Cari amici,
il cielo è così scuro che sembra di essere a novembre. Il nido selvatico dei calabroni sul tetto del mio bagno è silenzioso, i colori intermittenti delle ali di farfalla si sono volatilizzati dai giardini delle città e gli uccellini hanno perso la voglia di cantare. È un’estate vestita a lutto e questo tempo fa già pensare che sia finita: quel lungo caldo, finito, e quelle temperature senza precedenti di inizio mese, in cui abbiamo toccato i 30 gradi, dimenticate, mentre la pioggia picchia sulle finestre. Il tempo è importante in ogni tipo di situazione e la sua imprevedibilità è un’ossessione nazionale. Parliamo del tempo in continuazione: crea legami, rappresenta un’esperienza condivisa e, come la British Broadcasting Corporation (Bbc), è un pretesto per iniziare a parlare, anche con chi non conosciamo. E poi, credo che sviluppi nelle persone quello stoicismo, quella determinazione che le convince a concedersi una vacanza a prescindere da come sarà il tempo. 
Un mio amico brasiliano è assetato di notizie sul nostro tempo, perché brama la varietà: passare dal vento alla pioggia e poi al sole in un giorno solo, invece del solito menù composto da caldo e sole tipico del suo paese. Ricordo il periodo che ho passato in America centrale, dove invece del tempo c’è il clima. Durante la stagione delle piogge, ogni giorno cadeva una pioggerella tiepida, sempre alla stessa ora. Il sole era prevedibile e quindi noioso. Dopo una settimana, avevo un disperato bisogno di una bella pioggia battente gelida, di quelle che imperversano su una brughiera deserta. Sembra uno scherzo del destino questa estate di austerità, in cui il sole, soggetto a tagli proprio come il governo e la Camera dei Comuni, prepara i bagagli per il recesso dell’estate.

Abbiamo bisogno di una pausa per rimetterci al passo con il programma di riforme del governo, che viaggia alla velocità di una palla da demolizione. Abbiamo bisogno di una vacanza lontano dal cambiamento, o magari della visione o dell’ascolto, entrambi educativi e divertenti, del fiore all’occhiello della telecomunicazione mondiale, la buona vecchia zietta Bbc, sopra la quale incombono, attualmente, nuvoloni minacciosi. Abbiamo bisogno di ricordarci della qualità e dell’universalità di questa emittente pubblica. Si alza con noi al mattino e va a letto con noi la sera, e le sue trasmissioni in onda 24 ore al giorno, non ultima l’impareggiabile Bbc World Service, possono anche tenerci svegli la notte. Quarantotto milioni di britannici guardano la Bbc per almeno 18 ore a settimana. È radicata nel nostro scenario nazionale e personale. Ha avuto origine dalla nostra immaginazione collettiva, di cui ormai è parte integrante, ma nonostante questo è sotto attacco. Sinceramente, troncare la Bbc, accorciare le sue radici e potare i suoi rami equivale a voler tirare giù il sole. 

La Bbc, sia in radio che in televisione, ha rappresentato per me il filo conduttore tra la giovinezza e l’età adulta. Nei primi giorni della tv in bianco e nero, ricordo l’esaltazione di poter vedere i film di sabato mattina e i pianti davanti agli spettacoli natalizi di "Torna a casa Lassie”: Lassie era un cane molto fedele e intelligente. Ricordo che il sabato sera mi nascondevo dietro il divano quando trasmettevano le prime apparizioni del Doctor Who: era davvero terrificante. E come milioni di altre famiglie da nord a sud del paese, mi sintonizzavo per il notiziario delle sei che, contrariamente all’opinione del partito conservatore, perorava quell’imparzialità avvilita ogni giorno dalla stampa faziosa di destra, che trarrebbe palesi benefici da una limitazione della Bbc. La Bbc era ed è sinonimo di intelligenza, anche per il modo in cui rispetta quella del suo pubblico: un comportamento che le tante emittenti private che la accerchiano come un branco di lupi famelici non possono vantare. Onestamente, non voglio una dieta televisiva che funziona a livello commerciale ma si scopre ripugnante a livello culturale; che propina programmi sugli interventi di chirurgia plastica finiti male, sulla pochezza frivola di celebrità mancate che fanno finta di nulla in repliche noiose o ancora programmi faziosi e bugiardi che alimentano i pregiudizi della gente. Abbiamo una scelta illimitata sulle reti televisive digitali, ma poche si possono considerare di qualità.

La Bbc ha spesso offerto a tutti, senza distinzioni, una programmazione brillante e innovativa, incredibilmente popolare e, ...[continua]

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