12 giugno. Noi non digiuniamo
"In cosa ti do fastidio se tu digiuni e io mangio?”, così recita il cartello che un giovane tiene in una mano, mentre con l'altra fuma una sigaretta. Due trasgressioni contemporaneamente. Siamo al Teatro Municipale di Tunisi in Avenue Bourguiba. La manifestazione è stata organizzata dal gruppo Mush Bessif ("non contro la nostra volontà”), un movimento di giovani attivisti tunisini che lotta per il diritto di non digiunare durante il mese del Ramadan. In una società dove chi non rispetta le regole religiose si nasconde, si tratta di un vero e proprio "coming out”. Questa volta il movimento è uscito dai social network (dove è nato come piattaforma di informazioni sui punti di ristoro aperti di giorno durante il Ramadan) ed è sceso in strada. Per molti è il sintomo che dopo la "primavera” dei diritti collettivi del 2011, è iniziata una nuova stagione: quella della lotta per i diritti individuali. (lemonde.fr)

17 giugno. Abusi sugli anziani
Un recente studio sostenuto dall’Organizzazione mondiale della sanità e pubblicato dalla rivista "Lancet” denuncia che il 16% delle persone di età superiore ai 60 anni ha subìto qualche forma di abuso: psicologico (11,6%), economico (6,8%), per negligenza (4,2% ), maltrattamenti fisici (2,6%) e infine abusi sessuali (0,9%). La ricerca è stata condotta in 28 paesi di varie aree geografiche, tra cui 12 paesi a basso e medio reddito.
Si tratta di un fenomeno in preoccupante aumento e che però resta argomento tabù. Nell’abuso psicologico, il più frequente, rientrano: spaventare l’anziano, metterlo in imbarazzo, distruggerne le proprietà o impedirgli di vedere amici e familiari. Si stima che entro il 2050 il numero di persone di età superiore ai 60 anni raddoppierà e raggiungerà i 2 miliardi a livello mondiale. (who.int)

18 giugno. Molar City
Los Algodones è una piccola città del Messico sul confine con gli Stati Uniti che ha una specialità: su 6.000 abitanti, 600 sono dentisti. Ovviamente, servono soprattutto a intercettare pazienti statunitensi: gli strilloni degli studi dentistici, appena varcato il confine, si avvicinano a chi passa per magnificare le qualità di questo o quello studio medico. Spesso sono immigrati clandestini rimpatriati, che parlano bene inglese e sanno imbonire gli oltre seimila statunitensi che vengono a curarsi in un paesino ormai noto come "Molar City”. Da quando Trump ha abbattuto l’Affordable Care Act, gli americani attraversano, tra le altre cose, una vera e propria crisi dentistica. Secondo la National Association of Dental Plans, 114 milioni di statunitensi non hanno accesso ad alcuna assicurazione dentistica, e chi ce l’ha rischia di andare incontro a costi proibitivi. Jennifer Ure, per esempio, ha appena sostituito tre denti proprio a Los Algodones, un lavoro che in patria le sarebbe costato 600 dollari, mentre qui 190. Con sua sorella vengono qui da anni. Certo, non va sempre bene. "Su 600 dentisti -dice Jennifer- devi trovare quello bravo”; le è già capitato di vedere disfarsi il lavoro fatto in Messico non appena rientrata a casa, in Oregon. Ironia della sorte, Jennifer ha votato per Trump. Non è l’unica: David Gil, manager di una delle cliniche di Molar City, dice di essere diventato amico su Facebook di molti pazienti e di essersi accorto che tantissimi sono sostenitori di Trump. Molti gli ex veterani. (buzzfeed.com)

19 giugno. Morire di carcere
Venerdì 16 giugno Antonio Calandrino, di 39 anni, è morto nella sua cella della III sezione del carcere romano di Regina Coeli. Si sospetta che la morte sia stata causata da un aneurisma. Domenica 18 giugno, Roberto Moreno Sosa, di 60 anni e di nazionalità uruguaiana, è morto per cause ancora da accertare nella sua cella della II sezione del carcere di Regina Coeli. (Ristretti orizzonti)

20 giugno. Diabete
Diane Abbott, parlamentare laburista inglese, ha annunciato pubblicamente di soffrire di diabete, aggiungendosi così a Theresa May, che aveva già fatto "coming out”. Sul "Guardian”, Ann Robinson ha lodato questa iniziativa, ritenendo che sarà di conforto alle 3,6 milioni di persone che ne soffrono in tutto il paese, e che sperano di vedere innalzata l’attenzione sulla malattia. Secondo l’organizzazione benefica Diabetes Uk è importante che se ne parli anche per consentire a un altro milione di malati stimati di effettuare una diagnosi e intraprendere un percorso di cura. Come afferma una campagna di  Diabetes Uk, "la qualità della cura contin ...[continua]

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