Una Città n° 146 / 2007

Casino del Sol, Riserva indiana, Arizona

Simone Natali - Casino del Sol, Riserva indiana della Pascua Yaqui Tribe, Arizona


Casino del Sol, Riserva Indiana della Pascua Yaqui Tribe, Arizona
Negli Stati Uniti il gioco d’azzardo è vietato dalle leggi di tutti gli stati federali, ma è permesso nelle “città proibite” di Las Vegas e Atlantic City e, a partire dalla fine degli anni Ottanta, nelle riserve indiane. I nativoamericani sono autorizzati da una sentenza della Corte Suprema del 1987 e dall’Indian Gaming Regulatory Act, promulgato l’anno successivo, ad aprire aziende di gioco d’azzardo all’interno delle Reservations, i territori a loro assegnati dal governo federale. Alcune tribù, specialmente quelle vicine ai centri urbani, sono così riuscite a trasformare radicalmente la loro condizione economica. Nel 2002, i casinò indiani producevano un giro d’affari pari a 14,5 milioni di dollari, distribuiti in oltre 220 tribù e 360 case da gioco. Attualmente il più grande casinò degli Stati Uniti, il Foxwoods Resort Casino, non è a Las Vegas, ma nello Stato del Connecticut, proprietà della tribù indiana Mashantucket Pequot.
Al Casino del Sol, una società della Pascua Yaqui Tribe, a pochi chilometri a Nord di Tucson, Arizona, i cartelli pubblicitari sulla statale promettono: “Come Las Vegas, solo più vicino”. Il casinò contribuisce alle casse dello Stato dell’Arizona con il 12% dei suoi ricavi e contemporaneamente porta avanti una serie di attività di beneficenza.