Una Città98 / 2001
Settembre


In seconda e terza, nelle pagine centrali e in ultima rendiamo omaggio alle vittime degli attentati, con l’intervista a André Glucksmann che chiama tutti i democratici a unirsi contro il nuovo fascismo fondamentalista e nichilista di cui già tanti altri, a cominciare dagli algerini, hanno fatto esperienza; con la testimonianza da New York di Yael Danieli, psichiatra, che esprime la speranza che la città, dove da quella mattina non si sta parlando d’altro, stia elaborando il lutto e superando, piano piano, il trauma; con la lettera di Simonetta Nardin da Washington, che si interroga, insieme a tanti americani, sul perché di tanto odio: bastano le disparità, le nostre responsabilità anche, a spiegarlo o quegli attentati esprimono un odio radicale contro la città e la sua libertà? Continueremo a parlarne.
IL DELEGATO SOCIALE è un delegato di fabbrica che si occupa anche del “fuori”, dei problemi del disagio facendone terreno di iniziativa sociale, culturale, ricreativa e anche contrattuale; un’idea straordinaria che le tre confederazioni stanno iniziando a realizzare; l’intervista, in quarta e quinta, è a Fausto Viviani.
CON “AVVOCATO” SULLA MAGLIETTA: Ezio Menzione ci racconta l’esperienza fatta a Genova da un gruppo di circa cento avvocati; l’idea, inconsueta in Italia, è quella di “difendere”, di presidiare una situazione in cui si prevedono violazioni di diritti; in sesta e settima.
IL COMMERCIO CON LA VALIGIA è quello che stende su tutta Europa la rete dei bazar, un mondo di grande vitalità, inventiva ed emancipazione; l’intervista, a Michel Peraldi, è in ottava, nona e decima.
Scegliere di MORIRE CON DIGNITA’, SENZA SOFFERENZE DISUMANE è ciò che i militanti di Exit, sull’esempio svizzero e olandese, chiedono sia possibile; l’intervista, in undicesima, è a Emilio Coveri e Piero Castagno.
Ne LA COPIA, in quattordicesima e quindicesima, si discute di problemi carichi di futuro come le innovazioni di Internet, il copyright, i giornali on-line: gli interventi a un convegno di Bruno Patino, Franco Carlini e Marco Gambaro.
Avere IL FIGLIO FRANCESE è il desiderio di tanti immigrati in Francia e produce integrazione; lo Stato deve mostrare elasticità verso le tendenze comunitarie, che sono forme di affermazione individuale e spesso rientrano; da tener ferma è l’autorità di una legge uguale per tutti; l’intervista, in sedicesima e diciassettesima, è a Farhad Khosrokhavar.
QUEL FERROVIERE CHE ILLUMINO’ IL 900; dedichiamo quattro pagine, dalla diciotto alla ventuno, a Bob Dylan e alla sua America: l’intervista è ad Alessandro Carrera.
In ventiduesima e ventitreesima: LA SECONDA META’ DEL MIO CAMMINO, le note di Renato Solmi sulla sua pluridecennale attività di insegnante.