Si comincia subito con personaggi pittoreschi e fuori del comune. Basti pensare a uno degli esponenti più curiosi e affascinanti di questa popolazione, l’inglese Sir Edmund Backhouse (1874-1944), la cui vicenda è stata raccontata dallo storico Hugh Trevor Roper. Questo Backhouse era, sostanzialmente, un truffatore e un falsario, di un livello tale da permettergli di scrivere una storia della corte cinese al tempo della potente "imperatrice vedova” Cixi, tutta costruita su documenti da lui inventati: ma così bene da trarre in inganno alcuni dei maggiori studiosi di allora, cinesi ed europei.
Più tardi, nei decenni a cavallo della seconda guerra mondiale, una nuova generazione di studiosi occidentali (ne nomino solo due, Owen Lattimore e Joseph Needham, nati entrambi nel 1900) proseguiranno questa tradizione di studiosi non da tavolino, ma aperti a esperienze diverse (Lattimore sarà anche un grande esploratore e geografo dell’interno dell’Asia, Needham un importante scienziato; entrambi svolgeranno anche ruoli diplomatici). Tuttavia, questa nuova generazione vedrà diminuire i caratteri dell’avventura e del dilettantismo ed emergere invece studiosi della cultura cinese, a cominciare dai due ora nominati, di alto livello scientifico. E con loro anche una generazione di giornalisti coraggiosi e meno mossi da pregiudizi. A Edgar Snow, il più famoso fra tutti, si deve certamente, come si ripete sempre, il merito di aver fatto conoscere, negli Stati Uniti e nell’Occidente in genere, ciò che stavano facendo Mao e i suoi in alcune province dell’interno, delle quali assai poco si sapeva, al di fuori di alcuni canali del Comintern. Probabilmente si deve a lui anche l’aver contribuito a creare attorno ai comunisti di Yan’an quel muro di protezione mediatica che ha offuscato per decenni autoritarismo e violenza politica, spietate lotte di potere, miseria e carestie.
Questo potrebbe essere uno dei primi capitoli. Non c’è alcun dubbio che uno dei successivi dovrebbe essere dedicato alla grande figura del cremlinologo applicato alla Cina (divenuto quindi pechinologo). Alla base del nascere e del diffondersi di questa nuova figura che durerà per qualche decennio, e che neppure oggi si può considerare del tutto scomparsa, ci sono due fenomeni. Il primo è il costituirsi della Cina comunista come stato totalitario, privo di ogni forma di libertà e di trasparenza. In que ...[continua]
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