Inviamo la prima parte del verbale che Barbara ha realizzato dell'incontro di Villa Salta avvenuto nei giorni 18 e 19 aprile.

Cari amici,
Ecco una sorta di verbale (un po' chilometrico e purtroppo inevitabilmente non esaustivo) di quanto emerso nelle due giornate di Villa Salta, per chi non è venuto e per chi c'era, per tirare un po' le fila e ripartire da quanto è stato detto.
Quest'anno c'erano più "nuovi" del solito e probabilmente Villa Salta è diventata troppo piccola. Alla prossima occasione potremmo pensare di affittare una pensioncina al mare. Vedremo.

Gianni ha dato l'avvio ai lavori aggiornando sulle cose in corso, la crescita della rete e della redazione, il coinvolgimento di nuovi amici, la mailing list che funziona, il numero degli abbonamenti che finalmente, anche se molto lentamente, sta crescendo.
Tra i progetti: l'aggiornamento del sito, ormai in dirittura d'arrivo, una newsletter "domande" (molto redazionale, non parassita del giornale, dotata anzi di una vita propria, strettamente legata al sito, con scadenza quindicinale); un server-magazzino con tutto il materiale audio-video, da cui un domani estrapolare brani di interviste e video da mettere nel sito (progetto su cui si potrebbero trovare dei finanziamenti)
Impellente è invece la costruzione di una rete di corrispondenti che qualora si configurasse la presenza di un gruppo-circolo in loco potrebbe diventare sede di una sorta di redazione locale che in qualche modo potrebbe "emulare" l' esperienza di Una Città. Di qui l'idea (forse un po' utopica) di inserti-supplementi locali che verrebbero venduti assieme a Una Città e che potrebbero attivare un meccanismo virtuoso di adesione al progetto e diffusione del giornale. Una rete consolidata sarebbe poi decisiva nell' ipotesi di sperimentare l' idea-banchetto, tutta da verificare.
A fronte dei dati positivi resta la preoccupazione di non riuscire a cogliere il momento, e la paura di crescere troppo in fretta. Anche sul versante delle foto, grazie a Fausto è in costruzione una rete di fotografi. Abbiamo inoltre inaugurato, e speriamo di "tenere", la serie delle "storie di lavoro", due interviste di una pagina affiancate su ogni numero.
Pino Ferraris è subito intervenuto sulla questione della lunghezza delle interviste (avviata nella mailing list). Ma anche sulle dosi (il mix di autobiografia e aspetti sociali e culturali resta vincente). Il n. 134 gli è parso un "numero da studiare", forse sbilanciato dato il 'senso complessivo di faticosità'. Una nota di apprezzamento per le interviste ai giovani, in particolare Tosoni, Quadrio, Piana. Per quanto riguarda le interviste agli intellettuali ha invece sollecitato a "stanarli", tampinarli, per far loro tirar fuori le perle (quando ci sono).
Se l' intervista è un rapporto di potere (sempre Pino), il rispetto per l' intervistato va mediato col lettore, che ha dei diritti (lo paga)
Rispetto al quadro internazionale è venuto un suggerimento a seguire le dinamiche innovative, i sommovimenti internazionali, che si sono spostati nel Sud del mondo. Sono stati citati Donatella La Porta, Lunaria e Marco Berlinguer. Bella l' idea di occuparsi dell' emigrazione vista dall' altra parte, dai luoghi di partenza.
Bocciata invece l' idea delle interviste ai "grandi vecchi", c' è già abbastanza gerontocrazia e la sua è "una generazione che non ha niente da insegnare". L' autobiografia sincera comporta farsi del male e fare del male. L' ultimo libro della Rossanda va esattamente in direzione opposta.
Sul dibattito lunghezza/pesantezza delle interviste Piero Liberti ha incoraggiato a interrogarsi seriamente su "chi è il lettore di Una Città", anche per avere dei criteri di valutazione e un orientamento su cosa va incrementato e cosa no (un questionario?). L'intervista sulla Tav, da taluni giudicata troppo lunga, è stata una delle più richieste, che hanno circolato di più. Una rubrica delle lettere potrebbe incoraggiare interventi sulle interviste (come in parte accaduto con quella a Kleman)
Anche Luciano Coluccia è intervenuto sulla questione della lunghezza e delle dosi delle interviste. L' equilibrio va tarato sulle singole interviste, anche in maniera un po' empirica, caso per caso. Rispetto ai nuovi scenari geopolitici andrebbe prestata maggiore attenzione a Russia e Iran.
Rispetto alla promozione l'idea della newsletter con sommario una volta al mese rientrerebbe negli esperimenti a costo zero.
Per quanto riguarda invece banchetti ...[continua]

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