16 marzo. II soldati di Odino
Ne avevamo parlato  lo scorso autunno, quando nel nord della Finlandia un neonazista dichiarato ha fondato i "Soldati di Odino”, milizia di estrema destra dedita alle ronde anti-immigrati . Dopo appena qualche mese, quello che sembrava un’inquietante caso isolato si è diffuso su scala internazionale, con nuove sedi aperte prima in Europa -nel febbraio scorso, in Estonia e Norvegia- e ora oltreoceano: una sede dei "Soo” -questo l’acronimo che i militanti xenofobi portano sulle magliette, con un font che rassomiglia a quello usato dal nazismo- ha aperto i battenti a Edmonton, capitale dell’Alberta, città di quasi novecentomila abitanti. E non è l’unica. Ci sono "Soo” anche in Quebec, Saskatchewan, Manitoba, New Brunswick, Ontario e Columbia Britannica. Un reporter di Vice si è "infiltrato” nella cellula di Edmonton, dove ancora non si fanno le ronde e non si manifesta il razzismo, ma ci si occupa di interventi sociali, come il volontariato nei ricoveri per senzatetto e la pulizia degli spazi pubblici. Tra le fila dei "Soldati” canadesi si vorrebbero evitare critiche di neonazismo. Un militante di Edmonton ha confessato: "Non siamo estremisti come i Soldati europei. Loro sì che hanno a che fare con guai seri. Da queste parti sarà così, forse, fra una decina d’anni. Nel frattempo cerchiamo di apparire ‘buoni’”. (Vice.com)

19 marzo. Monaci a dieta
Dalla Thailandia arriva una notizia alquanto curiosa: i monaci buddisti, noti per condurre una vita ascetica, di meditazione e austerità, sono oggi l’obiettivo di una campagna contro quella che si profila come una vera epidemia: l’obesità. Pare infatti che circa la metà dei monaci tailandesi siano fortemente sovrappeso. Ne ha parlato Philip Sherwell sul "Telegraph”. All’origine del fenomeno ci sarebbe anche il rituale quotidiano delle donazioni in cibo che i monaci tradizionalmente ricevono e che da tempo sono perlopiù costituite da bibite, snack e cibo di strada, tutta roba piena di grassi e zuccheri. L’obesità non è un fenomeno da sottovalutare perché porta con sé altri problemi, come ipertensione, diabete, alti valori di colesterolo. L’obiettivo della campagna nazionale non è solo quello di invitare i monaci a condurre una vita più sana, ma anche di risparmiare. È infatti lo stato a coprire le spese mediche dei monaci. (telegraph.co.uk)

22 marzo. La filiera americana
Nel 1995, quando Rabin venne assassinato, i coloni israeliani erano 140.000, un "cancro” li aveva definiti, in privato, ancora nel 1977, il primo ministro. Oggi sono circa 380.000, senza contare quelli di Gerusalemme Est. Il loro peso politico, in un governo che non è mai stato così a destra, è "senza precedenti”. Il 15% di loro viene dagli Stati Uniti.
Negli ultimi anni si è scoperto che dietro alcuni episodi di terrorismo ebraico c’erano proprio i coloni d’oltreoceano. Il 25 febbraio del 1994, Baruch Goldstein, colono di Brooklyn, massacrò 29 palestinesi. Il 31 giugno 2015, nel villaggio di Douma, vicino Nablus, un estremista ha incendiato un’abitazione palestinese uccidendo un bambino di 18 mesi e i suoi genitori. Faceva parte dei "giovani delle colline”, movimento messianico estremista. L’ideologo, 24 anni, è il nipote di un rabbino americano, Meir Kahane, fondatore del movimento razzista Koch. Sara Hirschhorn, studiosa di Oxford, ricorda che la prima generazione "americana” era al 95% democratica, militante dei diritti civili. Oggi prevalgono nettamente i repubblicani. David Ben-Meir, nato a Chicago, da un padre sopravvissuto alla Shoah e da una madre deportata in Siberia, è arrivato in Israele nel 1975, insegna il Talmud ai giovani. Le sue uniche proprietà sono i libri e i figli, a cui non ha insegnato l’inglese. Per lui alla fine ci sarà un unico stato: Israele. I palestinesi avranno un permesso di residenza e potranno votare alle elezioni locali. Il resto dovranno "meritarselo”. (lemonde.fr)

26 marzo. Fratelli
La scoperta che anche dietro l’attentato a Bruxelles ci fossero due fratelli (Khalid e Ibrahim el-Bakraoui) ha molto colpito anche gli esperti di antiterrorismo. È ormai evidente che, per i gruppi terroristici, i fratelli sono reclute ideali perché si radicalizzano e si incoraggiano a vicenda e in qualche modo si controllano (i legami familiari sono inoltre un antidoto contro il tradimento). C’erano tre coppie di fratelli (sauditi) anche tra i 19 dirottatori dell’11 settembre 2001. Ci sono poi i fratelli Abdeslam: Ibrahim si è fatto esp ...[continua]

Esegui il login per visualizzare il testo completo.

Se sei un abbonato online, clicca qui accedere, oppure vai alla pagina Abbonamenti per acquistare l'abbonamento online.
Gli abbonati alla rivista hanno diritto all'abbonamento online gratuito!