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Una Città 51/1996QUELLA SOGLIA
Intervista a Massimo Paci di Sergio Sinigaglia
A fronte di un aumento numerico straordinario dell’alta borghesia, la soglia della povertà si è avvicinata pericolosamente al ceto medio. Una underclass post-industriale fatta di giovani, immigrati, donne sole. L’aumento vertiginoso della giornata lavorativa, una vita infernale, una disoccupazione ormai endemica. Intervista a Massimo Paci.
Una Città 51/1996
LA SOCIETA’ ASOCIALE
Intervista a Aldo Bonomi di Gianni Saporetti
La nuova egemonia culturale del lavoro autonomo. Fra la resistenza identitaria che rischia la barbarie neoetnica e l’accettazione di un capitalismo mondializzato che spazza via tutto, una possibile terza via. La ricostruzione di luoghi di non competizione, di spirito critico, di socialità, di pluralità, in cui coniugare localismo e cosmopolitismo. Intervista a Aldo Bonomi.
Una Città 51/1996
L’EREMITA SOCIEVOLE
Intervista a Gino Bianco di Franco Melandri
Intellettuale militante, socialista, libertario, cosmopolita, pacifista e volontario nella Grande Guerra, rivoluzionario nella Russia del 1905 e del ’17, antistalinista della prima ora, antifascista in Italia e in Francia, Andrea Caffi, vissuto in disparte e in povertà, è una fra le figure più strordinarie e originali della sinistra europea. Intervista a Gino Bianco.
Una Città 51/1996
LA VIRTU’ PERICOLOSA
Intervista a Roberto Racinaro di Marco Bellini
Nessuna rivoluzione dei giudici, nessun Termidoro dei politici, ma solo un’epoca di terrore giacobino. La figura del giudice virtuoso che pensa di conoscere la verità, ritenendola il fine supremo cui subordinare i mezzi, è la figura tipica dell’intolleranza. L’abuso d’ufficio, un reato che ha permesso alla magistratura penale di invadere tutti i campi dell’amministrazione e quindi della vita del paese. Un cittadino ormai solo e privo di riferimenti che si rivolge alla Procura ad ogni passo. Intervista a Roberto Racinaro.
Una Città 51/1996
IL PERVERSO CONNUBIO
Intervista a Daniel Soulez Larivière di Marco Bellini
Dall’ esigenza, nata nel ’68, di una giustizia più trasparente, di un diritto capace, finalmente, di penetrare in territori da cui era escluso da sempre, una triste parabola che, attraverso l’alleanza fra giudici e media, ha portato alla violazione del diritto di difesa. La caccia ai potenti, uno spettacolo popolare che soddisfa un malinteso senso di eguaglianza, ma di cui non beneficerà di certo il beur di periferia. Intervista a Daniel Soulez Larivière.
Una Città 51/1996
LE DATE DI PRAGA
Intervista a Jiri Pelikan di Lisa Foa, Mauro Martini
Il grande trauma del ’48, quando i comunisti ruppero la democrazia e la grande illusione del ’68, quella di un socialismo democratico. La persecuzione paradossale dei comunisti riformisti a fronte del riciclaggio di tutti gli altri. La questione dei Sudeti che ancora avvelena i rapporti con la Germania e la separazione dagli Slovacchi avvenuta con un colpo di mano dall’alto. Una politica socialdemocratica di difesa delle condizioni di vita e di lavoro del popolo ammantata di monetarismo liberista. Intervista a Jiri Pelikan.
Una Città 51/1996
IL PRECEDENTE DEGLI ARMENI
Intervista a Pierre Vidal-Naquet di Marco Bellini
Pensare all’unicità assoluta della Shoah non ha senso. Lo sterminio degli armeni, seppur non industriale, ha costituito il grande precedente. L’intento genocida si propone l’eliminazione di qualcuno per il solo fatto che è nato. Il caso di Srebrenica dove le donne sono state risparmiate. La confusione fra Dachau e Treblinka. Intervista a Pierre Vidal-Naquet.
Una Città 51/1996
QUEL TESTO DI GATTERMANN
Intervista a Alberto Cavaglion di Gianni Saporetti
Per Primo Levi unicità e comparabilità non erano inconciliabili. La sua attenzione all’attualità e la sua capacità di andare controcorrente. La parabola fra l’ottimismo umanistico di Se questo è un uomo e il terribile pessimismo de I sommersi e i salvati. Il suo instancabile impegno a "insegnare Auschwitz". Intervista ad Alberto Cavaglion.
Una Città 51/1996
PIETRE MILIARI
Intervista a Fiammetta Giugni di Gianni Saporetti
La scelta, negli anni 70, della professione veterinaria. Un amore, forse malriposto, per il mondo contadino. Una riconciliazione difficile e mai risolta, attraverso la scrittura, con una terra aspra e di poche parole. Il senso della credulità. Intervista a Fiammetta Giugni.
Una Città 50/1996
LA FRAGILITA' DELLE COSE
Intervista a Adriano Sofri di Gianni Saporetti, Massimo Tesei
La profetica aspirazione federalista di Alexander Langer. Le persone di buona volontà e l’esperienza del nostro privilegio di fronte al male che ci accerchia. La mitezza, la sobrietà dei nostri genitori. Il senso delle parole di ritorno dalla Bosnia. La combinazione tra buona conservazione e avversione alla prepotenza come fondamento della politica. Intervista a Adriano Sofri.