Una Città n° 131 / 2005
agosto-settembre
ADDIO GINO. Gino Bianco è morto. Ci faceva l’onore di firmare la rivista come direttore responsabile, era un prezioso collaboratore e amico; lo ricordiamo pubblicando in seconda il saluto di Una città al funerale, che si è svolto a Tuoro sul Trasimeno e ripubblicando, in ventesima e ventunesima, da Tempo presente del 1964, il suo saggio “Togliatti in Spagna”.
Dalla terza alla quinta, per “anniversari” RICORDIAMO KOESTLER E GLI ALTRI, che dopo aver conosciuto dall’interno gli orrori del comunismo, “aprirono un secondo fronte” oltre a quello antifascista che già li vedeva impegnati, quello anticomunista e antitotalitario; per questo furono denigrati, isolati, trattati come dei venduti al nemico; Buio a Mezzogiorno, il capolavoro di Koestler sui processi staliniani, doveva essere “condannato ma non letto”; l’intervista è a Marcello Flores.
LA DIGNITA’ DI TUTTI è l’intervista in cui Francesco Palazzo ci spiega l’impegno della “scuola Falcone” per combattere la mafia, anche da un punto di vista culturale e sociale; il legame fra mafia e istituzioni resta il tratto distintivo del problema; in sesta e settima.
DOVE I LIBRI SONO RARI COME LA PIOGGIA è la storia di una libraia marocchina, Jamila Hassoune, che si è messa in testa di girare per i paesini del Marocco con l’auto piena di libri; la diffusione degli internet cafè fra i giovani marocchini; la cultura, strada maestra per battere il semplicismo fondamentalista; in ottava e nona.
MI SONO COSTITUITO A ORVIETO... per finire in un carcere decente e non in un inferno dei vivi come Secondigliano; Gaetano, Pasquale e Salvatore raccontano, in decima e undicesima.
Nelle centrali: CINA, Gaobu, dormitorio accanto alla fabbrica.
I DUE ELETTRICISTI è l’intervista in cui Ephraim Kleiman ci spiega come i Territori palestinesi abbiano tratto un grande giovamento economico e sociale da un’occupazione ingiusta e vessatoria; una nuova leva di imprenditori palestinesi che sanno l’ebraico e non l’inglese; il disastro della seconda Intifada che ha bloccato tutto e ora il problema della sicurezza, vitale per Israele, che rischia di diventare l’handicap più grave per la rinascita di Gaza... questo anche i palestinesi devono saperlo; dalla quattordicesima alla diciassettesima.
L’AUTOSTIMA DEL MALTRATTATO è l’intervista in cui Marcellina Mian ci parla della piaga dei maltrattamenti ai minori e del luogo comune radicato che un genitore non può voler far male al figlio, dell’omertà che spesso attanaglia la moglie o anche il figlio... in diciottesima e diciannovesima.
In ventiduesima e ventitreesima Eduardo Galeano, scrittore uruguaiano, ci racconta che IL PUNTO DI VISTA è molto importante nella vita delle persone e tenerlo presente serve a capire l’altro e il mondo; che c’è il rischio che sia la paura a guidare e condizionare tutte le nostre scelte, anche quelle elettorali; che l’apparizione di questo nuovo ente supremo che è il mercato è del tutto assurda...
In ultima: SOS ATTENTATS è l’associazione che Françoise Rudetzki, rimasta gravemente ferita in un attentato a Parigi, ha voluto fondare per dare un senso a ciò che succede alla vittima di terrorismo, spesso abbandonata a se stessa e dimenticata; l’importanza del riconoscimento ufficiale di “vittima civile di terrorismo”.
In copertina: lago di Como.