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Una Città 85/2000
IL CORSO PER MINISTRI CHE VOLEVA CALVINO
Intervista a Ugo Leone di Barbara Bertoncin
La grande necessità dell’insegnamento di una geografia che si occupi anche di ambiente, di demografia, di economia e storia. Il fondamentale superamento del determinismo nel rapporto uomo-natura. L’importanza di una concatenazione degli studi, dalle medie inferiori all’università. Intervista a Ugo Leone.

Una Città 85/2000
I MONTI NUBA
Intervista a Kizito Sesana di Massimo Tesei
La lotta dei Nuba contro un regime islamista che vuole minare ogni loro possibilità di sopravvivenza. Un musulmanesimo, quello nero africano, alieno da qualsiasi forma di intolleranza e fanatismo. Un esempio di cooperazione internazionale dai costi di gestione ridotti quasi a zero. Intervista a Kizito Sesana.

Una Città 85/2000
DISPOTISMO E MISERIA
Intervista a Giampietro "Nico" Berti di Franco Melandri, Gianni Saporetti
Perdenti nel confronto coi marxisti nella Prima internazionale e in seguito, gli anarchici hanno visto confermate dalla storia tutte le loro intuizioni, prima fra tutte quella, profetica, di Stirner sul fatto che l’assolutizzazione della storia avrebbe portato ai manicomi per dissidenti. Parole come uguaglianza, libertà, solidarietà per Marx non avevano alcun valore. Fu il marxismo a ridurre l’ideale comunista di una possibile convivenza diversa fra gli umani a un totalitarismo quasi perfetto. Intervista a Giampietro Berti.

Una Città 85/2000
I RAGAZZI DI VIENNA
Intervista a Margit Pieber di Barbara Bertoncin
Intervista a Margit Pieber.

Una Città 84/2000
L’HEIMAT DI HAIDER
Intervista a Sonja Puntscher Riekmann di Barbara Bertoncin
Il partito di Haider nasce nazista, ma le ragioni del suo successo stanno nel populismo anti-élites, nel suo attacco allo statalismo corporativo sia socialista che conservatore, nel connubio geniale fra etnofederalismo e liberismo, nella sua spregiudicatezza nell’adeguarsi alle situazioni. Il rischio del coagularsi di un’estrema destra europea e i problemi dell’allargamento dell’Europa. Intervista a Sonja Puntscher Riekmann

Una Città 84/2000
IMMAGINA DEGLI UOMINI LEGATI...
Intervista a Pier Cesare Bori di Gianni Saporetti
L’idea strana di andare in carcere a leggere testi di Platone, Averroè, Tolstoj e altri a detenuti nordafricani e a italiani condannati a lunghe pene detentive. Il presupposto platonico che il sapere libera e che a muovere verso il sapere è l’eros, che tutti hanno. La soddisfazione dei maghrebini a leggere testi anche in arabo. Una lettura laica e pluralistica per arrivare a trovare il fondo comune. Intervista a Pier Cesare Bori.

Una Città 84/2000
IL LAVORO
Intervista a Aris Accornero di Gianni Saporetti
Perché anche i licenziamenti devono essere negoziabili. Il costo della via giudiziaria. Una cultura protettiva in cui libertà e responsabilità sono state devitalizzate. In Germania sono disoccupati gli adulti, in Italia i giovani. Le novità del postfordismo: autonomia, cooperazione, polivalenza. Un sindacato che ritorni alle sue origini mutualistiche. La banca del tempo sui posti di lavoro. Intervista a Aris Accornero.

Una Città 84/2000
LA PRIMA COSA CHE TI DICONO E' "IO NON LO SO FARE"
Intervista a Adelina Lalli, Angelisa Gualco di Barbara Bertoncin
L’impegno per portare alla licenza media ragazzi difficili, usciti definitivamente da una scuola che odiano, ragazzi convinti di non poter imparare nulla. Intervista a Adelina Lalli e Angelisa Gualco di "Provaci ancora Sam" di Torino.

Una Città 84/2000
DOPO DIECI ANNI
Intervista a Marjiana Grandits di Barbara Bertoncin
A Zagabria il nazionalismo è evaporato all’improvviso. Resta l’indipendenza, che sta a cuore a tutti, il resto lo si vuole dimenticare. Ora le prospettive si riaprono per tutta l’area. Mostar, il vero banco di prova. Il diverso trattamento ricevuto da Tudjiman e Milosevic. L’arroccamento pericoloso dei serbi. Intervista a Marjiana Grandits.

Una Città 84/2000
LE ANTILLE CHE SONO DI FRONTE A CUBA...
Intervista a Rodrigo Andrea Rivas di Franco Melandri
La globalizzazione non è un complotto, e neanche un puro fattore economico, ma innanzitutto un fatto culturale. E’ diffusione di idee, costumi, mode, dalla musica rock alle medicine che debellano la mortalità infantile, ma è anche devastazione di culture indigene, come le sudamericane, legate a un rapporto comunitario con la terra. Il problema è la mancanza di progettazione. Intervista a Rodrigo Andrea Rivas.