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Hai cercato " israele", trovati 232 risultati

Una Città 160/2008
QUELLA CHIAVE...
Intervista a Nasser Salameh di Gianni Saporetti, Luciano Coluccia, Luca Baranelli, Fiamma Bianchi Bandinelli
Una famiglia costretta a due diaspore, nel 48 e nel 67, la vita nel campo profughi di Deishe, dove alle cinque chiudevano i cancelli e per andarsene bisognava firmare che non si sarebbe tornati per tre anni, e poi la partenza, gli studi e il sogno di tornare, un giorno, ad aprire un laboratorio di biologia. Intervista a Nasser Salameh.

Una Città 160/2008
QUALUNQUE FOGLIETTO ANCORA IGNOTO...
Intervista a Gianfranco Bonola di Gianni Saporetti
La grande passione di Michele Ranchetti, scandagliare i momenti sorgivi di un pensiero che si fa strada in una psiche turbolenta; i problemi della traduzione che lo affascinavano; la sua fede “adulta” che non poteva tener fuori orizzonte i maestri del sospetto, Marx, Freud, Nietzsche. Intervista a Gianfranco Bonola.

Una Città 158/2008
L’ECONOMIA DELL’OCCUPAZIONE
Intervista a Shir Hever di Cosimo Caridi, Sara Venturini
Gli aiuti dei vari paesi donatori rischiano di trasformarsi in un boomerang per l’economia palestinese, rendendola sempre più dipendente da Israele, che ne governa i flussi. Intervista a Shir Hever.

Una Città 158/2008
ERANO TUTTI DEI PATRIOTI...
Intervista a Paola Cividalli di Barbara Bertoncin, Joan Haim
Una famiglia ebraica fiorentina, imbevuta di italianismo, in cui brilla la figura di Alessandro D’Ancona. La vocazione sionista del padre e l’arrivo, nel ‘39, in Palestina, e poi l’entrata nell’Haganà, l’attività clandestina e le giornate epiche e dolorose del 48. L’amore per il proprio paese, nonostante tutto. Intervista a Paola Cividalli.

Una Città 152/2008
IL GOLFO
Intervista a Andrew Arato di Barbara Bertoncin
Il miglioramento della situazione in Iraq, dovuto al cambio di alleanze di una parte delle tribù sunnite insofferenti del salafismo di Al Quaeda, non cambia il risultato strategico disastroso della guerra: il Golfo è dell’Iran e i curdi stanno diventando il primo dei problemi... Intervista a Andrew Arato.

Una Città 149/2007
DOVE AVREI VOLUTO NASCERE...
Intervista a Adele Manzi di Barbara Bertoncin
La giovinezza e gli studi in Italia e poi l’incontro con un’associazione nata sulla scia della decolonizzazione della Chiesa, quindi la partenza per il Libano e più di 30 anni nei campi profughi palestinesi con un’idea fissa: far lavorare le donne... Intervista a Adele Manzi.

Una Città 148/2007
NOI RICOSTRUIAMO
Intervista a Jeff Halper di Barbara Bertoncin
Nel 40° anniversario dell’Occupazione, il Comitato israeliano contro la demolizione delle case palestinesi ha avviato una campagna di ricostruzione di tutte le case demolite, circa 300 l’anno. Un ebreo ortodosso newyorkese, sopravvissuto alla Shoah, sempre più a disagio verso uno Stato degli ebrei da cui non si sente rappresentato, ha donato un milione e mezzo di dollari... Intervista a Jeff Halper.

Una Città 148/2007
QUELLE EMAIL FRA FAMIGLIE...
Intervista a Anita Ponzio di Barbara Bertoncin
Una malattia, la sclerosi laterale amiotrofica, implacabile, e di cui si sa ancora pochissimo. L’importanza di poter scambiare informazioni, anche apparentemente banali, tra chi vive la stessa esperienza. Il dramma di un decorso talmente veloce che qualsiasi ausilio è destinato ad arrivare tardi. Le speranze riposte nelle cellule staminali e la terapia sperimentale di un medico di Pechino. Intervista a Anita Ponzio.

Una Città 147/2007
I RITUALI INUTILI
Intervista a Andrea Canevaro di Gianni Saporetti
La memoria che oggi sembra perdersi nell’attualità, nel consumo degli oggetti, nel non aver più tempo per prendersi una pausa; il ruolo anche positivo dell’oblio che si intreccia con quello del ricordo. La funzione di un di gesto, o di un oggetto mediatore, che sposta, spiazza, apre al ricordo e al dialogo. La pena può essere proprio nello sguardo dell’altro che sa; la scoperta delle complicità. Intervista ad Andrea Canevaro.

Una Città 147/2007
QUEL POZZO USURPATO...
Intervista a Michal Gans e Elise Haddad di Lanfranco Di Genio
L’esperienza del kibbutz Lohamei Haghetaot, fondato dai combattenti dei ghetti, che, a partire dalla storia della Shoah, coinvolge oggi gli studenti ebrei, arabi e cristiani di 28 scuole della Galilea in un’esperienza didattica innovativa. L’importanza di saper ascoltare l’altro anche quando dice cose spiacevoli. Una riconciliazione, quella tra Europa e popolo ebraico, ancora incompiuta. Intervista a Michal Gans e Elise Haddad.