Cari amici,
c’è un’ora nel cuore della notte in cui è quasi impossibile rimettersi a dormire. L’agitazione mentale, lo stress e la cara vecchia insonnia non si placano semplicemente restando immobili, respirando profondamente o contando le pecore. In quei momenti, per me, la soluzione è accendere la radio e ascoltare il Bbc World Service che nel Regno Unito viene trasmesso durante le ore notturne -e comunque è sempre disponibile online. Sono certa di non essere l’unica. Ascoltarlo trasmette un forte senso di connessione con altri, in tutto il mondo, che come me sono svegli nel cuore della notte. È come guardare la luna sospesa in cielo sapendo che nello stesso momento anche una persona amata la sta osservando, nonostante si trovi dall’altra parte dell’oceano. Tutto ciò significa ben più della somma delle parti.
Il Bbc World Service è, insieme alla Bbc tutta, una parte molto speciale della nostra cultura radiotelevisiva; è stato nel tempo un impareggiabile strumento di soft power, l’espressione di un insieme di valori in cui tutti confidavamo e rispettavano: integrità, coraggio morale, e -oh my God- accuratezza e imparzialità. Parlo di contenuti credibili e non divisivi.
Certo, in quei programmi si avverte il sapore di un mondo antico: servizi lunghi e approfondimenti straordinari, con un’innegabile inclinazione umanitaria. Ma non è proprio questo che tutti rimpiangiamo? Un giornalismo incrollabile, autorevole e onesto. Non siamo forse tutti affamati di verità?
Attualmente, il Bbc World Service raggiunge una media di 450 milioni di ascoltatori alla settimana e trasmette in quaranta lingue. Poiché la verità oggettiva non è apprezzata in Russia o in Cina, il servizio è vietato in entrambi i paesi -in Russia  dal 2022, cioè da quando ha invaso l’Ucraina.
Il Bbc World Service esiste da molto tempo, avendo trasmesso per la prima volta il 19 dicembre 1932. All’epoca era conosciuto come “British Empire Service”; in seguito, durante la Seconda guerra mondiale, fu ribattezzato “Bbc Overseas Service”. Sebbene indipendente dal governo, era comunque in grado di inviare messaggi in codice agli agenti all’estero. Ha svolto un ruolo fondamentale durante i periodi di conflitto, come l’insurrezione ungherese o la crisi di Suez, mantenendo la sua indipendenza e i suoi standard etici. Nel 1965 è stato ufficialmente ribattezzato Bbc World Service. Purtroppo, nel corso degli anni, le trasmissioni in diverse lingue -dal tedesco al finlandese, fino al rumeno- sono state abbandonate a favore di programmi in inglese. Spesso il budget viene limato con estrema precisione. Altre volte, invece, viene abbattuto a colpi di scure.
Nel 2010, il governo conservatore ha tagliato del 52% i suoi finanziamenti per le infrastrutture e del 16% quelli stanziati dal Ministero degli Esteri. È un miracolo che il Service sia sopravvissuto, ma a caro prezzo, e cioè della scomparsa di 650 posti di lavoro e di un triste e poco avveduto esodo dalla Bush House, la sua caratteristica sede nel centro di Londra.
Nel 2014, i finanziamenti del Ministero degli Esteri sono stati sospesi, e il Service è stato costretto a contare sul canone -risorsa anch’essa in progressiva diminuzione. Nel 2016 c’è stata una breve tregua, con un aumento del personale finanziato nuovamente dal Ministero degli Esteri. Forse una riscoperta del valore dell’informazione di qualità in un’epoca sempre più frammentata?
Eppure ora, questo meraviglioso e longevo programma -e tutte le persone che ne hanno fatto parte, al servizio di un ideale di diffusione affidabile di un giornalismo basato sui fatti- si sta preparando a nuovi tagli, forse fatali, da “terra bruciata”.
Dopo che il Service aveva già subìto lo scorso gennaio la soppressione di 130 posti di lavoro, ora il governo laburista ha annunciato ulteriori tagli. Del vecchio World Service non resterà che un osso spolpato.
Tutto questo, peraltro, accade in un momento di crisi, e nonostante ripetuti appelli -che ricordano quelli di Cassandra- che mettono in guardia su cosa significhi un simile impoverimento in un’epoca di disinformazione. Il motivo dei tagli? Servono più fondi per la difesa.
È un grande dolore. Viviamo in un’epoca in cui la propaganda si maschera da notizia, in cui l’attacco personale, la vendetta e la menzogna vengono normalizzati. Un tempo in cui i ricchissimi possiedono e usano i mezzi dell’informazione a loro piacimento.
Cosa faremo senza il Service?
Non avrei mai pensato in vita mia di arrivare a ...[continua]

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