Inviamo un verbale di una delle riunioni seguite a Villa Salta.

Nella sede di Una Città, il 24 marzo 2005, si è tenuta una riunione (erano presenti Barbara, Carlo, Francesco, Gianni, Giorgio, Michele, Patrizia) per discutere in particolare del libro sul 1948 israeliano, la cui pubblicazione era proposta da Francesco (Papafava), e più in generale dell'attività editoriale (libri da pubblicare). Si è poi discusso un po' anche della promozione del periodico, e dei propositi di alcune interviste.
Visto che la pubblicazione dei libri in catalogo ha dato risultati positivi, si è confermata l’opportunità, tenuto conto della sinergia promozionale periodico-pubblicazioni, di prevedere altre pubblicazioni senza però impegnarsi, per ora almeno, come era stato suggerito da Francesco, alla progettazione sistematica di tre-quattro di titoli l’anno. Si è ricordato comunque che sono in cantiere il 3° quaderno dell'altra tradizione (con gli atti del convegno su Chiaromonte di due anni fa), il 3° volume degli incontri del Mediterraneo di Riccione, da dedicare ai Parent's Circle, l'associazione che riunisce familiari israeliani e palestinesi che hanno subito un lutto per mano avversa. Riguardo alla proposta di Francesco del volume sul 48 israeliano si è deciso di pubblicare in un volumetto con costola il saggio Unplesant Memories, 1978 (50.000 battute, pp. 64 o 72) di Kleiman insieme all'intervista allo stesso e a un'introduzione di Francesco. Riguardo invece ai testi di Bar-On si decide di pubblicare in un numero della rivista l’intervista già da lui trasformata in un racconto continuativo (116.000 battute) per la serie "grandi vecchi" e di chiedergli una dozzina di fotografie a illustrazione dell’arco della sua esistenza.
Sempre Francesco ha suggerito l’acquisizione dei diritti di pubblicazione dei volumetti della serie "La storia dell’altro” successivi al primo, ma su questo non è stata presa alcuna decisione; è stata suggerita la rilegatura dei numeri della rivista dopo il cinquantesimo e la pubblicazione di un indice dei primi 100 numeri comprensivo dei nomi degli intervistatori; è stato suggerito infine di prendere in considerazione, per le basse tirature, la stamperia digitale con rilegatura automatica a filo di refe. Si contatterà una stamperia di Urbino.
Si è poi discusso più in generale delle potenzialità sia della promozione della rivista come delle vendite dei libri. Non c'è dubbio che il successo delle vendite è dipeso soprattutto dalle presentazioni e dalla vendita online o diretta (dovute a tam tam). Stante i metodi via via più selettivi da parte della rete di distribuzione nelle librerie a danno delle piccole case editrici, forse val la pena di evitare (salvo richiesta da parte loro) le librerie. La pubblicità nella rivista e in internet, la sistematica presentazione a istituzioni e associazioni tramite indirizzari ad hoc, le presentazioni "politiche" sul posto, sono allo stato attuale gli unici mezzi di promozione ipotizzabili.
Tutto questo, fra l'altro, è rete. Ne beneficerebbe la rivista e prenderebbe veramente corpo quell'idea del "service" politico-culturale, articolato a livello nazionale e internazionale, rigidamente orizzontale, che resta il sogno di una città.
Non pochi dei presenti intravedono, come già espresso a Villa Salta, la possibilità, la chance di un salto di qualità, nelle idee, nelle attività, nella visibilità, nel "proselitismo"; e questo per la prima volta, forse, dopo 13 anni. Cosa fare? Nella discussione informale, svoltasi per caso durante questa riunione, si è intravista un'unica possibilità: che Massimo lavori a tempo pieno a questo progetto. Tutti i presenti hanno concordato sul fatto che un progetto simile, presentato a tutti gli amici, potrebbe anche raccogliere adesioni e sostegno economico.

Parlando più minutamente di promozione si è convenuto, anche sulla base dei risultati positivi ottenuti con la corrispondenza via e-mail, sull'opportunità: a) di intrattenere rapporti continuativi con gli intervistati e gli intervistatori cosiddetti di "complemento”, seguendo di volta in volta le loro indicazioni nell’inviare copie del periodico in cui appaiono le relative interviste; a tal fine viene ribadita la decisione, finora disattesa, di abbonare per un anno d'ufficio, l'intervistato; b) di riprendere il "mailing", inviando copie del mensile sistematicamente a un certo numero di persone (opinionisti, giornalisti, politici), di istituzioni, agenzie e, secondo i conte ...[continua]

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