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Una Città 51/1996
IL PERVERSO CONNUBIO
Intervista a Daniel Soulez Larivière di Marco Bellini
Dall’ esigenza, nata nel ’68, di una giustizia più trasparente, di un diritto capace, finalmente, di penetrare in territori da cui era escluso da sempre, una triste parabola che, attraverso l’alleanza fra giudici e media, ha portato alla violazione del diritto di difesa. La caccia ai potenti, uno spettacolo popolare che soddisfa un malinteso senso di eguaglianza, ma di cui non beneficerà di certo il beur di periferia. Intervista a Daniel Soulez Larivière.

Una Città 51/1996
LE DATE DI PRAGA
Intervista a Jiri Pelikan di Lisa Foa, Mauro Martini
Il grande trauma del ’48, quando i comunisti ruppero la democrazia e la grande illusione del ’68, quella di un socialismo democratico. La persecuzione paradossale dei comunisti riformisti a fronte del riciclaggio di tutti gli altri. La questione dei Sudeti che ancora avvelena i rapporti con la Germania e la separazione dagli Slovacchi avvenuta con un colpo di mano dall’alto. Una politica socialdemocratica di difesa delle condizioni di vita e di lavoro del popolo ammantata di monetarismo liberista. Intervista a Jiri Pelikan.

Una Città 51/1996
IL PRECEDENTE DEGLI ARMENI
Intervista a Pierre Vidal-Naquet di Marco Bellini
Pensare all’unicità assoluta della Shoah non ha senso. Lo sterminio degli armeni, seppur non industriale, ha costituito il grande precedente. L’intento genocida si propone l’eliminazione di qualcuno per il solo fatto che è nato. Il caso di Srebrenica dove le donne sono state risparmiate. La confusione fra Dachau e Treblinka. Intervista a Pierre Vidal-Naquet.

Una Città 51/1996
QUEL TESTO DI GATTERMANN
Intervista a Alberto Cavaglion di Gianni Saporetti
Per Primo Levi unicità e comparabilità non erano inconciliabili. La sua attenzione all’attualità e la sua capacità di andare controcorrente. La parabola fra l’ottimismo umanistico di Se questo è un uomo e il terribile pessimismo de I sommersi e i salvati. Il suo instancabile impegno a "insegnare Auschwitz". Intervista ad Alberto Cavaglion.

Una Città 51/1996
PIETRE MILIARI
Intervista a Fiammetta Giugni di Gianni Saporetti
La scelta, negli anni 70, della professione veterinaria. Un amore, forse malriposto, per il mondo contadino. Una riconciliazione difficile e mai risolta, attraverso la scrittura, con una terra aspra e di poche parole. Il senso della credulità. Intervista a Fiammetta Giugni.

Una Città 50/1996
LA FRAGILITA' DELLE COSE
Intervista a Adriano Sofri di Gianni Saporetti, Massimo Tesei
La profetica aspirazione federalista di Alexander Langer. Le persone di buona volontà e l’esperienza del nostro privilegio di fronte al male che ci accerchia. La mitezza, la sobrietà dei nostri genitori. Il senso delle parole di ritorno dalla Bosnia. La combinazione tra buona conservazione e avversione alla prepotenza come fondamento della politica. Intervista a Adriano Sofri.

Una Città 50/1996
DOPO I DOROTEI
Intervista a Ilvo Diamanti di Marco Bellini, Gianni Saporetti
Una realtà, il Nordest, dove un modello di sviluppo fondato sulla periferia e sulla microimprenditorialità ha cambiato tutto nel corso di una generazione. Il tramonto del doroteismo e del suo "lasciar fare" ha creato un’esigenza di rappresentanza alla quale la Lega ha dato voce. Una terra pragmatica dove egoismo e altruismo convivono. Intervista a Ilvo Diamanti.

Una Città 50/1996
DA BERLINO
Intervista a Birgit Cramon Daiter di Edi Rabini, Massimo Tesei
Intervista a Birgit Cramon Daiter.

Una Città 50/1996
I PROTOCOLLI DELLO STERMINIO
Intervista a Pierre-André Taguieff di Marco Bellini
I Protocolli di Sion, un falso fabbricato nel pieno della campagna cattolica contro la massoneria, hanno dato vita, per la casualità di essere trovati sul comodino della zarina, a uno dei miti fondanti la psicologia di massa della modernità: il complotto ebraico per il dominio del mondo. Senza i Protocolli la Shoah forse non ci sarebbe stata. Due grandi macchine propagandistiche antisemiti, quella del Vaticano prima, quello nazista poi. “Perché proprio gli ebrei?”, un problema non ancora risolto. Intervista a Pierre-André Taguieff.

Una Città 49/1996
LA DELUSIONE POLACCA
Intervista a Karol Modzelewski di Lisa Foa
La cura liberista che ha creato anche tanta povertà e insicurezza facendo sì che la conquista delle libertà non fosse vissuta in modo eguale da tutti. Di quanto poco conti l’abbondanza di merci nei negozi per i tanti che non possono comprare nulla. Postcomunismo e anticomunismo dominano la scena politica. Uno Stato sentito come forza ostile in un paese che nella sua storia ha conosciuto solo un ventennio di indipendenza. Il problema della decomunistizzazione mancata. Un anticomunismo che continua a ripetere che tutto era sbagliato. Il tracollo della Chiesa nelle campagne dove tutto è disastrato. La grande delusione di chi si era ribellato. Intervista a Karol Modzelewski.