Olga Baldassi Pezzoni vive a Milano. L’avevamo intervistata sulla sua storia nel numero 118 del 2004.

Vorremmo parlare con te di come le nuove tecnologie stanno cambiando la vita di una persona non vedente.
Ti dico subito che per me c’è stata la rivoluzione! L’Optacon non lo fanno più; hanno smesso di produrlo attorno al ’97 e attorno al 2000 hanno abbandonato anche l’assistenza. Io però ce l’ho ancora e lo uso. L’Optacon per me resta fondamentale perché è lo strumento che permette di prendere una cosa e leggerla in maniera diretta, così com’è stampata, così com’è scritta: passi questo sensore sopra le righe, sopra le lettere, e lui ti riproduce il carattere a rilievo su una matrice tattile. È un apparecchio elettromeccanico, non c’è interpretazione e quindi non c’è intermediazione. Riporta pari pari quello che c’è e per me resta insostituibile.
Poi però sono arrivate le nuove tecnologie che consistevano prima in computer con sintesi vocale, oppure display braille. Io ho un display braille che è anche bluetooth: si attacca al computer (o via usb o via bluetooth) e ti permette di leggere quello che c’è sullo schermo. Questo ha anche un’altra particolarità: puoi inserire una chiavetta usb in cui hai inserito i tuoi testi, dopo di che puoi cominciare a leggerli. L’unico accorgimento è che devono essere salvati in .txt. Così ho convertito alcuni libri e li ho infilati qui dentro e ora posso leggerli anche a letto! Il display braille può essere collegato anche allo smartphone, sempre via bluetooth.
Per quanto riguarda lo smartphone, io uso un normale S3. L’ho un po’ modificato, intanto ho cambiato la batteria che ora è due volte e mezza quella normale, pesa un po’, però mi dura anche due settimane! E poi ha una mascherina con dei fori in corrispondenza delle app che mi era servita per testare una suite di applicazioni per i non vedenti, e che poi ho tenuto perché quando scrivo mi oriento meglio. Insomma, è uno smartphone normalissimo, a cui ho attivato la voce, il talkback, che è una specifica che hanno tutti; è una funzione di lettura vocale che descrive le azioni che compi.
Uso poi le applicazioni di Gps. Qui il problema è che se io vado in giro con i normali auricolari, questi mi coprono l’orecchio e non so più dove sono, non sento più il traffico, allora per il compleanno mi sono presa delle cuffiette a conduzione ossea, che ti permettono di avere le orecchie libere! Attenzione, è roba commerciale, non è fatta per i non vedenti.
Una delle novità che rilevavi è che oggi puoi acquistare dispositivi e prodotti digitali che non sono fatti specificamente per i non vedenti e che però sono adatti anche a loro, puoi spiegare?
È proprio così! È stata la Apple a partire con questa bellissima cosa, che si chiama "Accesso Universale”; in sostanza ha iniziato a inserire l’accessibilità in tutti i suoi prodotti.
L’ha fatto anche un po’ per necessità. Per Windows c’erano già delle aziende che facevano i lettori di schermo, gli screen reader, tant’è che quando la Microsoft ha fatto Windows 2000 avrebbe voluto integrare uno screen reader completo, ma queste aziende di fatto gliel’hanno un po’ impedito perché ne andava della loro sopravvivenza. Per la Apple, invece, non c’era nessuno che sviluppava gli screen reader, così ha potuto farli da sé, anzi ha dovuto, perché negli Stati Uniti, nella pubblica amministrazione, e in generale nei luoghi pubblici, i computer devono avere a bordo strumenti per l’accessibilità. Quindi in qualsiasi posto tu vada, trovi il computer con lo screen reader sopra, sono proprio obbligati.
All’inizio, dovendo scegliere uno smartphone, mi ero orientata su un iPhone, poi però ho provato l’S3 ed è stato amore a primo tocco. Per me c’è anche la questione ideologica, ma io sono ideologica fino a un certo punto: se posso, preferisco dare la precedenza all’etica, all’open source, eccetera, però ovviamente le cose devono funzionare bene!
Adesso c’è anche uno screen reader gratuito open source bellissimo, che funziona meglio di quelli commerciali. Ecco, con lo smartphone ho potuto mettere insieme il fatto che mi piaceva di più e il fatto che era Android. Sono oramai tre anni e qualcosa che ce l’ho, l’ho mantenuto in vita con le Rom alternative, e infatti io sono alla versione 5.1, mentre quelli che hanno lo stesso telefono ma che non hanno cambiato la Rom sono alla 4.3, forse 4.4.
Anche l’e-book è stata una piccola rivoluzione?
L’e-book è stata una grande rivoluzione ...[continua]

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