possa essere un buon "partito di governo”, che non si possa governare senza l’apporto cooperativo delle forze vitali della società. L’accelerazione che ha preso la lotta dello stato alla criminalità organizzata quando si sono mossi gli imprenditori ci sembra esemplare; speriamo bene (da pag. 3 a pag. 7).
ADDIO, MICHELE RANCHETTI "Parlava piano Michele. A bassa voce. Usava le parole con parsimonia e riservatezza. Scriveva poesie brevi, tra i lunghi, importanti, articoli di Franco Rodano e Claudio Napoleoni, su La rivista trimestrale, pubblicata quaranta anni fa da Paolo Boringhieri...”. Così inizia il ricordo che Francesco Ciafaloni dedica all’amico Michele Ranchetti, morto a Firenze, il 2 febbraio 2008, a ottanta anni. Ci onorava della sua benevolenza. Lo ricordiamo a pag. 8 e 9.
IL FATTORE ENTUSIASMO. Todd Gitlin ci parla delle elezioni americane, di come Obama creda, dopo la catastrofe Bush, in un cambiamento radicale e di come Hillary creda, dopo la catastrofe Bush, in un ritorno alla normalità (pag. 10-11).
UN AMICO ALLA CASA BIANCA. Gregory Sumner ci racconta di come Franklin Delano Roosevelt seppe parlare al cuore dei diseredati del 29, senza aver remore a denunciare chi, approfittando della situazione, accumulava potere e denaro (pag. 10-11).
LE FACCIO SAPERE, così rispondono ragazzi in cerca di lavoro a un imprenditore in cerca di assunzioni. E’ uno dei paradossi del nostro mercato del lavoro, dove si sbagliano tutti i curriculum perché incapaci di valorizzare le competenze, dove la parola autonomo continua a far orrore al sindacato e alla sinistra. A raccontare è Alfonso Miceli, di professione formatore (da pag. 12 a pag. 15).
QUEI 6000 KM li deve percorrere spesso un prodotto equo-solidale per arrivare nelle nostre botteghe; il mondo equo, che ora si sta orientando pure sul tessile con risultati eccellenti, inizia a interrogarsi sull’impatto ambientale dei propri prodotti; l’intervista è a Deborah Lucchetti (pag.16-17).
TRA PESCATORI CI SI SALUTA è una delle cose che del lavoro di pescatore piacciono a Biagio, diciassettenne napoletano, andato a lavorare in mare a sette anni col padre (pag. 18-19).
La lettera da Napoli, di Carla Melazzini, è pag. 19.
I PASSI DI TUTTI. E’ possibile una didattica differenziata, e personalizzata, per far sì che l’ormai inevitabile eterogeneità delle classi non penalizzi nessuno, né chi è più avanti, né chi parte più indietro? Pare di sì, a sentir raccontare, da Gabriella Merz, la bella esperienza di una scuola elementare trentina, dove, fra l’altro, hanno abolito i libri di testo, il lunedì c’è la pratica del racconto di come hanno passato il week-end, i genitori sono informati passo passo e un bambino kosovaro che sbaglia le acca può far valere la sua competenza in geopolitica... (da pag. 20 a pag. 22).
LA CITTA’ PEDEMONTANA sono i cento chilometri di fabbriche, paesi, centri commerciali, città che a nord di Milano uniscono l’aeroporto Malpensa a quello di Orio al Serio (il servizio fotografico è da pag. 23 a pag. 26).
Il BLACKOUT DEI CELLULARI è quello che la giunta dittatoriale birmana ha provocato, oscurando anche le proprie reti, pur di non far trapelare nulla dell’attacco imminente contro i monaci che protestavano. Una situazione, quella birmana, dove l’isolamento e una repressione feroce hanno indebolito negli anni l’opposizione e qualsiasi cambiamento ormai sembra dipendere solo dalla Cina, finora gran protettore della dittatura. A raccontare sono Louis e André Boucaud (da pag. 27 a pag. 30).
PRUDENZIA LA PAZZA è l’intervista in cui Tania Molina, artista e militante salvadoregna, racconta la sua storia avventurosa, dal Nicaragua alla Calabria... (pag. 31).
LA PEDANA CHE NON C’E’ PIU’ è quella predella su cui stava la scrivania del professore una volta; oggi non c’è più autorità, non ci sono più esami e valutazioni, non ci sono più punizioni... E’ questo che desidera un adolescente? Ne siamo sicuri? Non è che così si trasmette insicurezza, irresponsabilità? A porre il problema è Cesare Moreno, maestro di strada napoletano, per il quale il ruolo di educatore spetta anche all’insegnante, non solo alla famiglia, e che trova sintomatico, e scandaloso, che agli insegnanti si corrisponda un’indennità di rischio qualora abbiano a che fare con ragazzi difficili... (da pag. 32 a pag. 35).
DURANTE I FATTI DI GENOVA Adriana Montini, laureata in fisica, veneta, figlia di comunisti, incontra Gino Bianco, trotzkista, e socialista libertario... il matrimonio, i tre figli, e poi gli incontri straordinari, l’amicizia di Nicola Chiaromonte, di Pippo Pianezza, del Campesino, poi l’emigrazione a Londra, gli ambienti socialisti dell’Internazionale e degli esuli dell’Est, l’insegnamento, le peregrinazioni, il ritorno in Italia... (da pag. 36 a pag.40).
HARRY E IL COSMOPOLITISMO è il commento, più che positivo, di Fabrizio Tonello, all’ultimo libro di Harry Potter (pag. 41).
RICORDARSI è dedicato alla giornata della memoria; continuiamo a pensare che la data sia sbagliata, che la "nostra data” sia il 19 novembre del 1938, quando entrarono in vigore le leggi razziali, perché ricordare significa poter "lavorare” sulla propria storia, significa, forse, anche saper ricordare la colpa. Pubblichiamo foto di articoli apparsi verso la fine del ‘38 e nel ‘39 sul settimanale Giustizia e Libertà, che si pubblicava in Francia, e che davano notizia di suicidi di ebrei, notizie che in Italia venivano censurate... (pag. 42-43).
APPUNTI DEL MESE. "Contrastiamo l’abitudine a pensare che sui temi essenziali che riguardano la nostra vita, le nostre esperienze che si fanno corpo e anima, noi donne e uomini comuni fatichiamo a prendere una decisione consapevole. Osserviamo che in una società di esperti hanno autorevolezza lo scienziato, il filosofo, il teologo, il giurista e recentemente il bioeticista, tutti ‘rigorosamente’ di sesso maschile, mentre noi donne non abbiamo parola pubblica...”. E’ l’inizio di un appello contro l’indegno attacco alla 194. Aderiamo. Sullo stesso problema pubblichiamo una straordinaria lettera di Italo Calvino del ‘75. Ospitiamo anche l’appello delle Donne in nero di Torino, che ci sembra molto utile per discutere con franchezza ma con pacatezza della questione del boicottaggio della Fiera del libro di Torino che vede Israele ospite ufficiale... (da pag. 44 a pag. 47).
LA LETTERA DALLA CINA, di Ilaria Maria Sala, è a pag. 45.
"La Visita” è dedicata a Primo Levi (pag. 47).
La copertina è dedicata ai lavoratori che ogni giorno rischiano la vita.