Le ragioni ideali che hanno spinto alla guerra - difesa della democrazia e della libertà - sono forse venute a mancare perché la guerra è una strage? Se noi siamo convinti che dobbiamo batterci, i nostri sacrifizi sono compensati. Certo, noi siamo tutti stanchi e i soldati, ammuti­nandosi, ce lo hanno procla­mato ad alta voce oggi. Ciò è umano. A un certo punto, ci si scoraggia, si pensa solo a noi stessi. L’istinto di conserva­zione ha il sopravvento. E la maggior parte vorrebbe veder finita la guerra, finita in qualsiasi modo perché la sua fine significa la sicurezza della nostra vita fisica. Ma è ciò sufficiente a giustificare il nostro desiderio? Se così fosse, un pugno di briganti non ci avrebbe perennemente in suo arbitrio, impunemente, solo perché noi abbiamo paura della strage? Che ne sarebbe della civiltà del mondo se l’ingiusta violenza si potesse sempre imporre senza resistenza? È che tu devi ammettere che bisogna difendere le proprie idee anche a rischio della vita”.
Emilio Lussu
(tratto da Un anno sull’Altipiano, Einaudi, 2014)