La sera imperversò una tempesta di neve; ci accecava e gelava il sangue nelle vene mentre ci trascinavamo verso il villaggio vicino. Ma, nonostante la tempesta, una cinquantina circa di orologiai, soprattutto persone anziane, vennero dai villaggi e città vicine -alcuni da sette miglia di distanza- per unirsi in una piccola riunione informale fissata per quella sera.
L’organizzazione della produzione di orologi, che permette agli uomini di conoscersi intimamente e di lavorare nelle proprie case, dove sono liberi di parlare, spiega perché il livello dello sviluppo intellettuale di questa popolazione sia più alto di quello dei lavoratori che passano tutta la loro vita nelle fabbriche, fin dall’infanzia. C’è più indipendenza e originalità tra i lavoratori artigiani. Ma l’assenza di una divisione tra capi e masse nella Federazione del Giura era pure una ragione per cui non c’era problema sul quale ogni membro della federazione non si sforzasse di dare una propria personale opinione. Qui vidi che i lavoratori non erano una massa guidata e resa schiava dei fini politici di pochi uomini: i loro capi erano semplicemente i loro compagni più attivi -iniziatori, piuttosto che capi. La chiarezza d’intuito, la capacità di dipanare complesse questioni sociali che notai fra questi lavoratori, specialmente tra quelli di mezza età, mi impressionarono profondamente; e sono fermamente persuaso che se la Federazione del Giura ha avuto un ruolo preminente nello sviluppo del socialismo, non è solo per le idee federalistiche e di auto-governo, nelle quali era campione, ma anche per l’espressione che venne data a queste idee dal buon senso degli orologiai del Giura. Senza il loro aiuto questi concetti avrebbero potuto rimanere mere astrazioni per molto tempo ancora.
(Pëtr Kropotkin, Memorie di un rivoluzionario, 1899)