Cosa pensi sulla questione del crocifisso nelle scuole: va tolto o va lasciato?
Io penso che si dovrebbe levare, e non sono il solo a pensarlo. Ricordo che pensava esattamente così anche don Lorenzo Milani, che per me è sempre stato un modello di ortodossia religiosa. E se lo pensava lui mi sento autorizzato a pensarlo anch’io, malgrado la mia non ortodossia religiosa. Credo che la presenza del crocifisso nelle scuole sia un non senso, perché non ha più alcun significato se non quello di un’appartenenza che in realtà non viene assolutamente praticata, né nelle scuole né altrove. E l’eliminazione di un segno che non ha il significato che dovrebbe rivestire mi sembra dovuta per motivi di decenza etica se non religiosa.
Questo modo di pensare il crocifisso come un simbolo più generale di valori…
A me sembra che non si debba estendere il significato a una generalità. Il significato è un significato che ha a che fare con la confessione di fede cristiana. Nessun’altra illazione è compatibile. Non è un simbolo dell’Italiano, della Patria, della Famiglia, di un sistema di vita in modo particolare. E’ il riferimento a un’occasione storica, che ha un significato storico e teologico nell’ambito, e solo nell’ambito, della confessione di fede cristiana.
Assumere il crocifisso come un segno di generica riflessione religiosa mi sembra una mancanza di rigore intellettuale. L’uso poi che del crocifisso si fa sui toraci dei bellimbusti o delle dive è un’ulteriore indicazione che il significato che questo crocifisso potrebbe avere o ha è stato totalmente stravolto e banalizzato, fino a diventare un oggetto di consumo, come molti altri.
Sono drastico ma in realtà credo di non aver molto altro da dire. Il fatto che questo sia morto sulla croce e che questa croce, per tutti quelli che in questo sacrificio credono, sia anche il segno di una rigenerazione, di una speranza, di un sacrificio fatto una volta per sempre, ma per ciascuno di noi, non è più presente nella diffusione di questo distintivo nelle scuole, pubbliche o private che siano. Non indica più quello. E dal momento che non indica più quello non so che altro possa indicare se non, ripeto, una generica appartenenza a un sistema di vita che viene denominato cattolico, senza alcun riferimento al fatto che sia di origine cristiana e sacrificale.
Rispetto a questo, cosa pensi della questione dell’identità europea, delle “radici cristiane” da inserire nella costituzione?
Non ho nessuna simpatia per ripristinare identità europee in favore di costituzioni che hanno significato relativo perché indicano una necessità economica che in questo momento ha prevalso su tutto il resto. Quindi fare un riferimento all’identità ebraico-cristiana mi sembra del tutto assurdo, e non vorrei che figurasse in alcun punto. Le origini di una civiltà sono sempre difficili da ricostruire e la loro riasserzione oggi può tornare solo a vantaggio di una costituzione che voglia indicare, per il momento presente, una qualche corrispondenza a una generica giustizia… il che non è assolutamente il caso, come si vede ogni giorno.
Dunque qualsiasi riferimento alla tradizione giudaico-cristiana nelle costituzioni, dalle formulazioni che hanno attinenza con la conduzione del vivere civile, non corrisponde alla realtà, risulta solo di vantaggio per chi se ne avvale.
La reazione di Ciampi, all’indomani dell’ordinanza sul crocifisso, è sembrata assai stravagante: agli ebrei d’un tratto è stata tolta la cittadinanza italiana… Mi riferisco alla dichiarazione immediata in cui ha detto: non possiamo non dirci cristiani, quindi è un simbolo di tutti gli italiani…
Questa la trovo una nuova affermazione di quella retorica in cui sta dissolvendosi il pensiero di Ciampi. Di fronte a qualsiasi accadimento sventola le bandierine, come se questo rendesse normale un comportamento che in realtà non lo è; così come la ripresa di un patriottismo, in una situazione che di patriottico non ha più nulla e non può avere più nulla, mi sembra un’aberrazione. E anche la coincidenza tra presenze attive del Magistero nella celebrazione del lutto e autorità civili, quando questo lutto è la conseguenza di una decisione miserabile da parte dei potenti della terra, mi sembra una mancanza di intelligenza, di rigore, di onestà.
Quindi non credo ai valori cristiani, perché la parola “valore cristiano” non figura in alcuna confessione di fede. Non esiste un “valore cristiano”. Esiste una confessione di fede che casomai è una ...[continua]

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