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Una Città 50/1996
DOPO I DOROTEI
Intervista a Ilvo Diamanti di Marco Bellini, Gianni Saporetti
Una realtà, il Nordest, dove un modello di sviluppo fondato sulla periferia e sulla microimprenditorialità ha cambiato tutto nel corso di una generazione. Il tramonto del doroteismo e del suo "lasciar fare" ha creato un’esigenza di rappresentanza alla quale la Lega ha dato voce. Una terra pragmatica dove egoismo e altruismo convivono. Intervista a Ilvo Diamanti.

Una Città 50/1996
DA BERLINO
Intervista a Birgit Cramon Daiter di Edi Rabini, Massimo Tesei
Intervista a Birgit Cramon Daiter.

Una Città 50/1996
I PROTOCOLLI DELLO STERMINIO
Intervista a Pierre-André Taguieff di Marco Bellini
I Protocolli di Sion, un falso fabbricato nel pieno della campagna cattolica contro la massoneria, hanno dato vita, per la casualità di essere trovati sul comodino della zarina, a uno dei miti fondanti la psicologia di massa della modernità: il complotto ebraico per il dominio del mondo. Senza i Protocolli la Shoah forse non ci sarebbe stata. Due grandi macchine propagandistiche antisemiti, quella del Vaticano prima, quello nazista poi. “Perché proprio gli ebrei?”, un problema non ancora risolto. Intervista a Pierre-André Taguieff.

Una Città 49/1996
LA DELUSIONE POLACCA
Intervista a Karol Modzelewski di Lisa Foa
La cura liberista che ha creato anche tanta povertà e insicurezza facendo sì che la conquista delle libertà non fosse vissuta in modo eguale da tutti. Di quanto poco conti l’abbondanza di merci nei negozi per i tanti che non possono comprare nulla. Postcomunismo e anticomunismo dominano la scena politica. Uno Stato sentito come forza ostile in un paese che nella sua storia ha conosciuto solo un ventennio di indipendenza. Il problema della decomunistizzazione mancata. Un anticomunismo che continua a ripetere che tutto era sbagliato. Il tracollo della Chiesa nelle campagne dove tutto è disastrato. La grande delusione di chi si era ribellato. Intervista a Karol Modzelewski.

Una Città 49/1996
LA FASE SILENTE
Intervista a Florenza Tedeschi di Gianni Saporetti
Il lavoro dell’insegnante "facilitatore" impegnato nell’inserimento nella nostra scuola dell’obbligo di ragazzi extracomunitari. Il problema degli scolari cinesi, che si ritrovano sui banchi senza sapere una parola di italiano, con problemi fonetici quasi insuperabili mentre, per di più, continuano a lavorare di pomeriggio. La lingua italiana, materia da improvvisare. Il problema dell’etnocentrismo dei testi. Intervista a Florenza Tedeschi.

Una Città 49/1996
MADRI DI GIORNO
Intervista a Monika Brugger Tutzer, Hannelore Bottegal, Annerose De Zordo di Franca Marchetto, Alessandra Papa
Tagesmutter è una proposta di autogestione collettiva del tempo delle mamme e anche dei padri. Un centro che le madri possono frequentare coi figli, per stare insieme, darsi una mano, poter anche lasciare il bambino per andare a far spese o altro. La possibilità per le madri lavoratrici di affidarsi a una "madre di giorno". Intervista a Monika Brugger Tutzer, Hannelore Bottegal, Annerose De Zordo.

Una Città 49/1996
FRA DANTE E L’EUTANASIA (II)
Intervista a Valeria e Vanni Jimi di Dolores David
Di come l’occupazione prenatalizia sia ormai, spesso, uno stanco rituale, del problema difficile di conciliare programmi, spesso trattati astrusamente e discussioni sull’attualità, della mancanza di posti in cui trovarsi al pomeriggio, dell’elitarismo politico che contraddistingue certi licei. Interviste a studenti di un liceo di Bologna e uno di Napoli.

Una Città 49/1996
GLI IDOLI CORAGGIOSI
Intervista a Anna e Susy di Carla Melazzini
Il problema del maschilismo a scuola. Come possono cambiare all’improvviso dei ragazzi, anche corretti fuori da scuola, appena entrano in classe. Un senso di insicurezza che li porta a dover imitare dei modelli che esprimono forza. Intervista a due ragazze di un istituto napoletano.

Una Città 49/1996
FRA DANTE E L’EUTANASIA (I)
Intervista a Luca di Carla Melazzini


Una Città 49/1996
LA FALDA CENTRALE
Intervista a Darko Bratina di Aldo Bonomi
I due problemi della Russia sono l’orgoglio ferito e il malessere sociale. L’importanza di un’Europa centrale, pragmatica ed europeista, frontiera fra est e ovest. Il modello del nord-est italiano, flessibile ed esportabile. Debito estero altissimo e marasma istituzionale all’origine della catastrofe nella ex Jugoslavia. Il rischio secessionistico. Intervista a Darko Bratina