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Una Città 42/1995LA GRANDE FORBICE
Intervista a Andrea Vannucci di Gianni Saporetti
La grande stabilità dell’elettorato italiano malgrado tutto il nuovismo degli ultimi anni. Non ci si sposterà dal 51-49%. Il fallimento di tutti gli obbiettivi della riforma elettorale. I cambiamenti epocali nel tessuto socioeconomico del paese. La fortissima divaricazione fra redditi, fra nord e sud, fra Italia e Europa. Intervista a Andrea Vannucci.
Una Città 42/1995
L’EROICA NORMALITA’
Intervista a donna algerina di Stefano RIcci, Gianni Saporetti
Non è una guerra civile perché non c’è guerra fra due fazioni della popolazione e non c’è stato colpo di stato perché il Fis è un partito anticostituzionale, che aveva imbrogliato le elezioni, e che, se avesse vinto, avrebbe eliminato la democrazia. Questi uccidono gli inermi, vogliono la guerra e la guerra non è mai bella. Gli europei si ricordino che Hitler andò al potere democraticamente. La resistenza quotidiana di tante donne algerine che continuano a fare la loro vita ignorando le minacce di morte. Intervista a una signora algerina.
Una Città 42/1995
STATO SOCIALE E RANCORE
Intervista a Aldo Bonomi, Filippo Bucarelli, Cesare Moreno di Massimo Tesei
Il punto massimo di sfiducia nello Stato come erogatore di servizi continua ad alimentare rancore e ribellione antifiscale e, al fondo, rifiuto della politica. Il primo obbiettivo deve essere quello che lo Stato, nei suoi due campi fondamentali, sanità e scuola, impari a produrre affettività. La diffidenza ormai cronica e l’avvelenamento prodotto dalla via giudiziaria alla difesa dei diritti. Uno stato sociale anche per gli esclusi, non solo egualitario per gli inclusi. Dibattito fra Aldo Bonomi, Filippo Bucarelli e Cesare Moreno.
Una Città 42/1995
LA BATTAGLIA DECISIVA
Intervista a Ozren Kebo di Massimo Tesei
Intervista telefonica con Ozren Kebo.
Una Città 42/1995
IL SOGNO DEL SINDACATO
Intervista a Maurizio Antonioli di Franco Melandri
Il sindacalismo rivoluzionario, basato sull’azione diretta e sullo sciopero generale e finalizzato al superamento delle divisioni ideologiche, non superò la prova della grande guerra. A differenza dei francesi, tanti interventisti italiani formarono l’ala movimentista del fascismo. Fra anarcosindacalismo, modello sovietico e un riformismo ormai statalista fu inevitabile il ritorno ai partiti e alle loro divisioni. La lezione, che resta, di un sindacalismo che comprenda anche gli esclusi. Intervista a Maurizio Antonioli.
Una Città 42/1995
UN’IMPRESA POLITICA
Intervista a Paolo Martini di Gianni Saporetti
Dall’utopia urbanistica di Milanodue, all’imprinting antropologico dei suoi dipendenti, alle adunate allo stadio tutto dimostrava che Berlusconi era un politico prestato all’imprenditoria. L’incapacità a capire della sinistra. Il precedente di imprenditoria. L’illusione sulla bontà libertaria delle nuove tecnologie televisive. L’uso che la destra fa della tv in tutto il mondo e l’odio di Kennedy per la mediazione. Intervista a Paolo Martini.
Una Città 42/1995
IL MALE DELL’INNOCENZA
Intervista a Augusto Illuminati di Marco Bellini, Franco Melandri
Per Hannah Arendt l’innocenza, virtù in ambito privato, è grave manchevolezza in ambito pubblico, perché significa non interessarsi di politica, non assumersi responsabilità, subire passivamente e aprire così la strada ai pericoli totalitari. La tragedia del popolo ebraico che protestava la propria innocenza. Nella burocratizzazione e banalizzazione il male radicale dei nostri tempi. I diritti umani astratti, naturali, anticamera di ogni sopruso. L’importanza dei diritti di cittadinanza. Intervista a Augusto Illuminati.
Una Città 41/1995
SARAJEVO, MAGGIO 95
Intervista a Jovan Divjak di Massimo Tesei
Intervista a Jovan Diviak.
Una Città 41/1995
IL VICINO, IL LONTANISSIMO
Intervista a Anna Bravo di Gianni Saporetti
La resistenza civile non armata, grazie al primato dell’immagine dell’uomo in armi, non fu neanche studiata e lasciata in appalto ai cattolici, ma attraversò tutti gli schieramenti e coinvolse tanti cittadini. In particolare quella delle donne, a partire dal reticolo familiare e di vicinato, fu disconosciuta nello stereotipo della madre tutta sentimento. Un’etica della responsabilità che parte da un pensiero che sa scegliere, analizzare i costi-benefici della violenza, vedere l’individuo e non solo lo schieramento. Intervista a Anna Bravo.
Una Città 41/1995
QUEI PRIVILEGI MORTIFICANTI
Intervista a Fiorella Farinelli di Marco Bellini
La situazione di privilegio di cui godono i dipendenti comunali di Roma, fattore non solo di risentimenti violenti negli utenti ma di dequalificazione e alienazione dei lavoratori stessi. Un operaio della Camera che prende di più di un dirigente capitolino. La totale mancanza di discrezionalità del dirigente e amministratore: chi è più bravo non può passare avanti. Intervista a Fiorella Farinelli.

















