Cinquecento personalità israeliane hanno sottoscritto una dichiarazione-appello agli Ebrei del mondo perché si uniscano in un’azione comune volta a porre fine all’occupazione dei territori palestinesi. Un appello alla diaspora perché non sia spettatrice silente e rassegnata dinanzi al pericolo che il persistere dell’occupazione conduca ad uno stato bi-nazionale senza diritti per i palestinesi e al degrado della democrazia all’interno stesso di Israele.
Fra i firmatari (l’elenco integrale è disponibile sul sito www.siso.org.il) vi sono intellettuali, scrittori e artisti fra i più noti in Israele, accademici, fra cui un Premio Nobel e 48 vincitori del Premio Israele, ex alti ufficiali dell’esercito, ex ministri, parlamentari e diplomatici. Documenti sui programmi di Siso sono disponibili anche in italiano su una pagina dedicata del sito www.jcall.eu. Per la prima volta un gruppo così ampio di israeliani si rivolge direttamente agli Ebrei della Diaspora chiedendo un sostegno fattivo alla causa. "Mai dal 1948 -ricorda Alice Shalvi, insignita del Premio Israele per il suo contributo allo Stato di Israele- vi è stata la necessità come oggi di un’alleanza fra Israele e la diaspora. Allora lottammo per dare vita a uno stato ebraico indipendente. Oggi dobbiamo investire ogni sforzo nel salvare l’anima di Israele e la sua dirittura morale”.
L’appello è solo un primo passo. L’impegno è organizzare in Israele così come nel mondo ebraico una serie di iniziative -incontri, spettacoli, concerti, attività educative- a 50 anni dalla guerra del giugno 1967 e dall’inizio dell’occupazione.
Appello agli ebrei del mondo
Se amate Israele, il silenzio non è più un’opzione possibile
Con il 2017 che segna il cinquantesimo anno dell’occupazione israeliana di territori palestinesi, Israele è ad un punto di svolta. La situazione attuale è disastrosa. Il protrarsi dell’occupazione opprime i palestinesi e alimenta un ciclo ininterrotto di spargimento di sangue. Corrompe le fondamenta morali e democratiche dello Stato di Israele e danneggia la sua posizione nella comunità delle nazioni. La nostra migliore speranza per il futuro -il tragitto più sicuro verso la sicurezza, la prosperità e la pace- risiede in una soluzione negoziata del conflitto israelo-palestinese che conduca alla creazione di uno Stato palestinese indipendente accanto e in rapporti di buon vicinato con lo Stato di Israele. Facciamo appello agli ebrei nel mondo intero perché si uniscano a noi israeliani in un’azione coordinata per porre fine all’occupazione e costruire un futuro nuovo per la salvezza dello Stato di Israele e delle generazioni future.
Sottoscritto da oltre cinquecento israeliani, fra cui :
David Grossman, Amos Oz, Achinoam Nini (Noa), David Broza, Avishai Margalit, Avraham Burg, Edward Edy Kaufman, Ohad Naharin, Orly Castel Bloom, Ilan Baruch, Alon Liel, Elie Barnavi, Alice Shalvi, -Shakhar, David Harel, David Tartakover, David Rubinger, David Shulman, , Dani Karavan, Daniel Bar-Tal, Daniel Kahneman, Zeev Sternhell, Chaim Oron (Jumes), Haim Ben-Shahar, Chaim Yavin, Yair Tzaban, Yehuda Bauer, Judith Katzir, Joshua Sobol, , Yoram Bilu, Yael Dayan, Iftach Spector, Yitzhak Frankenthal, Mossi Raz, Michael Benyair, Micha Ullman, Menahem Yaari, Moshe Gershuni, Noga Alon, Nahum Tevet, Naomi Chazan, Nathan Sharony, Savyon Liebrecht, Sami Michael, Sammy Smooha, Edit Doron, Amos Gitai, Amram Mitzna, Anat Maor, Colette Avital, Ronit Matalon, Shaul Arieli, Shimon Shamir, Akiva Eldar, Aharon Shabtai, Eva Illouz
Perché amiamo Israele, non possiamo più tacere
Esprimiamo la nostra solidarietà alle cinquecento personalità israeliane che hanno lanciato un appello in favore di "una soluzione negoziata del conflitto israelo-palestinese che conduca alla creazione di uno Stato palestinese accanto allo Stato di Israele”. In quanto amiamo Israele e siamo preoccupati per il benessere e la sicurezza del paese e dei suoi cittadini, non possiamo più restare silenti. Sosteniamo gli sforzi dei nostri amici israeliani e del resto del mondo volti a "porre fine all’occupazione e costruire un futuro nuovo, per la salvezza di Israele e delle generazioni future”.
Per adesioni all’appello: jcall.italia@gmail.com
Un appello di Jcall Italia
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