Una Città95 / 2001
maggio


Sulle elezioni: PERCHE’ A DESTRA? è la domanda da farsi secondo Luca Ricolfi; la sinistra non deve sopravvalutare un risultato apparentemente equilibrato dovuto per di più a una demonizzazione dell’avversario che ha pagato in termini elettorali;
in seconda; in terza TALITHA KUMI, diario di viaggio di Alessandra Zendron per andare a conoscere due “costruttori di ponti”, uno israeliano, l’altro palestinese.
Sempre sulle elezioni: I CAPITALISTI PERSONALI, imprenditori di se stessi, sono, secondo Aldo Bonomi, la maggioranza della forza lavoro; a loro si è rivolto con successo Berlusconi; in quarta e quinta.
I SEGNI DA COGLIERE E I LUOGHI DOVE DISCUTERE è l’intervento di Andrea Ranieri: i Ds devono ripartire dal basso, dalle reti che hanno vissuto e costruito le riforme, non avendo paura di guardare in faccia alla realtà, anche quando ci dice che tanti operai hanno votato a destra; in sesta e settima.
SEDUTO FUORI AD ASPETTARE L’AMICO CHE FA STRAORDINARIO: una piccola fabbrica veneta, che esporta in tutto il mondo e si prende cura dei propri immigrati di cui, del resto, ha tanto bisogno; a raccontare è Giuseppe Silvestrini, uno dei titolari; in ottava.
Dalla nona alla diciassettesima, speciale da Israele: L’OCCASIONE PERDUTA è quella delle proposte di Barak; di più non verrà e di meno non basterà più; lo storico Benny Morris ormai è molto pessimista.
HANNO TAGLIATO, SRADICATO GLI ULIVI...è l’intervista a Joseph Algazy, giornalista di Haaretz, molto critico, invece, su Barak e le sue proposte di uno stato vassallo, sotto tutela, umiliante per i palestinesi; e sul ritorno bisognava distinguere fra principio e sua applicazione.
IL RITORNO IMPOSSIBILE è quello, secondo Ephrain Kleiman, dei profughi del ‘48.
CONTINUERANNO A UCCIDERCI CONTINUEREMO A UCCIDERLI...: a parlare è un gruppo di giovani universitari israeliani. EPPURE IL MEDIO-ORIENTE POTREBBE RIFIORIRE... è la speranza di Rut Dayan, anziana sionista con tanti amici palestinesi.
RIDERE E’ VIETATO: Mariam e Zoya, resistenti afgane, fanno scuola clandestinamente ai bambini e alle bambine; in diciottesima.
In diciannovesima e ventesima le foto, di Vincenzo Cottinelli, di una scuola di Legnago, dove al pomeriggio si insegna arabo.
PERO’, POI, COSA TI VIENE INCONTRO? quando dottrina, ideazione e prassi vitale si fondono; l’intervista, a Mario Luzi, è in ventesima e ventunesima.
SONO CORPUSCOLI CON LE ALETTE..., capaci di autoriprodursi e colonizzeranno i pianeti; è la frontiera delle nanotecnologie; in ventiduesima e ventitreesima l’intervista è a Carlo Formenti.
In ultima, QUEI TRE RAGAZZINI... di strada nicaraguensi hanno cambiato la vita a Zelinda Roccia, insegnante italiana.