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Hai cercato " israele", trovati 232 risultati

Una Città 50/1996
I PROTOCOLLI DELLO STERMINIO
Intervista a Pierre-André Taguieff di Marco Bellini
I Protocolli di Sion, un falso fabbricato nel pieno della campagna cattolica contro la massoneria, hanno dato vita, per la casualità di essere trovati sul comodino della zarina, a uno dei miti fondanti la psicologia di massa della modernità: il complotto ebraico per il dominio del mondo. Senza i Protocolli la Shoah forse non ci sarebbe stata. Due grandi macchine propagandistiche antisemiti, quella del Vaticano prima, quello nazista poi. “Perché proprio gli ebrei?”, un problema non ancora risolto. Intervista a Pierre-André Taguieff.

Una Città 48/1996
IL MALE RELATIVO
Intervista a Peter Schneider di Edi Rabini, Gianni Saporetti
Una sinistra che pensa in contrapposizione alla destra. L’abbaglio contro l’unificazione tedesca e l’incapacità a imparare dagli errori. Un servizio segreto il cui operato va al di là dell’immaginazione umana. I dossier che non vanno usati scandalisticamente ma neanche chiusi per sempre. I rischi di relativismo morale. Intervista a Peter Schneider.

Una Città 48/1996
L’UMANA COMPETENZA
Intervista a Padre Lucio Pinkus di Marco Bellini
La medicina può affrontare, pur con grande difficoltà, il dolore, ma non la sofferenza, il modo con cui ognuno affronta il suo dolore. Il problema decisivo della relazione con gli altri. La grande solitudine che spinge a cercare terapie, e relazioni, alternative. Il dolore è male e non può avere nessuna carica redentiva. Anche nelle condizioni estreme della croce la vita ha sempre una possibilità. Intervista a padre Lucio Pinkus.

Una Città 46/1995
QUEL PIANTO AL FUNERALE
Intervista a Wlodek Goldkorn di Massimo Tesei
Il clima di odio religioso che era cresciuto negli ambienti di destra contro Rabin. La mania, importata dall’America, degli speakers, che ora tacciono. La fine dell’ethos pioneristico e del sacrificio che impediva anche di piangere. Tel Aviv che ora sembra Manhattan. La frattura con la diaspora americana e la rimessa in discussione della legge del ritorno. Israeliani e palestinesi sono ormai due popoli comunicanti che guardano la stessa tv. L’impatto forse decisivo delle lacrime di Arafat. Intervista a Wlodek Goldkorn.

Una Città 42/1995
IL MALE DELL’INNOCENZA
Intervista a Augusto Illuminati di Marco Bellini, Franco Melandri
Per Hannah Arendt l’innocenza, virtù in ambito privato, è grave manchevolezza in ambito pubblico, perché significa non interessarsi di politica, non assumersi responsabilità, subire passivamente e aprire così la strada ai pericoli totalitari. La tragedia del popolo ebraico che protestava la propria innocenza. Nella burocratizzazione e banalizzazione il male radicale dei nostri tempi. I diritti umani astratti, naturali, anticamera di ogni sopruso. L’importanza dei diritti di cittadinanza. Intervista a Augusto Illuminati.

Una Città 37/1994
LE MILLE NOTTI DI SARAJEVO
Intervista a Adriano Sofri di Massimo Tesei
Una città allo stremo, al gelo, senza luce, senza pane, dove ogni giorno si infittisce la pioggia di granate. L’unica possibilità per salvare i bosniaci resta quella di un intervento internazionale per disarmare i banditi. Una persecuzione razzista, sostenuta dalla disgustosa incapacità e complicità dei paesi occidentali, trasmessa in diretta nel pianeta, che ha distrutto tutto il senso che i bosniaci avevano della loro storia, del loro passato, dei presunti valori dell’Europa in cui loro avevano creduto. Intervista a Adriano Sofri.

Una Città 37/1994
ORA CHE I MARITI SONO TORNATI
Intervista a Ruba Salih di Gianni Saporetti
Le donne palestinesi stanno discutendo di come far valere i loro diritti nella futura costituzione . Il problema dell’interpretazione della legge islamica, finora al maschile. L’esempio illuminato tunisino e la beffa subita dalle donne algerine. La straordinaria rete di comitati femminili che in questi anni hanno retto economia e società. La tradizione inventata del velo e il rischio che la donna diventi oggetto di negoziato fra islamici e Olp. Il grande realismo della donna araba. La possibile delusione sugli accordi. Intervista a Ruba Salih.

Una Città 36/1994
Patria portatile e insediamento
Intervista a Stefano Levi Della Torre di Franco Melandri, Gianni Saporetti
Il senso profondo e antico dell’ebraismo: l’oscillazione fra diaspora e insediamento, metafora della condizione umana. Il litigio fra fratelli, che attraversa tutta la Bibbia, è fondamento della storia dell’umanità. Il miracolo dell’antisemitismo: riunire il perbenista borghese e l’antiborghese romantico, il cristiano universalista e il nazionalista, nell’odio verso il due che fa paura. Il necessario rapporto del due, per restare due, con l’uno. Il sogno idolatrico della Torre di Babele: diventare uno. Il dramma terribile dei torturati in nome di una fede che di lì a poco sarà nulla. Il rischio mortale per la democrazia di essere fine a se stessa. Una secolarizzazione che scimmiotta la provvidenza e l’eroismo necessario per continuare a fare in una storia senza lieto fine. La straordinaria cassa di risonanza del pensiero religioso che parla di ciò che non sa. Intervista a Stefano Levi Della Torre.

Una Città 35/1994
COME AVANZI DI LAGER
Intervista a Edith Bruck di Liana Gavelli, Massimo Tesei
Quando in un paese ai confini fra Slovacchia e Ucraina qualcosa cominciò a cambiare. Le false identità che forniscono nuovi nemici. Le dittature iniziano sempre con promesse di lavoro. L’umiliazione di andare per scuole a chiedere di essere ascoltata, a tentare di convincere che la propria madre morì davvero. La normalità del male e della cattiveria, il non voler vedere i pericoli, un benessere che ha stordito tutti, una televisione che anestetizza il dolore di fronte a tante piccole Auschwitz. La terribile e disumana lotta per sopravvivere a cui furono costrette le vittime. L’idea sbagliata e controproducente che Auschwitz sia un problema degli ebrei. Intervista a Edith Bruck.

Una Città 32/1994
RICORDARSI
Intervista a Aldo Muggia, Nella e Lia Errera, Fernanda Montel Anau, Guido Fubini, Giorgina Arian Levi, Sandra Bachi Fubini di a cura di Emanuela, Delia, Marcella, Elisabetta, Valeria, studentesse del Liceo Alfieri di Torino.
Nel ’38 all’improvviso i ragazzi ebrei dovettero lasciare la scuola. Erano scattate le leggi razziali e compilate col censimento quelle liste di nomi che poi facilitarono enormemente il lavoro dei tedeschi. Un gruppo di studentesse del liceo classico Alfieri di Torino ha rintracciato e intervistato alcuni degli studenti di allora.