Nell’ormai lontanissimo 2006 Alessandro Baricco pubblicò un saggio dal titolo "I nuovi barbari. Saggio sulla mutazione”. Il libro parlava di un profondo cambiamento in corso che non poteva essere spiegato con il normale affinarsi di una civiltà, ma sembrava essere più radicale e preannunciare il tramonto di una civiltà e la nascita di un’altra. Tra gli elementi centrali del saggio venivano collocate le novità introdotte dalle nuove tecnologie, soprattutto in termini di compressione dello spazio e del tempo. Secondo l’autore l’Ict avrebbe rivoluzionato il modo di fare esperienza, soprattutto per i giovani. Questa nuova "barbarie” avrebbe dato vita a un rinnovamento epocale della società. Da allora sono passati dieci anni, che fine hanno fatto i barbari? Hanno avuto la meglio o sono stati arginati alla periferia dell’impero?

La trasformazione delle relazioni sociali
Come preannunciato nel saggio di Baricco, negli ultimi anni il mondo relazionale dei ragazzi è senz’altro completamente cambiato, in particolar modo per i giovanissimi. La rivoluzione dei social media ha dato una scossa decisiva a un sistema di rapporti sociali -a un modo di fare esperienza, come avrebbe detto lo scrittore- che, anche per fattori legati alle trasformazioni familiari e a quelle del mondo della formazione, stava già mutando.
I dati dell’indagine "Aspetti della vita quotidiana” mettono chiaramente in luce questo mutamento epocale. Si evidenzia un rapidissimo cambiamento nel modo di entrare in relazione con i pari. La frequentazione quotidiana diretta, o meglio faccia a faccia, con gli amici, negli ultimi anni, riguarda una quota via via decrescente di 11-17enni: si passa dal 60,1% del 2008, al 56% del 2011, arrivando nel 2014 al 53,2%. Andamento che, seppure può trovare in parte una giustificazione nelle mutate situazioni familiari e formative, finisce per rimandare a quelle che sono le avvenute trasformazioni nel comunicare in un’età in cui l’esperienza della relazione con i pari era un passaggio fondamentale della crescita e della trasformazione in giovani adulti.
Le nuove tecnologie, e il loro utilizzo nella comunicazione con gli altri -nell’esperienza, direbbe Baricco-, caratterizzano sempre più il modo di relazionarsi.
Nonostante, infatti l’Italia figuri sempre come fanalino di coda nelle classifiche internazionali per l’utilizzo delle nuove tecnologie, gli 11-17enni sono tutt’altro che chiusi alle novità e alle possibilità "tecnologiche”, offerte con cadenza sempre più ravvicinata. D’altra parte la velocità era una delle caratteristiche della nuova epoca preannunciata nel saggio di Baricco, quella della "medietà”. Utilizzando un indicatore che richiama la "frequentazione quotidiana” e quindi il ricorso giornaliero al web, si nota che dal 2012 al 2014 si è registrata una crescita impressionante della quota di 11-17enni che utilizzano, ogni giorno, internet: erano il 43,7% nel 2012, sono il 56,9% nel 2014. Non si tratta di un utilizzo sporadico, magari per motivi di studio, ma di un ricorso assiduo che fa pensare che il web sia uno strumento di relazione.
Nel 2013, poi, per la prima volta, internet ha superato il personal computer in termini di fruizione giornaliera (53,2% contro 50,6%). Di fatto, negli ultimissimi anni il crescente utilizzo d’internet sembra ricalcare più gli andamenti tracciati con riferimento alla telefonia mobile piuttosto che quelli riguardanti il personal computer (non era così nel passato, quando l’utilizzo di internet seguiva, a distanza, quello del personal computer).
È questo un dato molto interessante che fa capire come ormai l’uso internet sia "sganciato” dalla fisicità del computer e finito ormai nelle tasche dei ragazzi con una facilità e un’immediatezza di fruibilità che cambia completamente la sua influenza sulla socialità. I "barbari” hanno ora nuovi strumenti, nuovi mezzi per attaccare la fortezza della cultura tradizionale.

Comunicare è a portata di tastiera?
Oltre il personal computer... c’è internet "in tasca”. L’uso giornaliero del cellulare riguarda, nel 2014, l’82,6% degli 11-17enni.
È, comunque, già da qualche tempo che si registravano elevate quote di "utenti di telefonia mobile” tra ragazzi e adolescenti (ad esempio, nel 2008 era quasi il 75% a dichiarare un uso giornaliero del cellulare). Negli ultimi due anni, però, si riscontra una "nuova” tendenza al rialzo che porta gli utenti giornalieri dal 73,6 al 77% per poi superare l’80% nel 2014. In ta ...[continua]

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