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La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
Gioventù indocile
Chiaromonte Nicola
A nessun politico, oggi, verrebbe in mente di dire che la rivendicazione essenziale del nostro tempo è una rivendicazione di libertà. Quel che conta, lo sappiamo, sono le esigenze concrete, i piani, le programmazioni e le organizzazioni efficienti. Eppure i soli momenti in cui l’inerzia politica caratteristica dei nostri giorni è stata scossa ed è sembrata far posto a una vera partecipazione, e i soli fatti di fronte ai quali la passione politica è parsa risvegliarsi sono stati dei momenti e dei fatti nei quali si trattava di libertà. Esempio primo e memorabile fra tutti, l’insurrezione d’Ungheria, guidata da intellettuali e combattuta da giovani e giovanissimi in nome della libertà senza aggettivi...

La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
Dura lex, morale soffice
Chiaromonte Nicola
Mentre annunziava di aver interposto appello contro la sentenza che aveva assolto i tre studenti del liceo Parini e il loro preside dall’accusa di incitamento alla corruzione di minorenni e di complicità nella medesima11, il Pubblico Ministero dottor Lanzi ha tenuto a fornire ai giornalisti una spiegazione che non sembra questi gli avessero richiesto: «Personalmente -egli ha dichiarato- posso anche pensarla diversamente; però io non posso farci nulla. Io debbo far rispettare la legge». Eppure, è in nome della morale che l’eminente magistrato aveva perorato, e in prima persona. «La mia morale -aveva detto- rifugge da un capovolgimento dei sacri princìpi morali che sono alla base della nostra civiltà» ...

La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
Lettera da New York
Chiaromonte Nicola
La prima notizia raccolta arrivando qui12, e debitamente ritagliata dal “New York Times”, portava il titolo «L’interesse degli studenti nella campagna per l’eguaglianza razziale sta svanendo»13. L’articolo riassumeva un’inchiesta condotta in dieci Colleges e Università. La rappresentante del Comitato degli studenti per l’eguaglianza razziale del New York City College diceva: «Le conquiste future dei negri non le faranno gli studenti bianchi. Dipenderanno dall’iniziativa dei negri medesimi». ...

La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
I giovani e la politica
Chiaromonte Nicola
Non si può decentemente parlare dei giovani e dei loro attuali atteggiamenti, costumi e vezzi, se prima non ci si divide chiaramente dalla schiera di coloro che, oggi, in tutti i Paesi, corrono appresso ai giovani, fanno degli atteggiamenti giovanili il segno dei tempi e, insomma, considerano che i giovani hanno ragione semplicemente perché sono giovani. ...

La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
La nuova sinistra
Chiaromonte Nicola
In realtà, un’opinione di sinistra inorganica e fluttuante esisteva fin dall’immediato dopoguerra. Pochi di quelli che aderirono al partito comunista durante la guerra e dopo, e nessuno di quelli che gravitarono intorno al medesimo partito negli stessi anni, erano comunisti. Comunisti erano i dirigenti e i funzionari, mentre la massa operaia, tutto sommato, rimaneva nel solco della tradizione socialista; ma comunisti non erano certo i molti compagni di strada, simpatizzanti, anti-anticomunisti e intellettuali marxisteggianti che fecero, fino al 1956 circa, la fortuna e il prestigio dei partiti comunisti. Erano, quelli, i seguaci approssimativi e confusionari di un’estrema sinistra di fantasia che si mettevano dalla parte del comunismo sia perché ritenevano doveroso aggregarsi alla marcia della Storia, sia perché credevano di trovare lì quello che non si trovava da nessun’altra parte politica: l’Idea, più l’efficienza. ...

La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
La rivolta degli studenti
Chiaromonte Nicola
Una volta tanto, sia lecito citarsi. Nell’aprile 1965, in un articolo intitolato «Gioventù indocile», avevamo scritto in queste pagine: «I soli momenti in cui l’inerzia politica caratteristica dei nostri giorni è stata scossa ed è sembrata far posto a una vera partecipazione, e i soli fatti di fronte ai quali la passione politica è parsa risvegliarsi sono stati dei momenti e dei fatti in cui si trattava di libertà. Esempio primo e memorabile fra tutti, l’insurrezione d’Ungheria, guidata da intellettuali e combattuta da giovani e giovanissimi in nome della libertà senza aggettivi. ...

La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
A lume di ragione
Nicola Chiaromonte
Contro l’Università? Fra i documenti che abbiamo letto per renderci conto delle idee che ribollono nella rivolta degli studenti, uno dei più radicali e sostanziati ci è parso quello di Guido Viale «Contro l’Università», stampato nel fascicolo 33 dei “Quaderni piacentini”, rivista che ha fornito al movimento studentesco (o alla parte estrema di esso) l’essenziale dei suoi motivi ideologici. Nell’articolo di Viale si trova espressa, in modo alquanto ponderoso e professorale, ma in ogni caso esauriente, la posizione detta di «contestazione globale». Oltre a essere un esempio considerevole dell’attuale polemica studentesca, esso è dunque un testo che vale la pena di discutere senza indulgenza né sufficienza. ...

La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
Stato e minoranze rivoluzionarie
Chiaromonte Nicola
Nella non poca confusione di motivi che accompagna la sommossa degli studenti, c’è qualcuno che ha voluto mettere i punti su qualche i e cercare di distinguere ciò che va distinto, anche se poi le distinzioni si prestano secondo noi a critiche sostanziali...

La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
La Francia in questione
Chiaromonte Nicola
Sono ormai in questione, dovunque, la non-pace, la non-giustizia, la non-libertà che, da occidente a oriente, si son chiamate democrazia, società del benessere, socialismo, e si credeva stupidamente che potessero progressivamente stabilirsi, e magari progressivamente fondersi l’una nell’altra, grazie allo stato di (molto relativa) assenza di guerra in cui viviamo dal 1945. Ma i nati nel 1945 hanno oggi ventitré anni, ed è da loro che è venuto lo scompiglio. ...

La rivolta conformista - edizioni Una città/2009
La disfatta francese
Chiaromonte Nicola
Disfatta di chi? Non certo degli studenti. In venti giorni, senza premeditazione, mossi solo da un tumultuoso subbuglio di scontentezze e di idee marxiste-leniniste, maoiste, castriste, anarchiche, dutschkiane, marcusiane, e chi ne ha ancora ne può ancora aggiungere, in venti giorni, dunque, trincerandosi in scuole e teatri e battendosi a sassate per le strade, gli studenti parigini avevano scompaginato e alla fine addirittura sgominato il regime gollista. Il maestoso generale era stato coperto di ridicolo e s’era afflosciato fino a terra: fino all’abbandono. Ma, dato per vinto il 28 maggio, il 29 tornò vincitore...