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Una Città 39/1995USARE IL DOLORE
Intervista a Ulla Barzaghi di Gianni Saporetti
Una malattia tradita dalla borghesia e dalla cultura. Il rischio terribile di creare ghetti per moribondi. Le devastazioni prodotte nelle famiglie e nell’opera di prevenzione dall’immagine dell’ammalato di Aids come poveretto, come appestato. La paura della paura degli altri e l’isolamento in cui vivono ammalati e famiglie. La figura della "madre addolorata" che è quella che solo interessa alla tv. L’errore di considerare cattivo chi chiede se è pericoloso stare in ascensore con un ammalato. Il rischio di un volontariato gigantesco che perda di vista il piccolo territorio e la rete di amicizie per trasformarsi in baracconi autoreferenziali che riproducono inefficienza e burocrazia tipiche dello Stato. L’Aids era una grande occasione civile che stiamo perdendo. Intervista a Ulla Barzaghi.
Una Città 39/1995
IMMAGINI AL TATTO
Intervista a Fabio Levi di Gianni Saporetti
Nel disegno in rilievo la possibilità, per i ciechi, di avvicinarsi finalmente alle immagini. Il necessario sforzo di astrazione per la perdita di rapporto col volume dell’oggetto compensato da potenzialità che sono pressoché illimitate. Intervista a Fabio Levi.
Una Città 39/1995
I CENTO PROGETTI
Intervista a Filippo Bucarelli di Massimo Tesei
Dal videogioco dei Vigili del Fuoco romani sugli incidenti domestici alla consegna a vista del libretto di circolazione della Motorizzazione di Arezzo , cresce, nel pubblico impiego, uno spirito di iniziativa che va incoraggiato dall’alto. Intervista a Filippo Bucarelli.
Una Città 39/1995
LA PICCOLA PUNTURA
Intervista a Franco Lorenzoni di Massimo Tesei
Passare da lontano per ritrovare le storie di casa propria, per imparare ad ascoltare e per riscoprire l’essenzialità della sopravvivenza e della materialità del vivere. L’ospitalità che stiamo perdendo e la ricettività del bambino verso chi viene da lontano. La velocità nemica dell’atto educativo e l’importanza dell’atto teatrale. Intervista a Franco Lorenzoni.
Una Città 39/1995
A TURNO
Intervista a Peppino Ortoleva di Marco Bellini
La caduta di qualità dei programmi e della professionalità nell’epoca della neo-Tv, fatta di flusso quotidiano e chiacchiericcio. Contenitori di pubblicità che devono pubblicizzare se stessi. L’indissolubile nesso fra democrazia e Tv e le due derive: plebiscitaria della destra e elitaria della sinistra. La comunicazione da uno a molti e il grave problema della "personalità televisiva". Intervista a Peppino Ortoleva.
Una Città 39/1995
UN PEZZETTO DI FUTURO
Intervista a Clara Sereni di Massimo Tesei
Guardare la sofferenza significa fare qualcosa. Un’abitudine alla condivisione che s’è persa. La capacità di attenzione in una città come Perugia. Associare le famiglie per costruire un futuro, non solo per mettere toppe al presente. Un centro diventato punto di ritrovo per i giovani. Intervista a Clara Sereni.
Una Città 38/1995
L’ERESIA DELL’ETICA
Intervista a Giampietro "Nico" Berti di Franco Melandri
L’identificazione fra socialismo e abbattimento del capitalismo è alla base della fine del socialismo reale e della crisi della socialdemocrazia. L’importanza di quegli eretici del socialismo, Merlino, Caffi, Rizzi, allora emarginati perché vedevano il socialismo non come negazione di qualcosa, ma come affermazione di un’etica. Intervista a Nico Berti.
Una Città 38/1995
DOVER VIVERE DA INNOCENTE
Intervista a Massimo Carlotto di Gianni Saporetti
L’odissea di un ragazzo di estrema sinistra che in un lontanissimo 76 si trovò sul posto di un delitto. Un processo durato 11 processi e 18 anni. La latitanza che guasta la vita quotidiana e gli affetti. Il mondo, in Francia, degli esiliati politici, esponenti di una generazione bella e sfortunatissima. Un Messico orribile dove scompaiono i bambini. La solidarietà che serve a sopravvivere e a perseguire una "giustizia giusta". Il lento avvitamento in un epilogo tragico, evitato in extremis. Intervista a Massimo Carlotto.
Una Città 38/1995
AVDO E MIRA
Intervista a Avdo, Mira, redattore, Mila, Hans Koschnick di Michele Colafato, Massimo Tesei
Interviste da Mostar.
Una Città 38/1995
OPINIONE PUBBLICA
Intervista a Giorgio Calò di Franco Melandri
Il sondaggio, a volte anche manipolato, è ormai usato come slogan e come strumento di pressione.
La piazza telematica non sarebbe democrazia diretta ma tirannide. In un paese spaccato in due dove il risultato elettorale lo decideranno gli incerti, il controllo dei mezzi di comunicazione televisivi può essere decisivo. La necessità di una grande coalizione per la difesa di una democrazia in pericolo. Il rischio serio di quei cinque milioni di italiani che sono contro il parlamento. Intervista a Giorgio Calò.

















