Cari amici,
tutti i bambini che vanno a scuola in Inghilterra imparano chi era Florence Nightingale. Durante la guerra di Crimea, in Turchia, negli ospedali da campo, sfidò fango, sangue e malattie per porre le basi, da pioniera, della moderna professione infermieristica. È conosciuta come "la signora della lampada”: girava per le corsie e illuminava gli angoli più bui, mettendo in luce la miseria, lo sporco e l’incompetenza, combattendo la classe dirigente maschile del XIX secolo. Fu una donna intransigente, brillante e ribelle, e rimane un’icona della professione infermieristica moderna.
C’è un premio annuale "Florence Nightingale” per le studentesse infermiere più promettenti. Mi chiedo che cosa avrebbe pensato Florence Nightingale (venne chiamata così dal suo luogo di nascita: Firenze) dei piani del governo inglese per riformare il Servizio Sanitario Nazionale (Nhs). Si trattava di una donna con la vocazione di rendere migliore la vita dei poveri e degli infermi e il cui spirito rigoroso di uguaglianza e di compassione costituisce la base di quello che è oggi il Sistema Sanitario Nazionale: un cura fornita sulla base del bisogno e non sulla capacità di pagare.
La maggior parte degli inglesi ama il Servizio Sanitario Nazionale, che è nato il 5 luglio 1948 quando venne inaugurato il Park Hospital a Manchester, considerato uno dei più grandi successi della storia. Per la prima volta nel mondo l’assistenza sanitaria diventava gratuita per coloro che ne avevano bisogno; non più un privilegio, ma un diritto da estendere a tutti. Prima che venisse introdotto il Nhs non tutti potevano procurarsi le medicine e le malattie infettive, come la difterite e la tubercolosi, erano un flagello. Mi ricordo di avere avuto la scarlattina da piccola e di aver trascorso due settimane in isolamento in ospedale con mio fratello ricoverato con la stessa malattia. Adesso la scarlattina è stata quasi completamente debellata insieme a una serie di malattie infantili.
Il Servizio Sanitario ha permesso questo e molto altro. La mortalità infantile, che negli anni Trenta e Quaranta era disastrosa fra i poveri, è passata da un caso su venti a 4,62 su mille nascite. Con un sistema privato frammentario sarebbe stato difficile ottenere simili risultati. Non si può sottovalutare l’impatto di un sistema sanitario unificato che mette al primo posto la cura del paziente.
I piani per ristrutturare dalle fondamenta il Nhs, e i tagli di quindici miliardi di sterline in tre anni assieme all’apertura al mercato rappresentano una minaccia inedita all’assistenza sanitaria universale. Ma tutto questo non viene dal nulla. La volontà di far entrare le forze di mercato globali data dai tempi della Thatcher. Andrew Lancey, Ministro della sanità, ha cercato di seguire quella strada, ma l’opposizione da parte del personale medico e della gente è stata così forte che è dovuto intervenire il Primo Ministro ed imporre una pausa, una tregua "di ascolto” per rivedere la foga evangelica con cui il proprio Ministro approcciava la questione.
"E' probabile che stiamo assistendo alla fine del Sistema Sanitario Nazionale come organismo pubblico garantito e finanziato. Ci stiamo allontanando dal servizio sanitario tradizionale a favore di un servizio dominato da false scelte, competizione sfrenata, forze di mercato e una molteplicità di erogatori di servizi. Un servizio sanitario in cui i malati cronici e inguaribili, i malati mentali, coloro che provengono dalle fascie socio-economiche più basse e i vecchi, probabilmente ci rimetteranno. A cavarsela saranno i giovani, i capaci e i privilegiati che possono accedere facilmente a 'sanità punto com' scrive il dottor Kailish Chand in un articolo per il Guardian.
I suoi commenti riflettono ciò che sta succedendo nel paese. Questa è un’Inghilterra scolpita con una motosega a immagine di coloro che la comandano: giovani, ricchi e privilegiati senza nessuna idea di cosa siano povertà, invalidità o mancanze di vario tipo.
Il Guardian riporta che da quando il governo ha definito "scrocconi e parassiti” coloro che ricorrono al welfare, i disabili hanno subito un aumento del 37% di aggressioni fisiche e verbali. Un uomo con paralisi cerebrale con il contrassegno di disabile sulla propria automobile è stato sfidato da una donna a "provare” che aveva il diritto di parcheggiare in quel posto, a dimostrare, cioè, di essere disabile. Ha dovuto tirare fuori le stampelle.
È iniziata una guerra contro i deboli, gli esclusi, i brutti, i grassi, i malati, i vecchi e i poveri?
Ken Livingstone, l’ex sindaco di Londra, dichiara: "Sappiamo cosa succederà (se passa la riforma), tutte queste compagnie americane interverranno e faranno offerte più basse per ottenere i contratti... e quando l’erogazione del Nhs verrà chiusa e i dipendenti del Nhs verranno licenziati, aumenteranno i costi come fanno in America”.
Non c’è una singola organizzazione professionale che non abbia espresso preoccupazioni riguardo al contenuto e alla velocità delle riforme pianificate. La British Medical Association che rappresenta i medici è preoccupata che le proposte avanzate per promuovere un servizio di alta qualità integrata finiscano per "allargare la scelta a qualsiasi erogatore di servizi si presenti”.
Una caposala ha scritto: "È difficile per gli infermieri sentirsi riconosciuti dal governo (che promise in campagna elettorale "di tagliare il deficit, non il Sistema Sanitario Nazionale”) quando sento di enormi perdite di lavoro in altri ospedali. Sono caposala in uno dei principali ospedali di Londra e dire che al momento i tempi sono duri è un eufemismo. Lavoro in un reparto incredibilmente oberato e l’avvicendamento dei pazienti sta aumentando in modo significativo, per via dei tagli di altri servizi.”
Questa settimana mio padre entra in ospedale per un’operazione alla schiena. Ha detto di considerarsi fortunato perché ci sarà un letto, un’assistenza medica esperta e una buona assistenza infermieristica. Il suo ospedale ha appena annunciato che quest’anno taglierà centotrenta letti su novecento perché il budget è stato ridotto di dodici milioni. Anche dei posti di lavoro se ne andranno. I tagli sono in cima alla riforma. Se mai c’è stato un momento in cui fosse opportuno ricordare Florence Nightingale e che cosa ha rappresentato, è questo.
© Belona Greenwood
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