Una Città65 / 1998
Febbraio


QUEL SOLE CUPO E FREDDO era quello che Margherita Frisina vedeva da una cella divenutale insopportabile. Dedichiamo questo numero del giornale a lei, alla ragazza di vent’anni che sognava di fare l’operaia in fabbrica e di tornare a vivere con la madre amatissima, alla ragazzina che compì uno scippo a 17 anni, che evase da casa sua quando era agli arresti domiciliari, che infine spacciò un assegno rubato e contraffatto da altri e contro la quale, per tutto questo, si è accanita l’ottusa malvagità della giustizia. In copertina la busta di una delle sue lettere, in sesta e settima l’intervista alla madre Francesca e alcune lettere di Margherita.
ALGERIA, IL SILENZIO UCCIDE è il reportage da Parigi sulla serata di solidarietà ai democratici algerini svoltasi alla Mutualité, dove hanno parlato, fra gli altri, il muftì di Marsiglia, Khalida Messaoudi, Zoubida, donna algerina sopravvissuta al rapimento dei terroristi, e poi Bernard Henri-Lévy, Pascal Bruckner, André Glucksmann e altri. In seconda e terza.
PUR LAVORANDO GOMITO A GOMITO apparterranno a categorie diverse: circa 3000 lavoratori Fiat diventeranno Traco; è un segnale del sommovimento che sta cambiando il mondo del lavoro. Ce ne parla Vittorio Rieser, in quarta e quinta, insieme a UN APPRENDISTATO ALLE RESPONSABILITA’, una proposta che viene dalle scuole del Trentino dove i ragazzi fondano vere e proprie cooperative a fini solidaristici.
PARTI CESAREI E IPERBARICHE sono alcune delle prestazioni che stanno conoscendo un vero boom nelle cliniche private a Milano. E’ questo il senso della privatizzazione? Risponde Giuseppe Vanacore in ottava. In nona il reportage da un paese sperduto dell’Appennino romagnolo, in cui un macello di polli, diventato uno dei più importanti d’Italia, ha richiamato tanti extracomunitari.
Nelle pagine centrali il servizio fotografico è da Foligno.
In dodicesima Ettore Gallo interviene sul caso Sofri Bompressi Pietrostefani.
In tredicesima "buca delle lettere".
LA PRODUZIONE DI DIFFERENZE è quella che sta affliggendo, inevitabilmente, ogni società moderna. Il bricolage continuo di identità collettive va affrontato tenendo ben fermo il principio democratico, ma sapendo anche che il puro assimilazionismo è sbagliato, non affronta
il problema, che è reale. Intervista a Michel Wieviorka, in quattordicesima e quindicesima.
LA BUSSOLA,LA STAMPA, LA POLVERE DA SPARO erano per Bacone più importanti di tutto Aristotele, ma, come si vede, l’idea di progresso, nata lì, era segnata da un elemento distruttivo. L’intervista è a Giulio Giorello.
Ne L’ANIMALE MANGIA LA CICUTA Gianni Tamino ci spiega come la sperimentazione su animali, per di più stressati perché in gabbia, è una assurdità anacronistica.
QUEI LUMINI devozionali nella città medievale davano un qualche conforto a chi capitava nel buio pesto della notte: a raccontare il corso
di una giornata in una città del Trecento è Chiara Frugoni.
IN CORRIERA DA BAGHDAD è l’intervista a Omar Lak, curdo, che ci racconta le sue peripezie e quelle, drammatiche, di suo fratello. In ultima.