Come organizzatore parto da dove è il mondo, così com’è, non da dove mi piacerebbe che fosse. Il fatto che accettiamo il mondo così com’è non indebolisce in alcun modo il nostro desiderio di cambiarlo in ciò che crediamo debba essere -è necessario iniziare dal mondo, così com’è, se vogliamo cambiarlo in ciò che pensiamo dovrebbe essere. Questo significa “lavorare nel sistema”.
 
[...] al di sopra di tutti questi espedienti, la chiave definitiva per essere accettati da una comunità è il rispetto per la dignità degli individui con cui si ha a che fare. Se l’organizzatore è compiaciuto, arrogante o condiscendente, essi lo percepiranno chiaramente, ed egli potrà benissimo salire sul prossimo aereo e togliere il disturbo [...]. Perché non importa quanto siano creative le sue tattiche o acute le sue strategie: è destinato al fallimento ancora prima di cominciare se non riesce a conquistarsi il rispetto e la fiducia delle persone; e l’unico modo per farlo è rispettandole e fidandosi di loro a propria volta.
(tratto da Le idee dei radicals. Potere e democrazia negli Usa, Palomar, Bari, 2008)

Zion Gardens Cemetery, Chicago