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Una Città 143/2006
PRIMO, CAMBIARE COMPORTAMENTO
Intervista a Mario Palazzetti di Luciano Coluccia
Una dipendenza, quella energetica, da contrastare eliminando innanzitutto i grandi sprechi. L’abitudine, sbagliatissima, di considerare il consumo energetico come un indice del benessere. La risorsa del pagamento a consumo. Quel che si può fare con le vetrate a schiera dei palazzi di uffici. Le false speranze che si appuntano sull’idrogeno. L’eolico che può servire da frangivento. Intervista a Mario Palazzetti.

Una Città 143/2006
IL DIRITTO AL PADRE
Intervista a Paolo Dusi di Gianni Saporetti, Giorgio Calderoni
L’affido condiviso dei figli, con i problemi che induce in una situazione spesso compromessa, afferma innanzitutto il diritto del figlio a entrambi i genitori e rispecchia l’evoluzione di una famiglia in cui non vige più la divisione del lavoro genitoriale di un tempo. L’“adozione mite” è il tentativo di una terza via fra rottura definitiva e separazione solo provvisoria dalla famiglia d’origine. Intervista a Paolo Dusi.

Una Città 143/2006
LA SCOMMESSA CO2
Intervista a Sergio Gatteschi di Luciano Coluccia
Scommettere, insieme agli studenti di una scuola, per esempio, su una riduzione significativa dei consumi energetici solo individuando ed eliminando gli sprechi. Un approccio ai problemi ambientali ed energetici che deve essere finalmente pragmatico. Intervista a Sergio Gatteschi.

Una Città 143/2006
CANTI DI ’NDRANGHETA
Intervista a Francesca Viscone
L’uscita di alcuni cd di canti della mafia calabrese, passata inosservata in Italia, ha suscitato grande curiosità all’estero, con successo di vendite e commenti su tutti i grandi quotidiani. Presentati come canti di rivolta di una regione da sempre oppressa esaltano un mondo brutale e violento, in cui i veri uomini sono solo quelli capaci di uccidere. Un fenomeno nato nelle periferie cittadine. Intervista a Francesca Viscone.

Una Città 143/2006
ESSER BELLE IN CINA...
Intervista a Ilaria Maria Sala di Massimo Tesei
Un boom, quello della Cina, fatto anche di salari di 100 dollari e condizioni di lavoro disumane, di mancanza di assistenza sanitaria e diritto allo studio, di enormi squilibri fra campagne e città. La situazione dell’Indonesia, dove l’Islam resta il più moderato del mondo e quella, terribile, della Corea del nord, il cui possibile crollo con esodo di milioni di disperati è un vero incubo per i paesi vicini. Intervista a Ilaria Maria Sala.

Una Città 143/2006
BAMBINI CON LA BARBA E ADULTI SENZA...
Intervista a Papa Kouyaté di Anna Proto Pisani
L’esperienza del centro sociale e culturale Djeliya a Bobo-Dioulasso, in Burkina Faso, nato per l’iniziativa di tre fratelli artisti e griot. La funzione del griot di oggi, essere la memoria dell’Africa. Un paese fra i più poveri del mondo ma in cui non si muore di fame; l’educazione dei bimbi lasciati liberi in spazi aperti anche pericolosi ma sotto il controllo severo di tutta la comunità. Intervista a Papa Kouyaté.

Una Città 143/2006
L’ASSENZA DI ALLENDE
Intervista a Manuel Reyes Mate di Pieralberto Valli
L’idea sbagliata che la storia sia oggettiva e scientifica e la memoria individuale e soggettiva; la storia, che è storia del fatto, dei vincitori quindi, non può fare a meno della memoria dell’’assente’. La memoria della repubblica annientata nel ‘36 tornata presente con forza in Spagna. L’oblio può arrivare solo dopo la riconciliazione, non dopo la punizione. La responsabilità che si tramanda. Intervista a Manuel Reyes Mate.

Una Città 143/2006
SE SI CRITICASSE DI PIU’ LA PROPRIA PARTE...
Intervista a Francesco Giuliari di Gianni Saporetti
intervista a Francesco Giuliari

Una Città 143/2006
SPECCHIO DELLE MIE BRAME
Intervista a Stefania Senno di Enzo Ferrara
Il giorno che una nube stravolse la vita di una bambina. Una casa appena costruita da abbattere, e poi il trasferimento in un’altra regione per dimenticare, il viso sfigurato dalle cicatrici... intervista a Stefania Senno.

Una Città 142/2006
LA DEMOCRAZIA DEL SORTEGGIO
Intervista a Luigi Bobbio di Barbara Bertoncin
Come far partecipare i cittadini al processo democratico, un problema ancora irrisolto. Per correggere il carattere elitario della rappresentanza, già messo in evidenza dagli antichi, ed evitare il rischio di una partecipazione solo degli “attivi”, una possibilità è quella del sorteggio di cittadini per discutere di un problema ed eventualmente decidere, sul modello “giuria popolare”. Intervista a Luigi Bobbio.