Senigallia, 24/8/1945

Egregio Signore,

confido che a quest’ora il Vostro Figliuolo sia tra Voi, o per lo meno abbiate sue buone notizie. Voi sapete che io sono stato un semplice esecutore di ordini e posso garantire che se avessi saputo che il Sig. Gaddo lo avrebbero messo in campo di concentramento, avrei cercato di tutto per evitare ciò, ma ebbi solo l’ordine di portarlo a Senigallia dal Segretario e questo ordine mi fu dato, come ben sapete, dal Maresciallo Mungiguerra. Ora, dopo un lungo periodo di campo di concentramento e ora di carcere, spero sulla Vostra bontà perché mi facciate uscire e perdonare ciò che involontariamente feci. Mentre prego Iddio giusto e misericordioso che aiuti Voi e i Vostri famigliari, Lo prego ancora che Vi illumini per aiutarmi in questo frangente e di ciò Ve ne sarò grato tanto. Vogliate gradire i miei auguri vivissimi con i miei distinti saluti. Devotissimo, Galeazzo Titti.