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Una Città 42/1995IL MALE DELL’INNOCENZA
Intervista a Augusto Illuminati di Marco Bellini, Franco Melandri
Per Hannah Arendt l’innocenza, virtù in ambito privato, è grave manchevolezza in ambito pubblico, perché significa non interessarsi di politica, non assumersi responsabilità, subire passivamente e aprire così la strada ai pericoli totalitari. La tragedia del popolo ebraico che protestava la propria innocenza. Nella burocratizzazione e banalizzazione il male radicale dei nostri tempi. I diritti umani astratti, naturali, anticamera di ogni sopruso. L’importanza dei diritti di cittadinanza. Intervista a Augusto Illuminati.
Una Città 41/1995
SARAJEVO, MAGGIO 95
Intervista a Jovan Divjak di Massimo Tesei
Intervista a Jovan Diviak.
Una Città 41/1995
IL VICINO, IL LONTANISSIMO
Intervista a Anna Bravo di Gianni Saporetti
La resistenza civile non armata, grazie al primato dell’immagine dell’uomo in armi, non fu neanche studiata e lasciata in appalto ai cattolici, ma attraversò tutti gli schieramenti e coinvolse tanti cittadini. In particolare quella delle donne, a partire dal reticolo familiare e di vicinato, fu disconosciuta nello stereotipo della madre tutta sentimento. Un’etica della responsabilità che parte da un pensiero che sa scegliere, analizzare i costi-benefici della violenza, vedere l’individuo e non solo lo schieramento. Intervista a Anna Bravo.
Una Città 41/1995
QUEI PRIVILEGI MORTIFICANTI
Intervista a Fiorella Farinelli di Marco Bellini
La situazione di privilegio di cui godono i dipendenti comunali di Roma, fattore non solo di risentimenti violenti negli utenti ma di dequalificazione e alienazione dei lavoratori stessi. Un operaio della Camera che prende di più di un dirigente capitolino. La totale mancanza di discrezionalità del dirigente e amministratore: chi è più bravo non può passare avanti. Intervista a Fiorella Farinelli.
Una Città 41/1995
COMPETERE INSIEME
Intervista a Stefano Zamagni di Paolo Bertozzi
La divisione in parti uguali che non corrisponde più ai bisogni differenziati. L’inefficienza che colpisce sempre i più deboli. La falsa idea che il motore di una società sia nel profitto e non nella competizione. Il pluralismo assicurato, da cooperative e società no-profit, al mercato. Intervista a Stefano Zamagni.
Una Città 41/1995
LINGUE D’ALGERIA
Intervista a Claudia M. Tresso di Gianni Saporetti
Un paese crogiuolo fecondo di lingue e culture. Premesse alla barbarie integralista di oggi furono l’arabizzazione forzata e la lotta a tutto ciò che sapeva di francese seguite al ’62. La necessità di sostenere quegli intellettuali che, a rischio della vita, credono ancora in un Mediterraneo culla di culture che si mescolano. Intervista a Claudia M. Tresso.
Una Città 41/1995
JEANS
Intervista a Massimo Canevacci di Marco Bellini
Un giovanilismo dilagante in tutte le classi di età. L’ansia di differenziarsi. Giovani per nulla gregari delle mode marcano la propria identità nei dettagli dell’abito e della stanza. L’attrazione del randagismo giovanile. Lo stadio. Intervista a Massimo Canevacci.
Una Città 41/1995
BROTHER
Intervista a Benedetto Vecchi di Marco Bellini
La realtà metropolitana dei centri sociali coinvolge ormai centomila giovani in tutta Italia. La confusione fra stili di vita alternativi, iniziativa politica e lavori non salariati. Il paradossale rapporto che si instaura con l’industria culturale. Intervista a Benedetto Vecchi.
Una Città 41/1995
MODULI E NOMADI
Intervista a Maurizio Lazzarini di Gianni Saporetti
I giochi di ruolo per insegnanti per riflettere concretamente su cosa sia la multiculturalità. Il rifiuto di ridurre tutto a un galateo del "vogliamoci bene". I bimbi nomadi, sempre accompagnati da un pregiudizio fortissimo. La sofferenza di una scuola dove la giusta riforma modulare ha portato solo nozionismo e stress. Intervista a Maurizio Lazzarini.
Una Città 41/1995
SE DIO E’ UN ILLUSO
Intervista a Maurizio Maggiani di Franco Melandri, Gianni Saporetti
Il conservatorismo dei contadini dell’Apua e il sogno anarchico di un’umanità geneticamente diversa. Una cultura che crede nel Natale e non nella Pasqua, crede nei figli e diffida di una natura che porta disgrazie. Una cultura orale in cui la memoria è racconto e serve per dimenticare, non per ricordare dolori e rinfocolare la disperazione. Il fallimento di un maschio ormai sterile e la speranza che resta alle donne. Intervista a Maurizio Maggiani.